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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Bagnacavallo

Progetto Chernobyl: 19 bambini bielorussi accolti a Bagnacavallo

I bambini vengono accompagnati ogni giorno in pullman al mare affinché il soggiorno possa essere il più terapeutico possibile, mentre il pomeriggio svolgono diverse attività

Sono 19 i bambini bielorussi giunti il domenica a Bagnacavallo e provenienti per la maggior parte da Buda-Kosheliovo, una delle zone più contaminate dalla nube di Chernobyl. Per tutto il mese saranno ospiti di famiglie di Bagnacavallo e paesi limitrofi grazie al “Progetto Chernobyl” dell’associazione dei gemellaggi Amici di Neresheim. I bambini vengono accompagnati ogni giorno in pullman al mare affinché il soggiorno possa essere il più terapeutico possibile, mentre il pomeriggio svolgono diverse attività presso il centro Montanari messo a disposizione della parrocchia di San Michele e San Pietro. Sono inoltre in programma iniziative di incontro con le associazioni del territorio. Da più di vent’anni l’associazione Amici di Neresheim accoglie i bambini bielorussi delle zone colpite dal disastro atomico e mantiene scambi con il Paese dell'Est Europa per promuovere iniziative umanitarie.

Lo scorso 25 aprile, approfittando di un volo umanitario organizzato dall’associazione Verso est della quale fa parte anche il “Progetto Chernobyl”, quattro famiglie ospitanti sono partite alla volta della città di Gomel per visitare le scuole della provincia di Buda-Kosheliovo e per incontrare i bambini che sono stati ospiti a Bagnacavallo. Grazie alla collaborazione della signora Tamara, corrispondente in Bielorussia dell’associazione Verso Est, sono state programmate visite alle varie scuole e si sono svolti incontri con i bambini e le loro famiglie.

"Per la delegazione bagnacavallese è stata un’esperienza molto significativa e commovente – spiega Gabriella Foschini, presidente dell’associazione Amici di Neresheim. – La provincia di Buda-Kosheliovo è molto povera, il governo non manda più finanziamenti alle scuole e i dirigenti fanno del loro meglio per gestire le attività. Lunedì 30 aprile è nato a Gomel un progetto chiamato “Casa Italia”, mirato a curare direttamente in Bielorussia i bambini che non riescono a venire nel nostro Paese. La campagna russa è bellissima e verdeggiante, ma tanta bellezza non deve far dimenticare che su questa regione rimarrà per secoli la radioattività depositata dall’esplosione di Chernobyl e i bambini sono ancora i più esposti ai danni provocati dal disastro nucleare".

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