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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Raccolta abusiva di vongole: aggrediscono la Forestale dopo essere stati scoperti

L'ultima operazione, svolta qualche giorno fa, è stata effettuata con la preziosa collaborazione dell'elicottero del Corpo Forestale dello Stato per la esatta localizzazione dei pescatori abusivi

Continuano i controlli del Corpo Forestale dello Stato finalizzati alla prevenzione della raccolta abusiva di molluschi nelle Riserve Naturali in gestione all’ufficio Territoriale per la Biodiversità del Corpo Forestale di Punta Marina. Queste aree, fra le più interessanti naturalisticamente del litorale ravennate, al confine con la provincia di Ferrara, per le loro caratteristiche ambientali, sono classificate come zona “Ramsar” (zona umida di importanza internazionale).

Con diverse operazioni, i Forestali – da gennaio a luglio – hanno deferito 16 persone all'Autorità Giudiziaria; posti in sequestro 2.500 kg circa di vongole; sequestrati 7 natanti assieme a 6 motori fuori bordo ed a 5 “idrorasche” meccaniche per la raccolta delle vongole. Sequestrati anche diversi attrezzi manuali utilizzati per la raccolta e 2 scooter impiegati dai pescatori abusivi per raggiungere la zona. La raccolta abusiva provoca profondi rimaneggiamenti del fondale, incidendo sull’idrodinamica e sulla composizione della comunità bentonica (le specie che vivono in relazione al fondo) interessando in negativo anche le specie di avifauna protetta che vivono nella laguna. Le vongole sequestrate vengono tutte rilasciate immediatamente nell’ambiente dal quale sono state raccolte. L’operazione vede impegnato il Personale del Corpo Forestale dello Stato di Casalborsetti, Ravenna e Punta Marina. 

La raccolta abusiva di molluschi, per scopi certamente commerciali, visti i quantitativi sequestrati, è limitata nel Ravennate agli ambienti estremamente produttivi come le lagune e le foci fluviali. Questi ambienti consentono il prolificare di questi organismi filtratori, che in acque basse, calde e ricche di nutrimento possono in breve accrescersi in numero ed in dimensione. La raccolta abusiva permette a chi la effettua in aree protette di non subire la “competizione” con quanti la esercitano con regolare autorizzazione nelle aree consentite. Un’attività regolare di vigilanza è di estrema importanza per evitare che cattivi comportamenti finalizzati al lucro personale possano creare danno alla salute dei consumatori finali, ignari talvolta dell’origine del prodotto, e alle risorse naturali protette.

L'ULTIMO EPISODIO - L’ultima operazione, svolta qualche giorno fa, è stata effettuata con la preziosa collaborazione dell’elicottero del Corpo Forestale dello Stato per la esatta localizzazione dei pescatori abusivi. Tale intervento si è rivelato essere alquanto complesso a causa delle intemperanze dei soggetti, che, tutt’altro che collaborativi, reagivano violentemente contrastando l’attività di accertamento in corso e mettendo a rischio anche l'incolumità dei bagnanti presenti nell’area ove le pattuglie erano convenute per la redazione degli atti e per la liberazione delle vongole, circa 580 kg, pescate abusivamente. Oltre alle vongole sono state sequestrate le due imbarcazioni, le due motopompe e le due “idrorasche” necessarie per vagliare il fondale marino. Nel corso di tale operazione uno dei pescatori, cercando di opporsi al rilascio dei molluschi in mare, procurava un trauma da schiacciamento a una mano di un forestale, trauma giudicato poi guaribile in 21 giorni. Un altro, invocando ingiurie nei confronti dei presenti, cospargeva l’imbarcazione di benzina e, tenendo in mano la tanica,  minacciava di darsi fuoco. Per il loro comportamento, oltre a essere denunciati per l’attività di pesca abusiva in area protetta i tre soggetti, tutti residenti nel ferrarese,  venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria anche per violenza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale.
 

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