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Cronaca

Primo weekend dell'ordinanza anti-alcol: "Strumento necessario per i disagi creati ai cittadini"

"L'auspicio è che non si verifichi una migrazione degli episodi che hanno caratterizzato soprattutto le serate prefestive e festive in tali zone"

Questi giorni drammatici per il popolo ucraino, con lo spettro di una guerra a meno di due migliaia di chilometri da noi, anche se rendono meno evidenti i problemi della nostra quotidianità non li cancellano. Per questo l’impegno della Polizia locale nel controllo del territorio continuerà sia per l’ausilio al sistema dell’ordine e sicurezza pubblica sia, soprattutto, per i compiti d’istituto.

Tra questi va ricordato l’impegno nel monitorare i fenomeni legati alla cosiddetta movida. Questo è il primo fine settimana dell’entrata in vigore dell’ordinanza anti-alcol in zona via Baccarini e Piazzetta Anna Magnani. "Uno strumento che si è reso necessario riproporre per la deriva di disturbo e degrado che stava cerando notevoli disagi ai cittadini residenti oltre che danni agli stessi esercenti - spiega il vicesindaco con delega alla Polizia locale Eugenio Fusignani. Conoscendo le dinamiche “fluide” di questi fenomeni, l’auspicio è che non si verifichi una migrazione degli episodi che hanno caratterizzato soprattutto le serate prefestive e festive in tali zone; eventualità che imporrebbe l’emissione di nuove misure per estendere i perimetri soggetti a prescrizioni. Infatti, la volontà di favorire una corretta convivenza civile che garantisca il lavoro delle imprese, non penalizzi il divertimento e tuteli i residenti ha consigliato di limitare le prescrizioni solo ad alcune zone, che saranno oggetto di particolari attenzioni".

"Una delle conseguenze positive dei disagi economici creati dalla pandemia è stata la concessione di occupazione di suolo pubblico ai pubblici esercizi, che ha reso vivo e vitale il soprattutto il centro cittadino - continua Fusignani - L’apertura delle altre attività dedicate al divertimento sta progressivamente portando ad un graduale ritorno ad una normalità che tutti vogliamo. Per questo il legittimo diritto al divertimento e al ballo non può essere interpretato come diritto di fare ciò che si vuole, disturbando la quiete dei residenti e alterando gli equilibri di interi quartieri".

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