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Cronaca

Prostituzione, ecco l'idea: aree urbane 'dedicate' alle lucciole

"La prostituzione? E' un fenomeno che non si può eliminare". Lo dice chiaro e tondo il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che affronta per l'ennesima volta il tema della prostituzione su strada

"La prostituzione? E' un fenomeno che non si può eliminare". Lo dice chiaro e tondo il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che affronta per l'ennesima volta il tema della prostituzione su strada. Un problema che a Ravenna, e in particolare nella zona della statale Adriatica e a Fosso Ghiaia, è davvero molto ingombrante. "Diciamo le cose come stanno, nessuno vuole le prostitute sotto casa propria. E chi fa il liberale, lo fa a casa degli altri". E allora ecco che scatta l'idea: "Alcune città  oltre  alla strada  delle ordinanze, oggi ‘spuntate’, stanno studiando la soluzione  di ‘zone dedicate’, ovviamente in aree non abitate. Anche noi stiamo studiando ogni possibile soluzione:  sia  ragionando su possibili, ma molto complicate nuove ordinanze,  sia sulla  cosiddetta ‘zonizzazione'"

FOSSO GHIAIA - "C’ è un aspetto odioso - continua il sindaco - che è quello dello sfruttamento. E un altro molto, molto  fastidioso,  che  è il degrado in strada". Secondo il primo cittadino, a Ravenna "in città, in zone abitate, sono una decina le persone che si prostituiscono in strada. Adesso stazionano nella zona della Rocca Brancaleone e nella zona portuale del quartiere Darsena". L’altra zona dove la prostituzione avviene in mezzo alle abitazioni è  Fosso Ghiaia. Una situazione che in effetti avviene un po' in tutte le città italiane, "anche in modo più grave", continua Matteucci.

"POLEMICHE STRUMENTALI" - "Lo dico perché sento già l’eco delle solite polemiche politiche strumentali, mentre il colore politico della giunta non c’entra nulla. Comunque il fatto che ci sia in tutte le città non lo rende un fenomeno meno molesto. E io di Ravenna mi occupo. Da anni il Comune di Ravenna svolge attività di recupero e di aiuto alle donne che si vogliono sottrarre allo sfruttamento. Sono operativi il progetti Lunatica e Invivibile,  e abbiamo attiva un’ unità di operatori di strada. E’ quasi impossibile, o almeno è difficilissimo contrastare la prostituzione di strada. La legge 75 del 1958, detta legge Merlin, dispone che la prostituzione in sé NON è reato. Lo sono lo sfruttamento e il favoreggiamento" ci tiene a puntualizzare Matteucci.

LO SFRUTTAMENTO - "Per poter dimostrare sfruttamento e/o favoreggiamento serve che una o più prostitute denuncino i propri ‘protettori’. Comunque è evidente che la cosa  più  importante è combattere i racket criminali che molte volte riducono in schiavitù queste povere ragazze. Dietro spesso c’ è la criminalità  organizzata.  Lo Stato deve contrastare con  grande energia questo fenomeno: è una questione di legalità  e di difesa delle donne dallo sfruttamento più  odioso. Un modo per perseguire i clienti sarebbe contenuto nell’articolo 5 della legge Merlin che prevede la punizione di chi in luogo pubblico od aperto al pubblico, invita  al libertinaggio in modo scandaloso. Naturalmente questi sono atti difficilissimi da dimostrare e che, tra l’altro prevedono,  unicamente una sanzione amministrativa pecuniaria da  16 a 93 euro (che nell’applicazione pratica risulta essere pari a un terzo del massimo ovvero 31 euro, meno del divieto di sosta)".

COME SANZIONARE CHI VA A PROSTITUTE - 
E allora ecco che Matteucci sottolinea come ci siano altri modi di sanzionare la prostituzione in strada: "per atti contrari alla pubblica decenza (ad esempio se le prostitute mettono in mostra nudità, cosa che non capita quasi mai), oppure  per atti osceni in luogo pubblico, quindi in caso si consumi nel luogo stesso, che spesso non capita poiché generalmente il cliente le carica e si sposta. Infine per intralcio al traffico, cosa che capita sulle strade extraurbane come l’Adriatica. Nelle strade del centro è quasi sempre possibile la fermata, salvo casi particolari segnalati. E non è che possiamo mettere il divieto di fermata ovunque".

FAVOREVOLE ALLA PROSTITUZIONE IN CASA - "Io - conclude Matteucci - sono favorevole ad una legge che regolarizzi la prostituzione che va esercitata nel proprio appartamento, in forma legale e controllata. Condivido il disegno di legge presentato qualche anno fa dall’on Livia Turco, che aveva l’obbiettivo di cambiare la situazione. Oggi si può dire che la prostituzione non è vietata ma non è neppure consentita. Con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.  Quindi è chiaro che occorre  una nuova legge. Come misura tampone, di  ‘riduzione del danno’, oggi bisognerebbe che la prostituzione in  strada non avvenisse nelle zone abitate. Alcune città  oltre  alla strada  delle ordinanze, oggi ‘spuntate’, stanno studiando la soluzione  di ‘zone dedicate’, ovviamente in aree non abitate. Anche noi stiamo studiando ogni possibile soluzione:  sia  ragionando su possibili, ma molto complicate nuove ordinanze,  sia sulla  cosiddetta ‘zonizzazione’”.
 

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