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Mercoledì, 22 Marzo 2023
Cronaca

Questo non è amore: tanti eventi per dire basta alla violenza contro le donne

“Solo nell’ultima settimana sono state 5 le donne uccise per mano di uomini - commenta la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara - Un numero impressionante che conferma il triste primato di un femminicidio ogni 72 ore in Italia"

Anche Ravenna celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. La giornata è legata alla data del 25 novembre, ma sono tanti gli eventi di riflessione che anticipano e seguono questo momento, per ricordare che l'odio e la violenza di genere vanno combattuti ogni giorno da ognuno di noi. Sul territorio ravennate arrivano anche quest'anno toccanti spettacoli e manifestazioni che cercano di sensibilizzare tutti i cittadini sull'importanza di questo tema che ci tocca più da vicino di quanto non pensiamo.

Ravenna contro la violenza sulle donne (foto Massimo Argnani)

Alla chiamata di Linea Rosa l’intera città ha risposto, perché “non importa la pioggia, oggi dovevamo esserci”, hanno detto gli studenti e le studentesse intervenuti all’evento. I ragazzi e le ragazze dei Licei Classico, Scientifico e Artistico e dell’Istituto Tecnico Commerciale hanno portato il loro contributo in ricordo di tutte le vittime di femminicidio e, in particolare, di Elisa Bravi, giovane mamma ravennate uccisa dal marito nel dicembre 2019. Durante la mattinata è stato poi presentato il monumento 'Our Skin' dedicato alle donne, realizzato dal Collettivo Racconti Ravennati in collaborazione con il Comune di Ravenna e Cna Ravenna. L’opera musiva verrà posizionata appena possibile nel nuovo parco Francesca Da Polenta, ma mostrata in anteprima alla cittadinanza grazie a performance realizzate con l’aiuto degli studenti oltre che dell’artista ravennate Marinella Freschi. 

“Solo nell’ultima settimana sono state 5 le donne uccise per mano di uomini - commenta la presidente di Linea Rosa Alessandra Bagnara - Un numero impressionante che conferma il triste primato di un femminicidio ogni 72 ore in Italia. Da trent’anni il nostro centro antiviolenza è in prima linea nella lotta a questa subdola piaga della società e finalmente, dopo quasi due anni di limitazioni, possiamo tornare tra la gente per chiedere loro aiuto in questa battaglia”.

Giovedì una luce colorerà di arancione la facciata anteriore della Questura e dell’interno di alcuni Uffici del Commissariato di Faenza, il colore scelto come simbolo di un futuro senza violenza basata sul genere. Le spese per l’installazione dell’illuminazione della Questura sono state sostenute dall’Associazione “Soroptimist International Italia” – Club di Ravenna. Inoltre, proseguono le attività della Polizia di Stato promosse dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza nell’ambito della campagna “…questo non è AMOREamoreche ha l'obiettivo di superare i pregiudizi per diffondere una cultura di genere che aiuti le vittime di violenza a vincere la paura. Nella mattinata di giovedì, su indicazione del Questore di Ravenna Giusy Stellino, il Primo Dirigente della Polizia di Stato Michela Bochicchio e i poliziotti della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile della Questura hanno allestito in piazza del Popolo un gazebo, approntato anche con materiale fornito dal Soroptimist Club di Ravenna, per informare i cittadini e sensibilizzare l'opinione pubblica verso una maggiore consapevolezza, al fine di combattere la violenza sulle donne.

Analoga iniziativa, organizzata dal Commissariato di Faenza, si è svolta presso il centro commerciale “La Filanda”, con la partecipazione di alcune poliziotte specializzate nei casi di violenza di genere e di personale dell’associazione Sos Donna. Nell’occasione è stato distribuito l’opuscolo “…questo non è amore" elaborato dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, volendo offrire alla cittadinanza un servizio di informazione, sensibilizzazione ed aiuto sui temi del contrasto alla violenza di genere, anche per l’emersione del “sommerso”, con l’obiettivo di aiutare le donne a difendersi da violenze fisiche, psicologiche, verbali ed economiche.

La campagna non si ferma al 25 novembre, poiché è fondamentale che l’azione di prevenzione e di informazione sia portata avanti costantemente, tutto l’anno; ed infatti la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato coordina a livello nazionale il progetto “Camper”, con cui équipe multidisciplinari composte da funzionari di polizia, medici, psicologi, rappresentanti di centri antiviolenza e altre istituzioni e associazioni impegnate su questi temi, distribuiscono la brochure nelle piazze (durante il lockdown è avvenuto nei supermercati), mettendo a disposizione le proprie competenze per aiutare le donne a sentirsi meno sole e a liberarsi di violenze e sopraffazioni, a volte nascoste e vissute il solitudine.

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