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Cronaca

Meteo, neve in pianura? L'esperto: "Forse tra giovedì e venerdì"

Pianura imbiancata nei prossimi giorni? Possibile, anche se c'è la necessità di ulteriori conferme. E' quanto afferma a RomagnaOggi.it Pierluigi Randi, meteorologo/previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com

Pianura imbiancata nei prossimi giorni? Possibile, anche se c'è la necessità di ulteriori conferme. E' quanto afferma a RomagnaOggi.it Pierluigi Randi, meteorologo/previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, che conferma uno scenario meteorologico di stampo più invernale "con temperature che dapprima rientreranno nella norma del periodo ed in seguito potranno condurre ad anomalie termiche negative di qualche grado rispetto alle medie di periodo 1971/2000".

Pierluigi Randi, meteorologo/previsore di MeteoCenter.it/Meteoromagna.com, dopo tanti giorni di stabilità atmosferica si annuncia una settimana "vivace"....
In effetti dopo un periodo caratterizzato da tempo stabile (nebbie a parte) e temperature assai miti, in particolare sui rilievi, la circolazione sullo scacchiere euroatlantico ha subito e subirà delle modificazione che porteranno ad almeno 7/8 giorni di stampo più prettamente invernale con temperature che dapprima rientreranno nella norma del periodo ed in seguito potranno condurre ad anomalie termiche negative di qualche grado rispetto alle medie di periodo 1971/2000; saranno probabili anche nevicate frequenti su tutti i rilievi, mentre sulle zone pianeggianti e costiere la probabilità di episodi nevosi è sicuramente inferiore sebbene non del tutto assente.

Qual è l'attuale situazione
Attualmente si ha la presenza, sul Mediterraneo centrale, di un'area depressionaria facente capo ad un nucleo di aria fredda in quota attivo su Europa centrale; una prima perturbazione atlantica, inglobata nella suddetta cricolazione e transitata tra la serata e la nottata di domenica, si allontata verso la penisola balcanica lasciando condizioni di relativa instabilità per lunedì associate ad un moderato calo termico che sta riportando le temperature entro la norma del periodo dopo una fase assai mite.

Per i prossimi giorni i modelli matematici cosa indicano?
Il tipo di circolazione in atto permarrà per alcuni giorni, ed il vortice freddo in quota tenderà gradualmente a muoversi verso sud interessando più da vicino la penisola e quindi anche la nostra regione. Una seconda perturbazione atlantica, inserita in un'area depressionaria che insisterà sul bacino del Mediterraneo, apporterà un nuovo peggioramento nella giornata di martedì con precipitazioni deboli e locali al mattino sui rilievi, mentre in serata si avrà una intensificazione della copertura con piogge su tutta la regione e nevicate da quota 500/600 m. Nella mattinata di mercoledì i fenomeni proseguiranno con precipitazioni nevose su tutti i rilievi da quota 300/400 e temporaneamente fino alla pianura imolese, faentina e forlivese, ma senza accumuli di particolare rilievo al suolo. Probabile nuovo peggioramento tra giovedi e venerdì quando transiterà il nocciolo di aria fredda in quota; tuttavia questa ultima eventualità necessita di ulteriori conferme.
 
E' una situazione che potrebbe vedere il ritorno della neve anche sulla pianura romagnola?
In una prima fase, fino a tutto mercoledì, la possibilità di neve anche sulle pianure romagnole è piuttosto remota poichè l'aria nei bassi strati non sarà particolarmente fredda; tuttavia sulle aree pianeggianti ridossate alla fascia appenninica non si escludono brevi fasi di neve nella mattinata di mercoledì, ma con intensità e durata modeste che non dovrebbero portare ad accumuli significativi; il rischio neve appare, per il momento, maggiore tra giovedì e venerdì prossimi, ma, come detto in precedenza, necessita ancora di ulteriori conferme.
 
Ogni volta che si parla di neve torna in mente il "nevone" dello scorso anno. Ci può spiegare perchè le precipitazioni furono così intense?
Le abbondanti nevicate del febbraio 2012 furono determinate da due fattori principali: il primo riguarda l''irruzione di aria fredda nei bassi strati che giunse direttamente dalla Siberia attravesro l'Europa centrale, portando temperature molto basse e non paragonabili a quelle che avremo nei prossimi giorni quando le masse d'aria proverranno dal Mare del Nord/Scandinavia; in tal modo le precipitazioni, innescate dalla formazione di profonde depressioni sul Mediterraneo centrale, caddero a temperature quasi sempre inferiori allo zero e quindi con neve molto asciutta che determnò un rapido accumulo al suolo.

Il secondo: durante i fenomeni si ebbero forti correnti da nord-est nei bassi strati, le quali impattando al catena appenninica e sollevandosi forzatamente, innescarono moti verticali più intensi e formazioni nuvolose molto compatte con nevicate abbondanti, specie su tutte le aree a ridosso dei rilievi e, di riflesso, anche su buona parte del comparto ravennate/forlivese-cesenate e riminese, mentre su ferrarese, assai più distante dalla catena appenninica, le nevicate furono ad esempio modeste. Nei prossimi giorni queste componenti verranno a mancare (specie la prima); quindi è remoto il rischio di eventi così vistosi.
 
Al momento un rischio del genere però non c'è....
L'evento di febbraio 2012, sotto il profilo delle precipitazioni nevose (non altrettanto dal punto di vista termico, dal momento che le temperature furono assai più basse nel febbraio 1929, febbraio 1956, gennaio 1985 e febbraio 1991), fu di primissimo livello con accumuli che su forlivese, cesenate ed entroterra riminese superarono i record del 1929, e climatologicamente parlando ha tempi di ritorno molto lunghi (dell'ordine del quarantennuio), quindi il ripetersi di un evento simile ad un solo anno di distanza appare alquanto improbabile, anche se nulla osa che si possano verificare, da qui alla fine dell'inverno, nevicate anche di una certa consistenza, ma ben difficilmente di quella portata.

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