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Cronaca

Pronto soccorso, l'Ausl in Consiglio comunale: "Alto ricorso dei cittadini, questo incide sui tempi d'attesa"

"In Regione in media l’84% dei pazienti esce dal pronto soccorso entro sei ore dal pronto soccorso. A Ravenna siamo attorno all’81% anche in virtù del tasso elevato al pronto soccorso"

Tempi d'attesi lunghi al pronto soccorso di Ravenna e carenza di medici. Le questioni sono state discusse martedì pomeriggio nel Consiglio comunale richiesto da Forza Italia, Cambierà, Lista per Ravenna, Lega, Ravenna in Comune, Gruppo Misto e La Pigna alla presenza del direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Stefano Busetti, e di Roberta Mazzoni, direttore del Distretto di Ravenna. L'opposizione ha manifestato critiche riguardanti la carenza di medici, la situazione della Pediatria e le lunghe attese per gli esami. Busetti ha replicato dando una lettura della situazione dell'area ravennate all'interno della Romagna, ma anche della situazione a livello a regionale, mentre Mazzoni ha fatto il punto sugli investimenti strutturali ed i progetti in fase di sviluppo.

"In Romagna il tasso di mortalità è inferiore rispetto al panorama complessivo regionale, indicando quindi un buono stato di salute - ha esordito -. In oltre il 90% dei casi i ricoveri avvengono all'interno dell'azienda sanitaria romagnola ed è tra i valori più alti in regione insieme a quello di Bologna. E la situazione non varia paragonandolo con le altre due aree vaste dell'Emilia Centro ed Emilia Nord. Alto anche il grado di fiducia per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali, col 96,6% dei cittadini che si rivolge in strutture dell'azienda sanitaria della Romagna. Per i tempi massimi d'attesi riguardanti un intervento chirurgico, le classi di priorità vengono rispettate nell'oltre 90% dei casi".

"Per quanto riguarda le politiche di sviluppo del personale nell'ambito territoriale di Ravenna, si è partiti dalle 4.795 nel 2014 alle oltre cinquemila dell'ultimo dato - ha fatto presente Busetti -. E si tratta prevalentemente di medici ed infermieri". Sono 71 le strutture che si distribuiscono in provincia e che completano il disegno organizzativo. Capitolo posti letto: "La quota maggiore è riferita nel territorio di Ravenna, riuscendo a mantenere l'equilibrio complessivo all'interno dell'Ausl Romagna". Nel 2014 erano 579, sono 563 ora.

Per quanto riguarda la degenza ordinaria del Santa Maria delle Croci, "tra dotazione di posti letto e numero di ricoveri siamo in linea". Nel 2014 erano 21.589, mentre alla fine del 2019 22.763. Il tasso di ospedalizzazione è quello più alto rispetto all'intero contesto romagnolo, così come il ricorso al pronto soccorso rispetto a quanto succede all'interno della Regione". Questo incide sui tempi di attesa: "In Regione in media l’84% dei pazienti esce dal pronto soccorso entro sei ore dal pronto soccorso. A Ravenna siamo attorno all’81% anche in virtù del tasso elevato al pronto soccorso. Non si è lontanissimi dal 90% dal tempo standard indicato dalla Regione, ma c'è ancora da lavorare".

Attualmente - ha spiegato Mazzoni - sono presenti otto nuclei di cure primarie, quattro dei quali nell'area urbana. Tutti quelli esterni hanno all'interno le case delle salute. Il problema centrale resta il contesto dell'area urbana. E su questo stiamo lavorando. Lo scorso febbraio abbiamo avviato il primo nucleo strutturato con due medicine di gruppo, il Nucleo 5 con 18 medici a lavorare ad integrazione e che offre risposte a circa 25mila cittadini". Per quanto riguarda lo sviluppo delle cure di prossimità, Mazzoni ha annunciato che a marzo è prevista l’apertura della Casa di Salute di Lido Adriano con l'attività di Medicina di gruppo che consentirà una continuità assistenziale di 8 ore. Non è prevista invece una struttura simile a Marina di Ravenna, ("attualmente non ci sono le disponibilità fattive per poter andare in questa direzione, anche se continueremo a dibattere con i medici di medicina generale di Marina di Ravenna, Casalborsetti e Porto Corsini").

Sono in corso di definizione la Casa della Salute di Castiglione, che accorperà i territori di Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna, e contestualmente sarà avviato lo studio di fattibilità della Casa della Salute nell’area urbana di Ravenna, che sarà posizionata nel lato opposto rispetto al Centro di Medicina Preventiva, "che inizia ad avere problemi di contenimento delle attività", "offrendo una risposta completa in una zona accessibile nel territorio". L’Ausl sottolinea che l’obiettivo principale è quello di sgravare il personale del pronto soccorso ed ospedalierio dal trattamento delle patologie croniche. "Abbiamo la necessità di rafforzare la presa in carico di persone con questo tipo di patologie. Sono in carico oltre 700 utenti, che nel 2019 hanno avuto oltre 2500 accessi di attività sia infermieristica che medica".

Il sindaco Michele De Pascale, nel suo intervento, ha ammesso che "ci sono criticità da affrontare", annunciando inoltre che la Regione ha finanziato undici milioni di euro per la ristrutturazione della Pediatria. Quindi ha definito una "grande opportunità" per Ravenna ospitare con Forlì il corso di laurea in Medicina e chirurgia.

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