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Cronaca Faenza

I produttori di pesche presidiano il casello autostradale di Faenza

I produttori di pesche e nettarine venerdì hanno promosso una iniziativa a Faenza sulla crisi del settore. Decine di trattori hanno presidiato pacificamente i caselli autostradali di Imola e Faenza

“Adeguamento degli strumenti di difesa dalle crisi di mercato e delle strategie commerciali delle Organizzazioni dei produttori (Op) ai nuovi scenari competitivi sui mercati, nonché  l’equa ripartizione del valore aggiunto nella filiera”.  Lo chiedono ad alta voce i produttori di pesche e nettarine che venerdì hanno promosso una iniziativa a Faenza sulla crisi di un settore che a livello nazionale (l’Italia è il secondo produttore al mondo) crea un fatturato di circa 23 miliardi di euro con circa 14 milioni di quintali di prodotto.

Decine di trattori hanno presidiato pacificamente  il casello autostradale di Imola e Faenza. “Negli ultimi anni abbiamo già attraversato ben cinque crisi – hanno spiegato le organizzazioni agricole promotrici Cia, Confagricoltura e Copagri - con ricadute pesanti anche per l’indotto che coinvolge migliaia di posti di lavoro”. Nella sola Emilia Romagna sono oltre 4 milioni le ore lavorate nel settore frutticolo, un comparto che con l’indotto crea occupazione  su tutta la filiera. Con lo slogan “Voltiamo pagina”, i frutticoltori, hanno lamentato la scarsa attenzione verso un’agricoltura di qualità alla quale non vengono riconosciuti meriti sul piano del reddito, ma soprattutto non gli viene riconosciuto il ruolo importante di volano per una economia che si sviluppa su tutta la filiera, dove  l’anello debole è il produttore. A margine dell’iniziativa gli agricoltori con decine di trattori hanno organizzato un pacifico presidio a ridosso del casello autostradale di Faenza e Imola, mostrando “belle pesche e di qualità che vengono pagate al frutticoltore 25 centesimi al chilo, al di sotto dei costi di produzione, mentre sui banchi della spesa il consumatore le paga 2 euro”.

Le organizzazioni, attraverso la sottoscrizione di  un articolato protocollo si sono impegnate a sviluppare una forte iniziativa nel mondo agricolo per incidere sull’esito della campagna in corso, oltre che progettare azioni e strategie per ridare un futuro all’ortofrutta dei territori emiliano romagnoli.
 
“Le condizioni per il successo di tali azioni stanno nello sforzo comune nel realizzare la massima unità nella difesa degli agricoltori, con proposte ed iniziative convergenti – hanno spiegato – con azioni che devono incidere livello di Unione europea, nazionale e regionale”.

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