I libri del poeta Tolmino Baldassari accolti nella Biblioteca di Cervia

Sabato alle ore 11 nella Biblioteca comunale “Maria Goia” verrà aperta la sezione “Biblioteca di Tolmino Baldassari”, dove sono conservati i libri della biblioteca personale del poeta che ha lasciato in dono al comune di Cervia. Per l’occasione lo ricorderanno i poeti Franco Loi, Nevio Spadoni, Gianfranco Laureatano e il critico letterario Franco Brevini con letture e ricordi in omaggio al poeta cervese.

In una sala - allestita a questo scopo all’interno della Biblioteca comunale, dagli architetti Augusto Pompili e Marisa Zattini de “Il Vicolo “di Cesena, grazie al progetto finanziato dal piano bibliotecario provinciale, è stato ‘ambientato’ e in parte ricostruito lo studio-libreria personale del poeta cervese che, in una lettera al Sindaco, preannunciò la volontà di donare i suoi libri alla biblioteca.

Accanto agli scaffali che allineano i libri, alcuni oggetti come il tavolino con la sua macchina da scrivere, gli occhiali e gli ultimi libri in lettura, che rievocano l’atmosfera del luogo in cui sono nate le sue poesie. Un angolo speciale, tra gli scaffali che racchiudono gli “attrezzi del mestiere” e la grande finestra, affacciata sul piccolo portico, che allunga lo sguardo fin sulle rive del fiume Savio e sulla campagna intorno. Una grande tela del pittore romagnolo Giovanni Fabbri offre uno spunto visivo originale alla rievocazione di un luogo toccato dalla creatività delle parole. Un angolo retrostante è attrezzato per la consultazione dei materiali documentari e audiovisivi.

"Non avrei potuto essere scrittore se non avessi letto, e letto bene ( anche con piani di studio). Nella scrittura - e tantomeno come nel caso mio, nella poesia - non si può improvvisare, che è come dire che la poesia non tollera dilettantismo. E non si può indulgere alla superficialità. Le nostre letture sono percorsi di vita. La letteratura è vita, non superfetazione. Dentro c’è l’uomo, e, quando non c’è, si gira a vuoto. … I libri ci devono far vivere, ci devono dare emozioni, e queste saranno tanto più profonde e “complete” quanto più sapremo leggere quelli che veramente contano… Leggere i classici antichi e moderni… E così leggere anche nuovi libri, suggeriti da un’esperienza che ce li fa sentire veramente necessari…", così esordiva il colloquio pubblico di Tolmino Baldassari il 21 novembre 1992, invitato dalla Biblioteca di Cervia a raccontare la sua esperienza di lettore ai partecipanti agli incontri “Scrittori che leggono”.

Un ricordo vivo nella memoria dei lettori della Biblioteca che furono allora testimoni di una vita intessuta di letture “necessarie e quotidiane”. Oggi, a pochi anni dalla sua scomparsa, a parlarci di lui ci sono i suoi libri, allineati sugli scaffali a mille e mille tracce di letture, mosse da una incessante fame di poesia e di letteratura. Quei libri sono da poco approdati nella Biblioteca cervese, così come ha voluto il suo possessore donandoli alla sua gente, alla biblioteca pubblica, cioè di tutti, affinché i libri possano incontrare nuovi lettori, nutrire nuove storie intessute di parole, di emozioni e di idee.

Quei libri continueranno a parlarci del poeta che li ha letti, sfogliati, annotati: ci faranno risuonare la sua voce e quella di tanti altri scrittori, racchiuse tra le pieghe dei volumi ben ordinati sugli scaffali. Nello stesso ordine con cui Tolmino li aveva scelti e sistemati nella sua piccola casa di Cannuzzo. Sabato alle 11, a tre anni dalla sua scomparsa, il desiderio di Baldassari di donare nuova vita ai suoi libri, è diventato realtà. La comunità cervese e tutti i lettori, da qualsiasi luogo verranno, per sfogliare e leggere i suoi libri, avranno l’occasione di sentirsi partecipi della grande impresa umana e creativa di un poeta.