Puzza nell'aria da Faenza a Forlì, il M5S punta il dito contro le distillerie e chiede l'intervento del sindaco

Interi quartieri della città costretti a convivere con la puzza che arriva dalle distillerie, che Faenza ospita in abbondanza. Puzza che a volte, a seconda della direzione e della forza del vento, arriva fino a Forlì. Secondo il Movimento 5 Stelle è giunto il momento di fare il punto della situazione, visto che i tecnici di Arpae sono intervenuti per valutare la situazione. I consiglieri pentastellati chiedono agli amministratori faentini “se ritengono accettabile che una buona fetta della cittadinanza debba convivere quotidianamente con questi fastidiosissimi miasmi; se ritengono che le tanto annunciate e sbandierate misure anti-odore adottate dalle distillerie, una in particolare, abbiano davvero migliorato la situazione; se non ritengono necessario invitare le distillerie all'adozione di ulteriori ed efficaci misure anti-odore e anti-emissioni; se sono a conoscenza dei risultati delle ulteriori indagini più puntuali sugli stabilimenti, annunciate da Arpae, per accertare eventuali responsabilità e per cercare di arginare in futuro simili situazioni”.

L’interpellanza è firmata dai consiglieri Massimo Bosi, Andrea Palli e Maria Maddalena Mengozzi, che ricordano come “Faenza ‘gode’ della presenza di uno dei poli distillatori più grandi d'Europa. La lavorazione nelle distillerie causa cattivi odori frequenti e persistenti. All'interno di ognuna di esse, inoltre, si trovano impianti di combustione (inceneritori a biomasse e, in un caso, con una percentuale a CDR) che immettono in atmosfera diossine, metalli pesanti e nanoparticolato, sostanze pericolose per la salute. Il 31 ottobre e il 2 novembre, si sono verificati episodi diffusi di cattivo odore a Forlì. Il 31 ottobre la situazione aveva coinvolto un’area molto estesa della Romagna fino al mare. Le segnalazioni sono state numerosissime e gli operatori di Arpae sono intervenuti, effettuando misure, prelevando campioni e cercando le possibili cause in base alla provenienza del vento. Già il 2 novembre Arpae aveva segnalato che l’odore era risultato simile a quello che si sente vicino alle distillerie”.