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Cronaca

Quale turismo dopo l'emergenza? Guide turistiche a confronto: "La tecnologia non ci può rimpiazzare"

"Si potrà pensare a proposte alla riscoperta di luoghi spesso trascurati nei tour classici della città, a visite per famiglie e piccoli gruppi, a un turismo di prossimità e slow puntando sulla qualità e non sulla quantità"

“Quale turismo a Ravenna dopo l'emergenza? Le guide si confrontano”: questo il tema affrontato dalle guide turistiche di Ravenna che si sono incontrate martedì pomeriggio sulla piattaforma Zoom. Presenti molte guide indipendenti e le rappresentanti di tutte le cooperative, associazioni e i gruppi di Ravenna come Il Papavero, Ad Arte, OrienteOccidente, ConfGuide Ravenna, Guide in Rete Cna e Ravenna Friendly Guides. L’incontro, durato quasi 3 ore, è stato organizzato da Cristiana Zama, guida che opera a Ravenna da 35 anni, nonché consulente di comunicazione, ideatrice del brand Ravenna Friendly Guides per un turismo accessibile e inclusivo, con l’obiettivo di offrire un contributo alla ripartenza del turismo sul nostro territorio.

“Come vivi la situazione attuale, come ti stai preparando e come vedi il turismo del prossimo futuro. Proposta di un’azione concreta”: questo il topic su cui si sono concentrati gli interventi di ogni partecipante. Invitato d’eccezione Giuseppe Mannino, amministratore delegato di TourSound, società leader in Italia specializzata nelle tecnologie per migliorare la qualità di ascolto dei tour guidati, che lo scorso anno ha aperto una filiale anche a Ravenna, che ha un ruolo chiave nel potere garantire la ripartenza di visite guidate nel rispetto della distanza sociale richiesta in ottemperanza alle nuove normative Covid-19. Primo ad intervenire, Mannino ha presentato le difficoltà economiche che la sua società dovrà affrontare a seguito del protrarsi di questa crisi.

"I notevoli investimenti fatti per incrementare i nostri servizi su Ravenna non potranno essere più sostenuti, se non in un’ottica di un utilizzo obbligatorio di radioguide per le visite ai monumenti ravennati nel lungo periodo - spiega Mannino - L’utilizzo delle radioguide si renderà indispensabile per ripartire e tutte le guide convengono che sia fondamentale renderlo obbligatorio nei nostri monumenti non solo per fornire una visita nel rispetto delle distanze, ma anche per offrire maggiore qualità, così come avviene in tutte le principali città. La preoccupazione di un aumento dei costi per la visita, che si attesterebbe su un paio di euro, non deve spaventare, ma essere visto in un’ottica migliorativa del servizio e della fruizione ottimale per tutti, salvaguardando anche il rispetto dei luoghi sacri che rappresentano il nostro patrimonio culturale. Inoltre, l’obbligatorietà dell’utilizzo delle radioguide permetterebbe anche di dare un contributo concreto anche alla lotta all’abusivismo, problema molto sentito in questa professione. La digitalizzazione è importante, ma non si deve sottovalutare l’aspetto umano che rende la visita turistica davvero un’esperienza memorabile, che da sempre ha caratterizzato la nostra città rispetto alle mete del turismo di massa".

"La tecnologia, seppur utile e portatrice di nuove opportunità, non ci può rimpiazzare. Mi auguro che le istituzioni lo capiscano e non ci escludano. Bisogna migliorare l’offerta della città e non pensare ad abbassare le tariffe innescando una “guerra” tra i poveri", asserisce Laura Gramantieri, guida, presidente dell’associazione OrienteOccidente e membro delle Guide in Rete Cna. "Difficilmente nel breve periodo potremo pensare al turismo over 60 e soprattutto a quello scolastico, che rappresenta una grande fetta del nostro mercato. Si potrà pensare a proposte alla riscoperta di luoghi spesso trascurati nei tour classici della città, a visite per famiglie e piccoli gruppi, a un turismo di prossimità e slow puntando sulla qualità e non sulla quantità e Ravenna si rivela una meta ideale, a misura d’uomo", afferma invece Maria Grazia Lenzi, guida e insegnante.

"Il mosaico è slow. La lentezza che con sapienza i mosaicisti hanno appreso nel tempo ci aiuterà a ripartire. Tessera dopo tessera - aggiunge Almuth Schöps, guida, mosaicista e restauratrice di beni culturali, collegata da Amburgo dove è rimasta bloccata a seguito del lockdown - Abbiamo tutte le carte in regola, bisogna solo saperle valorizzare. Ravenna non ha nulla da invidiare ad altre località maggiormente turistiche e si può permettere di puntare sulla qualità. Ma per questo, prima ancora della promozione, serve pensare a investire nelle infrastrutture e nei servizi. A Ravenna vi è scarsità di bagni pubblici, soprattutto nelle aree circostanti i monumenti, la stazione degli autobus, punto di approdo dei bus turistici e biglietto da visita della città, verte in uno stato indecoroso, nonostante gli investimenti migliorativi già effettuati, con scarsa pulizia e marciapiedi e panchine ricoperti di guano di piccioni".

"Bisogna sistemare tutte le problematiche che c’erano anche prima della pandemia e che rendono difficile svolgere il nostro lavoro nelle migliori condizioni" sottolinea Roberta Ballardini, guida vice presidente della cooperativa Il Papavero, l’organizzazione più grande che opera sul nostro territorio. "Abbiamo bisogno delle Istituzioni, che si confrontino con noi e che diano valore alla nostra professione. Tutti insieme possiamo continuare a fare promozione, trasmettendo emozioni. Le persone avranno bisogno di viaggiare e di una guida che faccia loro vivere un’esperienza in tutta sicurezza" commenta Verdiana Baioni, guida storica della città, socia fondatrice dell’associazione Culturale Ad Arte e membro delle Guide in Rete Cna. "Serve una regia che coinvolga le guide. Le istituzioni non possono aspettare tanto ad agire nel concreto, ma soprattutto non possono permettersi di perdere le guide turistiche con le loro competenze e la loro esperienza costruita in anni di studio e lavoro, che stanno affrontando notevoli difficoltà economiche e dovranno trovare altri impieghi, se non verranno prese anche misure di agevolazione fiscale. Le guide sono un patrimonio da salvare ed è ora di rendersene conto" conclude Benedetta Orlati, guida e presidente uscente di ConfGuide Forlì Cesena. L’iniziativa si è conclusa auspicando da parte di tutti i partecipanti di poter avere un confronto con le Istituzioni, gli enti museali e l’Opera di Religione per costruire insieme il turismo futuro del nostro territorio.

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