rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Il progetto cesenate fa scuola: l'associazione "rispolvera" la storia dei quartieri Ina Casa anche a Faenza

"Si realizzarono, su tutta la penisola, quartieri di grande valenza architettonica dal QT8 di Milano, al Tiburtino a Roma, allo Spine Bianche di Matera" spiega Roberta Magnani, di Aidoru e promotrice del progetto

E' andato a posto un altro tassello del progetto "Ina Casa, Una casa per uno. Una casa per tutti", portato avanti dall'associazione cesenate Aidoru. Infatti, l'associazione, dopo aver iniziato nel 2020 il progetto proprio a Cesena, nei quartieri Vigne e Fiorita, ha vinto la sesta edizione del bando regionale "Gpt - Giovani per il Territorio" e ora si occuperà di recuperare la memoria delle case Ina anche a Faenza, grazie al partenariato con il Museo Guerrino Tramonti e l'associazione Culturale Fatti d'arte. Il progetto nasce dalla volontà di recuperare storicamente e socialmente un'iniziativa del II° Dopoguerra, Gestione Ina-Casa: intervento che lo Stato Italiano mise in atto, su tutto il territorio nazionale, per la realizzazione di edilizia residenziale pubblica.

"Si realizzarono, su tutta la penisola, quartieri di grande valenza architettonica dal QT8 di Milano, al Tiburtino a Roma, allo Spine Bianche di Matera - spiega Roberta Magnani, di Aidoru e promotrice del progetto - Le Ina-Casa sono tutt'oggi riconoscibili dallo stile architettonico neorealistico e dalle targhe in ceramica policroma, che le caratterizzano, poste sulle mura degli edifici - disegnate da grandi artisti come a esempio Alberto Burri, Duilio Cambellotti, Tommaso Cascella, Piero Dorazio, Irene Kowaliska, Pietro De Laurentiis, Leoncillo Leonardi, ecc.), ad alludere al tema generale del progetto: casa come luogo felice. La memoria di questo piano di edilizia, purtroppo, è ormai flebile, intento dell’intervento di Aidoru, quindi, è ritornare a cammInare quartieri così unici, riconoscerli e intervistare gli abitanti per comprenderne la storia, sociale e personale, con la volontà di recuperare e rInarrare, un'opera di grande valore: per tornare a dare voce a queste micro città, tuttora vive e abitate, ma dimenticate dalle comunità e per gettare le basi di un futuro fatto di abitatori di spazi attivi e consapevoli del valore di comunità, capaci di adoperarsi per la conservazione del bene comune e altresì con la capacità di rielaborare le memorie storiche per immagInare e progettare scenari futuri migliori".

Nei prossimi mesi Aidoru, assieme ai partner di progetto, coinvolgerà gli Istituti Scolastici di Faenza attraverso laboratori e geo-esplorazioni nei quartieri, gli abitanti e le associazioni per raccontare la storia del Quartiere del Borgo e di Piazza Bologna.  Il Museo Guerrino Tramonti sarà il punto di partenza per la narrazione del progetto Ina Casa a Faenza, rendendo il percorso indissolubilmente legato alla città di Faenza, al lavoro con le ceramiche e al tema delle targhe policrome, elemento caratterizzante e distintivo di tutto il Piano. Tramonti disegnò e produsse un numero considerevole di “piastrelle”, fra queste proprio quelle dei Quartieri Ina Casa di Cesena, Vigne e Fiorita... da dove il progetto è partito nel 2020. Il progetto intende coinvolgere con il tempo i diversi Quartieri Ina in Italia per creare una mappatura composita di un’esperienza straordInaria sul piano della progettazione territoriale e della storia sociale del nostro paese.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il progetto cesenate fa scuola: l'associazione "rispolvera" la storia dei quartieri Ina Casa anche a Faenza

RavennaToday è in caricamento