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Cronaca

Il Punto di Primo intervento territoriale di Cervia "fa scuola" per la gestione dei codici a bassa complessità

Il progetto di riorganizzazione del Punto di Primo Intervento nasce dalla necessità di contrastare la carenza di personale medico dell’emergenza individuando soluzioni organizzative territoriali, capaci di garantire risposte qualificate ai bisogni dei cittadini

Gestito dalle Cure Primarie e attivo 24 ore su 24 per la presa in carico territoriale delle patologie meno gravi, in alternativa all’accesso in Pronto Soccorso. E’ il Punto di Primo Intervento Territoriale di Cervia, esperienza pilota per la gestione dei codici a bassa complessità avviata dall’Ausl Romagna, che ha attivato anche la nuova applicazione ‘App Pronto Soccorso Romagna’. A illustrare tutti i dettagli sono stati questa mattina l’assessore regionale alle Politiche per la Salute Raffaele Donini - che ha elogiato il progetto-pilota di Cervia annunciando che sarà preso come esempio per essere replicato in tutta la regione -, il sindaco di Cervia Massimo Medri, il direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori e la direttrice del Distretto di Ravenna Roberta Mazzoni.

“Il progetto della nuova Casa di Comunità - ha dichiarato Medri - è stata un’idea lungimirante, che ha permesso a Cervia di avere una struttura sanitaria all’altezza delle esigenze della cittadinanza e dei tanti turisti che in estate affollano le nostre coste. Tanto che oggi il nostro Punto di Primo Intervento è diventato un modello per l’intera regione e verrà replicato in altre località. Un lavoro questo sull’ospedale portato avanti insieme alla comunità cervese, partendo dal consiglio comunale e dal primo documento qui approvato. Abbiamo avviato un percorso positivo che sta portando alla realizzazione di una struttura sanitaria moderna al passo con le esigenze attuali”.

“Ciò che stiamo presentando oggi è il risultato di un importante progetto pensato e reso possibile grazie all’importante relazione maturata in questi anni fra il mondo della sanità, i professionisti e l’amministrazione locale - ha spiegato Carradori - Una comunità che ha saputo con lungimiranza affrontare le difficoltà prima nel 2007, legate alla Chikungunya, fino alla recente pandemia Covid e, al contempo lanciare la sfida del cambiamento, perché le difficoltà rappresentano dei catalizzatori di cambiamento positivo. Soprattutto in estate continuiamo a non avere abbastanza medici nei pronto soccorso, e allora sotto la regia di tutto il Consiglio Comunale, attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro, si è avviato un confronto teso a ricercare soluzioni innovative per garantire alla popolazione un presidio territoriale che rispondesse ai bisogni della popolazione. Oggi, con questa realizzazione possiamo dire di avere raggiunto l’obiettivo. Un importante “prototipo”, applicato anche a Cattolica (anche se in maniera meno strutturata), che potrà trovare applicazione anche in altre realtà della Romagna, partendo da Cesenatico".

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altro ambulatorio PPI territoriale cervia

Evoluzione di un progetto condiviso

La riorganizzazione del Punto di Primo Intervento Territoriale messa in campo presso la Casa della Comunità di Cervia si inserisce in una più ampia riorganizzazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie a seguito del percorso di condivisione avvenuto con l’Amministrazione Locale, i professionisti dell’Unità Operativa Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, del Sistema Emergenza Sanitaria 118, dell’Unità Operativa Cure Primarie, della Direzione Infermieristica e Tecnica, già a partire dal marzo 2020. Tali scelte hanno caratterizzato la Casa di Comunità nelle sue linee evolutive, affermandosi come un punto di riferimento territoriale, secondo un modello di prossimità delle cure a garanzia della continuità assistenziale fortemente integrato nel contesto sociale di riferimento.

Il progetto ha visto lo sviluppo di una serie di punti strategici e la realizzazione delle relative azioni organizzative declinate nel triennio 2021-2023, rappresentate nelle linee principali: lavori di riqualificazione strutturale attraverso il finanziamento del PNRR per un valore pari a 1.600.000 euro finalizzato all’ammodernamento del Centro Assistenza Limitata Dialisi, Unita Operativa Medicina Riabilitativa, Medicina di Gruppo e Cure Primarie; consolidamento della Medicina di Gruppo in collaborazione con il personale infermieristico per l’avvio di percorsi di presa in carico dei pazienti con patologia cronica e fragilità e avvio progetto di sviluppo assistenza psicologica nelle cure primarie; punto di Primo Intervento: passaggio alla gestione territoriale; Servizio Emergenza Sanitaria 118: potenziamento della seconda ambulanza in orario notturno nella sede di San Pietro in Vincoli con possibilità d’intervento sul territorio di Cervia; Polo Radiologico: consolidamento delle attività legate all’avvio della Tac 16 slice per la diagnostica senza mezzo di contrasto, di risonanza musco-scheletrica, ecografia e radiologia tradizionale; evoluzione dell’Unità Operativa di Lungodegenza in Ospedale di Comunità con accesso in favore dei pazienti in dimissione dai reparti ospedalieri e provenienti dal territorio su richiesta del Medico di Medicina Generale; progettazione dello studio di fattibilità dell’implementazione dell’Infermiere di Comunità; individuazione di percorsi di presa in carico in integrazione con il Servizio Sociale Competente; realizzazione della Casa della Comunità di Castiglione in integrazione con il Comune di Ravenna e identificazione della sede di Castiglione di Cervia, quale sede complementare per lo sviluppo di progetto di promozione alla salute, contrasto alla solitudine e sviluppo di forme associative.

