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Cronaca

Raccolta sangue, in aumento i donatori nella provincia di Ravenna

Il 2016 è stato un anno caratterizzato da numerosi segnali positivi sul fronte della raccolta sangue effettuata da AVIS Provinciale Ravenna

Il 2016 è stato un anno caratterizzato da numerosi segnali positivi sul fronte della raccolta sangue effettuata da AVIS Provinciale Ravenna. I dati complessivi dimostrano come la generosità dei cittadini della Provincia di Ravenna abbia infatti raggiunto più alti livelli, grazie ad un innalzamento delle donazioni che sono state 19.274 (220 in più rispetto allo scorso anno), frutto dell’impegno di 10.418 avisini (+60 sul 2015).

L’incremento delle unità raccolte è effetto sia di un aumento dei donatori, che della maggiore frequenza di donazioni (la media annua per ognuno di essi ha sfiorato le 2 unità, invece delle 1,84 del 2015); di tutto rispetto, inoltre, il numero medio di donazioni mensili. L’attività di AVIS Provinciale ha contribuito a realizzare le 21mila trasfusioni effettuate nel territorio di riferimento (tra sangue e plasma), in primo luogo nell’Ospedale di Ravenna e, a seguire, in quello di Lugo, di Faenza e nelle case di Cura private del comprensorio, garantendo, oltre a queste, più di 200 unità al Centro Regionale Sangue; anche il livello della raccolta di plasma è passato da 600 cc agli attuali 720. Il trend positivo si è confermato nel mese di gennaio, tradizionalmente contrassegnato da un numero contenuto di donazioni, complici l’influenza e i disagi legati al maltempo; in questo periodo, infatti, la raccolta è stata in linea con quella degli altri mesi, con un incremento di 64 donazioni rispetto allo stesso periodo del 2016.

    Il donatore tipo di AVIS, associazione attiva nel ravennate dal lontano 1960 e che oggi ha una presenza capillare in tutta la provincia grazie alle sue 23 sezioni e agli 11 punti di raccolta (di cui 10 gestiti direttamente), si conferma uomo, di età tra i 46 ed i 55 anni e di gruppo sanguigno 0. La presenza di una positiva spinta alla donazione coinvolge però l’intera popolazione provinciale, come dimostra la continua crescita di coloro che si avvicinano per la prima volta alla donazione (907 persone nel 2016) o che vi si ri-avvicinano (347 quelle riammesse dopo un periodo di sospensione), per un totale di 1.254 “nuovi donatori” (995 erano stati nel 2015; poco più di 600 l’anno precedente); 171 di questi sono nuovi cittadini della nostra provincia, che hanno un ruolo attivo nel settore del nostro volontariato.  
    
    A sentire forte il bisogno di impegnarsi verso il prossimo, sono stati in modo particolare i giovanissimi tra i 18 e i 25 anni (in questo caso le ragazze si sono meglio comportate dei loro coetanei maschi), come già accaduto lo scorso anno, per effetto dell’intensa e costante attività condotta presso le scuole della Provincia: 410 sono stati i diciottenni selezionati come idonei alla donazione nel corso delle “uscite” con l’autoemoteca, dei quali circa 150 sono diventati donatori. L’impegno a fare informazione sulla salute e sul benessere, oltre che sulla donazione di sangue, ha coinvolto in totale oltre 5mila giovanissimi di scuole primarie e secondarie.

    “Questi dati sono ancor più confortanti se collocati in un contesto nazionale che è diventato progressivamente sempre più rigoroso – afferma Marco Bellenghi, Presidente AVIS Provinciale Ravenna – per garantire la massima sicurezza dei donatori, come dei pazienti trasfusi. A questo si devono alcuni provvedimenti assunti nel 2016, come le nuove direttive riguardo la donazione del plasma; l’inserimento di mete turistiche assai comuni (es. Brasile) nella lista dei Paesi visitati che determinano una sospensione temporanea della donazione; l’innalzamento del periodo medio delle sospensioni a scopo precauzionale (più spesso si tratta di 3 o 6 mesi); i diversi allarmi per la presenza di infezioni che hanno interessato anche la Romagna (es. Virus Zika e West Nile Virus). Oggi il nostro impegno quotidiano è anche fare corretta informazione: sempre maggiore è il numero di persone che chiamano le nostre sezioni e chiedono se quanto hanno letto sul web è vero, se è in atto un’emergenza sangue o meno”.

    L’incremento dei donatori AVIS è stato costante in tutti i mesi dell’anno, con un picco significativo nel mese di settembre quando, nel pieno dell’emergenza-terremoto nel Centro-Italia, molti cittadini della provincia hanno scelto spontaneamente di essere vicini alle popolazioni colpite dal sisma attraverso la donazione di sangue o plasma, nonostante non fosse in atto alcuna allerta sulle scorte di sangue disponibili.    
 

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