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Cronaca Statale Romea

Da 14 anni fotografano e studiano la statale Romea: "Ridiamole dignità, non è solo una strada di morte"

Il racconto del fotografo: "Siamo partiti chiedendoci se la Romea fosse solo un luogo di morte o se ci fosse altro da dire. Così abbiamo iniziato a fotografarla. Ci siamo messi in strada a bordo di uno scooter per cercare l'anima della Romea"

La passione per la fotografia, unita all'amore per il territorio e un grande obiettivo davanti: ridare dignità a una strada di importanza storica. Questo è ciò che contraddistingue l'impegno di Terry Manfrin e Riccardo Ciriello e il loro progetto "Pianeta 309": un report storico-fotografico per riscoprire e valorizzare la strada statale Romea e il territorio che attraversa. Un impegno che prosegue ormai da 14 anni. Era infatti il 2008 quando i due amici hanno dato il via alla loro iniziativa. "Volevamo dare vita a un progetto fotografico di ampio respiro - spiega Terry Manfrin - Siamo partiti chiedendoci se la Romea fosse solo un luogo di morte o se ci fosse altro da dire. Così abbiamo iniziato a fotografarla. Ci siamo messi in strada a bordo di uno scooter per cercare l'anima della Romea".

La statale Romea in alcuni scatti di Terry Manfrin e Riccardo Ciriello

I due fotografi hanno così iniziato il loro reportage sulla ss 309, percorrendola in lungo e in largo, da Venezia a Ravenna. Dopo ogni tappa hanno poi selezionato i migliori scatti lavorandoli in bianco e nero. "C'è la pioggia, c'è la nebbia, la gente che va in spiaggia" riflette Terry ripensando alle foto scattate durante questi anni, e rilevando che soprattutto la Romea "ha un traffico che non dovrebbe avere. E' una strada che attraversa paesi, passa vicino a case e capanni. Ci sono camion che non dovrebbero passare di qua".

Solo recentemente, i due fotografi hanno iniziato a far vedere al pubblico i risultati del loro lavoro. "Il primo scoglio era dare una dignità alla Romea - chiarisce Terry - Ci sembrava di fare un lavoro assurdo, ma quando abbiamo fatto vedere gli scatti ad altri fotografi, che consideriamo i nostri maestri, ci hanno detto che il nostro era un lavoro valido". E così il racconto della Romea prende forma. Sui social iniziano a farsi vedere i primi scatti dei due amici che, domenica 17 luglio, hanno dato vita a un'ulteriore e curiosa iniziativa: hanno posizionato in alcuni luoghi sicuri della statale 309 alcune cartoline che ne ripercorrono la storia.

La Romea dall'antichità a oggi

La Romea è una strada che, lungo i suoi circa 125 chilometri, cambia sensibilmente: attraversa pinete, boschi, cittadine, lagune e che racconta una storia tutta sua. Una storia che, in questi anni, Terry e Riccardo hanno voluto approfondire con ricerche certosine. "Si dice: la Romea è una strada romana, ma la storia romana dov'è? E così l'abbiamo ricostruita - racconta Terry - Nasce come una via d'acqua, collegava Ravenna ad Aquileia". Era, insomma, un percorso da compiere a remi all'interno della linea di costa, molto più arretrata di quanto lo sia oggi.

"Contrariamente all’immaginario comune, la Romea non è una strada costruita dai romani. Sarà un’arteria importante per il commercio, costellata di insediamenti, ma ancora da farsi in barca, dato che nel 301 d.C. l’imperatore Diocleziano stabilì le tariffe per la navigazione lungo questo corso d’acqua - affermano i due fotografi e ricercatori al termine dei loro studi - Saranno i sedimenti depositati dai molti corsi d’acqua a concretizzare la possibilità di percorrere
alcuni tratti su terra".

"Fino al 1900 la Romea era prevalentemente un percorso di sabbia - continua Terry - fu poi un ingegnere di Chioggia, Iginio Gallimberti, nel 1929 a proporre di ricostruire la Romea. Da allora si comincia a parlarne. Nel 1938 partirono i primi lavori, divisi fra 4 province, con la costruzione dei primi rettilinei. Ancora i ponti non esistevano". Poi la seconda guerra mondiale, inevitabilmente, bloccò lo sviluppo che riprese però nel dopoguerra. Risale al 1946, come riferisce Terry, la realizzazione del ponte di Casal Borsetti.

Nel decennio seguente si potè assistere a una grande spinta per tirare su la strada e il territorio, in alcuni casi molto povero, che essa attraversava. Insomma, "dai primi anni 50 comincia a cambiare la situazione". Tra visioni quasi futuristiche e progetti più ampi mai realizzati (come la prosecuzione della statale da Venezia a Trieste) la Romea fu conclusa negli anni '70, "ma sarà la caduta del muro di Berlino nel 1989 ad aprire la frontiere con l’Europa dell’Est e disegnare la Romea come conosciamo oggi", puntualizza Terry.

Una strada in cerca di dignità

La Romea è innegabilmente una strada importante: "collega due grandi capitali della cultura, come Ravenna e Venezia, e tutti i meravigliosi luoghi che ci sono in mezzo". La statale 309, tuttavia, gode di una fama non troppo lusinghiera. Traffico e incidenti su questa strada sono spesso protagonisti di fatti di cronaca. Non ultimo l'incidente avvenuto nel tratto di Casal Borsetti martedì 19 luglio, in cui ha perso la vita un uomo di 82 anni. Inoltre, secondo un rilevamento statistico promosso nel 2006 dall'Aci in collaborazione con l'Istat, la Romea è stata ritenuta "la strada più pericolosa d'Italia", anche in virtù del numero di incidenti per chilometro. "E' vero, gli incidenti sono molti - ammette Terry - ma pensiamo al numero di mezzi che percorrono questa strada. Sono milioni ogni anno. Mezzi che non dovrebbero passare in una strada così". E proprio da qui parte la spinta per questo progetto fotografico. Ridare dignità alla Romea. "La sicurezza sulla Romea passa attraverso la dignità e il rispetto di questa strada. Avviamo una riflessione".

Proprio osservando le foto di Terry e Riccardo, si apprezza un luogo che non può essere solo legato a traffico e morte, ma che esprime bellezza. Per questo i due amici hanno sparso alcune delle loro foto e cartoline lungo il percorso della Romea: "Questa strada ha una storia e ha portato sviluppo ai territori che attraversa, non solo morti. Ci sono strade molto più pericolose, il problema è il traffico - ribadisce Terry - Occorre riscoprire la storia di questa strada per ridarle rispetto". E oltre al rispetto, l'idea è anche quella di unire un territorio, quello del Veneto e dell'Emilia Romagna che non condivide solo la Romea, ma anche il Delta del Po. "E' un territorio culturalmente diviso, perché fino a 60 anni fa era diviso. Non c'era ancora una strada che unisse le varie aree". Così "Pianeta 309" diventa assume un carattere ancora più ampio, con l'intenzione di "collegare" un territorio diviso e valorizzare le ricchezze che lo contraddistinguono.

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