Dopo il sopralluogo effettuato dai dirigenti di Romagna Acque, insieme allo staff del Canale Emiliano Romagnolo, all’impianto CER Palantone di Bondeno per verificare le quote idrometriche del Po nel punto in cui viene effettuato il principale prelievo a beneficio dell’area servita dal canale, nei giorni scorsi si è tenuto un ulteriore confronto tra i due partner a Ravenna. La sede del potabilizzatore della Standiana di Romagna Acque ha ospitato un incontro in cui tecnici e amministratori si sono confrontati lungamente sull’emergenza caldo-siccità, che sta caratterizzando il 2017 già a partire dai primi mesi dell’anno.

“Il cambiamento del clima nel nostro territorio non è una proiezione vaga o uno scenario che potrebbe verificarsi, ma oggi è un fatto concreto: e come tale, visti soprattutto gli effetti, deve essere affrontato - sottolineano congiuntamente Tonino Bernabè, presidente di Romagna Acque, e Massimiliano Pederzoli, presidente del Canale Emiliano Romagnolo -. Sono fenomeni il più delle volte imprevedibili, ma proprio per questo mettono a nudo le nostre mancanze, le zone più vulnerabili".

"Chiediamo a gran voce che - dopo aver inserito le reti per l’irrigazione tra le infrastrutture più strategiche per il nostro futuro - s’inseriscano piani di investimento certi per creare invasi adeguati per trattenere l’acqua quando c’è (e i tempi sono notevolmente ridotti) per poi rilasciarla a chi ne ha bisogno quando occorre - concludono -. La siccità si affronta solo con infrastrutture adatte. Pensate: se oggi non ci fossero la diga di Ridracoli ed il Canale Emiliano Romagnolo, in che stato sarebbe la Romagna? E’ per questo che le opere vanno ideate e realizzate in tempo, e ora è il tempo di agire".