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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Raccolta differenziata flop a Ravenna: non si raggiunge neanche l'obiettivo fissato nel 2012

In provincia, spiega Legambiente, si smaltisce il doppio di quanto prevede il Piano regionale e nessun comune ha applicato la tariffa puntuale

L'area ravennate non è da prendere come esempio per quanto concerne la gestione dei rifiuti urbani. E' il quadro emerso durante l’Ecoforum Emilia-Romagna 2021, che si è concluso giovedì mattina con la contestuale premiazione “Comuni Ricicloni”, un riconoscimento ai migliori risultati delle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti nel corso del 2020. "Una quattordicesima edizione - spiegano da Legambiente - in cui ci si è soffermati più che sulle notizie positive dell'anno precedente, che di certo non sono mancate, sulla strada ancora da percorrere per tante amministrazioni regionali; soprattutto alla luce del fatto che con il 2021 sono scaduti sia i termini di validità del precedente Piano Regionale Rifiuti, sia l'orizzonte temporale fissato dalla legge regionale 16/2015 sull’economia circolare per adeguare le modalità di raccolta e tariffazione puntuale dei comuni, che prevede l'obiettivo di rimanere sotto i 150 chili per abitante all'anno di rifiuti mandati a smaltimento ed il 73% di raccolta differenziata".

"Infatti - viene argomentato - se è vero che nel 2020 ben 56 comuni hanno smaltito meno di 100 chili per abitante (nel 2013 solo 2 comuni riuscivano a stare sotto i 100 chili) e 7 comuni si sono fermati addirittura sotto i 50 chili per abitante, sono ancora 71 quelli che hanno smaltito più di 300 chili per abitante. Pur registrando miglioramenti continui, sono ancora tante le amministrazioni poco virtuose. È il caso dell’intera provincia di Ravenna, dove non si raggiunge nemmeno l'obiettivo del 65% di raccolta differenziata fissato in Italia per il 2012, si smaltisce il doppio di quanto prevede il Piano regionale e nessun comune ha applicato la tariffa puntuale. Risultati scarsi e forti ritardi anche per la città di Bologna, con 253,4 chili per abitante di rifiuti smaltiti e il 51,4% di raccolta differenziata. Pessimi risultati anche a Piacenza, dove l'intera provincia non raggiunge gli obiettivi di legge".

Dando uno sguardo alle zone virtuose, c'è l'intera provincia di Parma e Ferrara, seguite da Reggio Emilia; sul podio delle performance migliori dei capoluoghi troviamo Forlì, Parma e Ferrara, mentre i singoli comuni che svettano nelle classifiche si trovano nella bassa modenese e nell’area del forlivese. "È importante evidenziare che non può essere un caso il fatto che i comuni che mostrano i risultati migliori adottino il sistema di raccolta porta a porta e la tariffazione puntuale, che come sappiamo rappresentano strumenti che contribuiscono a indurre il cittadino ad una gestione più responsabile dei rifiuti domestici e a una raccolta differenziata più attenta ed efficace", prosegue Legambiente.

In sostanza, chiarisce l'associazione degli ambientalisti, "anche nel 2020 è comunque proseguito il trend positivo del calo dei quantitativi di rifiuto avviato a smaltimento: 225mila tonellate in meno rispetto al 2017 e ben 150mila tonellate rispetto al 2016.  In un decennio i rifiuti urbani smaltiti annualmente in regione si sono ridotti di 670mila tonellate. Per questo motivo risulta legittimo aspettarsi una contestuale riduzione degli impianti per mostrare coerenza ai cittadini e alle amministrazioni che si sono mostrati più virtuose. In contemporanea è necessario stimolare maggiori politiche di riciclo e prevenzione anche per i rifiuti speciali, quelli del mondo produttivo".

"Alla luce dei dati emersi crediamo sia necessario stringere le maglie sia sui rifiuti urbani che speciali e pretendere dai gestori un maggiore lavoro sull'effettivo recupero di materia dalle raccolte differenziate - sottolinea Legambiente -. Occorre una leva tariffaria sugli smaltimenti speciali e urbani che sfavoriscano le amministrazioni in ritardo e strumenti che penalizzino o vietino i rifiuti speciali che arrivano da bacini troppo distanti. Gli inceneritori inoltre dovrebbero gestire solo i rifiuti per i quali non è possibile prevedere il recupero e il riciclo".

I premiati

Tra i Comuni sotto i 5000 abitanti, Civitella di Romagna si conferma primo classificato per minor quantitativo pro capite di rifiuti avviati a smaltimento (33,2 chili per abitanti all'anno), seguito da San Possidonio (Modena) con 46,2 chili per abitanti per anno di rifiuti avviati a smaltimento e Camposanto (Modena) con 46,4 chili per abitanti all'anno di rifiuti a smaltimento. Per la migliore percentuale di raccolta differenziata primo è il comune di San Possidonio (Modena) con 94,1 %, seguito da Camposanto (Modena) con 91,8 % e Mordano (Bologna) con 91,6 %. 

Nella categoria dei Comuni tra 5000 e 25000 abitanti, si aggiudica il primo posto per i minori quantitativi di rifiuti a smaltimento San Prospero (Modena) con 35,7 chili per abitanti all'anno, seguito da Cavezzo (Modena) con 45,8 chili per abitanti per anno anno e Concordia sulla secchia (Modena) con 48,5 chili per abitanti per anno di rifiuti a smaltimento. Sulle performance per la migliore percentuale di raccolta differenziata si aggiudica il primo posto il comune di Medolla (Modena) con 92,9 % di raccolta differenziata, seguito da San Prospero (Modena) con 91,7 % di raccolta differenziata e infine terzo classificato si posiziona Concordia sulla Secchia (Modena) con 91,4 % di raccolta differenziata. 

Per la categoria dei comuni oltre i 25000 abitanti si conferma il podio dello scorso anno che vede primo Castelfranco Emilia (Modena) con 63,7 chili per abitanti per anno di rifiuto avviato a smaltimento, seguito da Carpi (Modena) con 65 chili per abitanti per anno e Vignola con 82,5 chili per abitanti per anno di rifiuti a smaltimento. Sulla migliore percentuale di raccolta differenziata il primo posto è assegnato sempre al comune di Castelfranco Emilia con 86,3 % di raccolta differenziata, a pari merito Correggio (Reggio Emilia) con 86,3 % di raccolta differenziata e terzo classificato San Giovanni in Persiceto (Bologna) con 84,6 % di raccolta differenziata.   Per la classifica relativa ai comuni che hanno registrato un maggiore incremento della quota di percentuale di raccolta differenziata vediamo il comune di Terre del Reno (Ferrara) (+23,2 %) scalzando Civitella di Romagna che dal 2018 deteneva il primato. A seguire troviamo Albinea (Reggio Emilia) (+18,2 %) e infine Riolo Terme (Ravenna) che registra +16,4 %. 

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