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Il Punto di Primo Intervento: da una gestione ospedaliera a una gestione territoriale

Il progetto di riorganizzazione del Punto di Primo Intervento nasce dalla necessità di contrastare la carenza di personale medico dell’emergenza individuando soluzioni organizzative territoriali, capaci di garantire risposte qualificate ai bisogni dei cittadini, in condizioni di massima sicurezza e in piena integrazione con i servizi territoriali e i servizi dell’emergenza. Il Punto di Primo Intervento Territoriale, a gestione dell’Unità Operativa Cure Primarie è attivo dal settembre 2020, passando da un modello a gestione ospedaliera ad un modello di tipo territoriale attraverso l’impegno dei Medici di Continuità Assistenziale e/o i Medici di Medicina Generale (in integrazione con il Sistema Emergenza Sanitaria 118 per la definizione dei protocolli di emergenza e delle interfacce per l’accesso ai Dea di secondo livello) garantendo la presa in carico delle urgenze a bassa complessità con un’apertura articolata nelle 24 ore.

Più nel dettaglio, il modello organizzativo del Punto di Primo Intervento Territoriale ha visto una trasformazione a partire dal settembre 2020 connotandosi dapprima come una struttura organizzativa facente parte della Struttura Complessa di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza del Presidio Ospedaliero di Ravenna e successivamente come un Punto di Primo Intervento Territoriale a gestione della U.O di Cure Primarie in forte integrazione con il Sistema di Emergenza Sanitaria 118. Dunque questo modello organizzativo avviato durante la pandemia, a seguito della sperimentazione basata sulla sinergia ospedale-territorio, ha permesso di ripensare all’organizzazione, con la creazione di un modello grazie al quale medici ospedalieri sono stati affiancati dai colleghi di continuità assistenziale e dai essi stessi sono stati progressivamente sostituiti, dopo un percorso di formazione e affiancamento da parte del personale esperto. Attualmente la formazione avviene attraverso un percorso sul campo in affiancamento con i colleghi esperti.

La rete dell’emergenza territoriale, con il coordinamento della Centrale operativa 118, attraverso l’impiego delle ambulanze e delle automediche presenti sul territorio cervese e comuni limitrofi, consente un collegamento con gli ospedali sede di Dea di secondo livello laddove le esigenze cliniche del paziente lo richiedano. Dal 1 settembre 2021 l’attività è garantita dalla presenza 24 ore su 24 del Medico di Continuità Assistenziale e/o del Medico di Medicina Generale che opera in collaborazione con l’infermiere esperto proveniente dal Pronto Soccorso ospedaliero. Il modello di valutazione dell’utente ha visto il passaggio da un modello di triage globale, che prevede l’elaborazione di un codice di priorità alla visita, ad un modello di tipo prestazionale con il criterio di accesso alla visita principalmente di tipo temporale, sovrapponibile in parte alle prestazioni di tipo ambulatoriali di supporto ai Medici di Medicina Generale.

Resta inteso che, all’atto dell’accoglienza, viene comunque effettuata una valutazione infermieristica spot-check, finalizzata all’identificazione di pazienti che in specifiche condizioni cliniche necessitano di centralizzazione presso il DEA. Le patologie più frequenti riguardano eventi di tipo medico e chirurgico a bassa complessità, piccola traumatologia e, in autopresentazione, sporadicamente, patologie che poi si sono rilevate più complesse (come dolori toracici/aritmie/patologie neurologiche). E’ possibile accedere alle prestazioni di radiologia tradizionale e agli esami di laboratori con sistema POCT. Questo assetto organizzativo viene potenziato nei mesi estivi, in relazione all’afflusso dei turisti e ai dati storici di produzione, con una seconda unità medica, il rinforzo del personale infermieristico e del 118 nonché del servizio di radiologia.

I dati a conferma del valore del nuovo modello di gestione territoriale

In considerazione della specificità del territorio di Cervia, l’andamento degli accessi al Punto di Primo Intervento Territoriale è bifasico, con una differenziazione stagionale riferita al flusso turistico dei mesi estivi. I volumi di attività riferiti all’anno 2019 si attestano pari a 12.218 accessi, che risultano pienamente confermati nell’anno 2022, che ha visto la piena ripresa dei flussi turistici e il consolidamento del modello a gestione territoriale con un valore pari a 12.252 accessi.

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