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Cronaca Cervia

Saline di Cervia, raccolta distrutta dall'alluvione: "Situazione gravissima, da soli non ce la facciamo"

Il presidente del Parco della Salina: "È un disastro ambientale, occupazionale e produttivo per il territorio. Per quest'anno la raccolta è compromessa e per i prossimi anni vedremo"

Prova a scendere in campo anche lo chef Sergio Barzetti - conosciuto come "Mr Alloro" e noto anche per le sue partecipazioni alla celebre trasmissione Rai "La prova del Cuoco" - per accendere i riflettori sulla drammatica situazione che stanno attraversando, a causa dell'alluvione, le saline e il sale dolce di Cervia. In un video sulla sua pagina Facebook, che conta oltre 32mila follower, il cuoco invita i suoi colleghi chef a preferire l'eccellenza cervese ad altri tipi di sale disponibili sul mercato, come piccolo aiuto a un prodotto dietro al quale ruota un'intera economia.

"Il problema - spiega Giuseppe Pomicetti, presidente del Parco della Salina di Cervia - è che di sale dolce ora se ne troverà davvero poco". L'alluvione e l'esondazione del Savio, infatti, hanno inondato tutti gli 827 ettari di superficie delle saline, con l'acqua dolce che ha invaso i bacini. Mentre l'origine di questa eccellenza è proprio l’acqua del mare, che viene fatta entrare, evaporare e concentrare fino ad arrivare alla produzione del sale vero e proprio.

"È un disastro ambientale, occupazionale e produttivo per il territorio - riprende Pomicetti -. Per quest'anno la raccolta è compromessa e per i prossimi anni vedremo, anche in base al resoconto dei danni che riusciremo a fare quando verrà tolta l'acqua dai bacini. Siamo ancora sommersi e stiamo aspettando che inizino le operazioni di pompaggio. A oggi ci resta una minima scorta di sale, circa un ventesimo di quello che rimane dell'ottima produzione del 2022".

Le Saline di Cervia invase dall'acqua dell'alluvione

Nel pomeriggio di ieri, mercoledì, Pomicetti ha partecipato in Comune alla riunione del Coc, il Centro operativo comunale. Attualmente, come spiega l'Amministrazione comunale, sul territorio cervese la situazione è controllata e costantemente monitorata dalla Protezione civile cittadina con quella della Colonna mobile del Lazio, presente con 52 uomini tra ingegneri, tecnici e volontari. L'azione è concentrata proprio sulle saline per far defluire le acque il più velocemente possibile. Ma la zona è in quota più bassa rispetto al resto del territorio e per questo le acque continuano a raccogliersi in questo luogo.

"Nelle giornate di massimo rischio - prosegue Pomicetti - abbiamo fatto da cassa di compensazione evitando l'allagamento della città. Ora ci aspettiamo degli aiuti". Il presidente del Parco è in contatto costante con il Coc e si augura un intervento rapido. "Dove di solito nidificano le specie di uccelli che popolano i nostri bacini - va avanti - oggi ci sono carpe e rane. Il primo aiuto, immediato, è essere liberati dall'acqua. Poi saranno necessari tanti fondi, per pagare gli stipendi e la ricostruzione". Nelle saline lavorano infatti 22 dipendenti più altri 12 operai stagionali. "La situazione è molto grave, perché il sale è la nostra unica fonte di ricavo. Da soli non ce la facciamo. E infatti a giorni partiremo con una raccolta fondi - conclude - sperando di sensibilizzare la gente e ottenere un primo sostegno".

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