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Prostituzione, Matteucci e il modello Amsterdam: "Ma non in zone abitate"

Contrastare il racket della prostituzione. E' il grido del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che lunedì ha avanzato l'ipotesi di "zone dedicate"ovviamente in aree non abitate

Contrastare il racket della prostituzione. E' il grido del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che lunedì ha avanzato l'ipotesi di “zone dedicate”ovviamente in aree non abitate. “Io sono contrarissimo alla prostituzione – ha premesso il primo cittadino -. Ma questo fenomeno c’è da sempre ed è difficile pensare di eliminarlo”. Per il sindaco di vuole una nuova legge poiché quella attuale non vieta la prostituzione, “ma semplice ne ignora l'esistenza”.

La conseguenza, tuona Matteucci, sono “gli effetti che vediamo. E' necessaria una nuova legge che la regoli in modo adeguato”. “In primo luogo bisogna contrastare il racket – chiosa il primo cittadino -. che è in mano alla malavita, che riduce le donne in schiavitù e che è presente anche a Ravenna, come ben documentato in questi giorni da un settimanale locale”.

“In secondo luogo il Comune proseguirà il proprio intervento con le unità di strada, in collaborazione con le associazioni di volontariato, a partire da Linea Rosa, per offrire alle ragazze, in gran parte straniere, un alternativa alla loro condizione – aggiunge Matteucci -. In terzo luogo va evitato almeno che il fenomeno si manifesti in zone densamente abitate, magari frequentate dai bambini”.

“Questo obiettivo lo si può perseguire con due strumenti, per evitare che anche a Ravenna accada, come avviene in altre città, che la prostituzione in zone densamente frequentate avvenga perfino a mezzogiorno”, continua Matteucci. Il primo strumento, ricorda il sindaco, “è quello dello ordinanze, strumento che abbiamo usato anche in un recente passato ma che le novità giurisprudenziali intervenute hanno di molto depotenziato”.

“Il secondo strumento è una strada più informale, nutrita del lavoro di contatto fra le unità di strada e le persone che si prostituiscono in strada, per individuare zone dedicate – spiega Matteucci -. Ho detto zone e non zona, che dovranno essere distanti dai quartieri abitati ma ad esempio ben illuminate e in qualche modo utilizzate a rotazione. E' un lavoro informale che non si concluderà con un atto amministrativo e la posa di un cartello. Ma è una strada da studiare”.

Nei prossimi mesi, annuncia il sindaco, “per contrastare il degrado di strada che coinvolge cittadini che nulla c’entrano con questo fenomeno, studieremo la fattibilità di nuove ordinanze di contrasto, per le quali i margini giuridici sono molto stretti, e anche quella della zonizzazione. Sarà un lavoro discreto e non pubblicizzato, come è evidentemente necessario che sia. Ne ho parlato perché riservato non vuol dire segreto”.

Conclude Matteucci: “A chi ha osservato in questi giorni che Ravenna e l'Italia hanno emergenze ben più importanti di questa rispondo che sono d'accordo, e sono le cose di cui il Sindaco e il Comune si prendono cura ogni giorno. Occuparsi anche del fenomeno della prostituzione non ci distoglie né tanto né poco dal lavoro quotidiano sulle emergenze che ci sono ben presenti”.

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