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Cronaca

Profughi, centinaia di persone alla "marcia degli scalzi"

Si è tenuta anche a Ravenna la "Marcia delle donne e degli uomini scalzi". L'appuntamento si è svolto contemporaneamente in tutta Italia, venerdì pomeriggio ed è voluto essere un forte momento di mobilitazione

Si è tenuta anche a Ravenna la “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”. L'appuntamento si è svolto contemporaneamente in tutta Italia, venerdì pomeriggio ed è voluto  essere un forte momento di mobilitazione e sensibilizzazione sul tema dei migranti e dell'accoglienza. A Ravenna la partenza dei manifestanti, accomunati dalla bandiera della pace, è avvenuta da porta Adriana alle 18, poi il corteo si è diretto per le vie del centro storico fino ad arrivare in piazza del Popolo.

Sotto la Prefettura è stato quindi letto il documento-comunicato per rendere note le motivazioni della manifestazione. In totale hanno partecipato al corteo ravennate circa 350-400 persone, appartenenti ai sindacati, alle associazioni impegnati sul tema dei profughi e dell'immigrazione. Non era presente il sindaco di Ravenna Fabrizio MAtteucci che tuttavia, su twitter, ha inviato un breve messaggio di vicinanza ai manifestanti: "Sono impegnato in una riunione in Regione.Sono vicino alle persone che a Ravenna partecipano alla MARCIA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI".

La Marcia degli Scalzi (Foto Massimo Argnani)



"E' arrivato il momento di decidere da che parte stare - dicono gli organizzatori -. Scenderemo in piazza per chiedere con forza i primi quattro necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino”.

"Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace - proseguono -. Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti. Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze".

Hanno dato la loro adesione alla marcia che si terrà a Ravenna: Amnesty International Ravenna, Arci Ravenna, Cgil Ravenna, Cisl Romagna, Uil Ravenna, Anolf Ravenna, Auser Ravenna, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna, associazione Italia Cuba, Avvocato di strada Ravenna, associazione A.S.Ra., Global Solidarietà, Terra mia, Città Meticcia, Comitato rompere il silenzio, Life, Rete civica contro il razzismo e la xenofobia, Lampedusa siamo noi, il Sud siamo noi, Casa delle culture Ravenna, Terzo mondo, Persone in movimento, Partito Democratico Ravenna, Sel Ravenna, Rifondazione Comunista provincia Ravenna e Ravenna in Comune.

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