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Cronaca

Il raduno dei "nerd" alla Darsena: "Ho una stanza con 50 consolle e 2000 giochi"

Con l'aperitivo a tema Star Wars ha avuto ufficialmente inizio la Games technology convention, il weekend dedicato ai videogiochi e alla tecnologia per i "nerd" di tutte le età

Con l'aperitivo a tema Star Wars che ha portato in Darsena Stormtroopers, Darth Vader e Kylo Ren, sabato mattina ha avuto ufficialmente inizio la Games technology convention, un weekend dedicato ai videogiochi e alla tecnologia per i "nerd" di tutte le età. Tra loro c'è anche Roberto, collaboratore di Games technology convention, che durante il weekend espone nei locali dell'Almagià la sua strabiliante eccezione: più di cinquante consolle diverse, ognuna delle quali collegata a un televisore, in modo che chiunque lo desideri abbia la possibilità di provarle. "A casa ho più di duemile giochi, ho una vera e propria "stanza del videogioco" in cui tengo tutto il materiale collezionato. Ma non sono un collezionista "fanatico" che tiene tutto in buste di plastica senza mai aprire niente: una sera a settimana io e i miei amici ci troviamo e giochiamo insieme, c'è sempre l'imbarazzo della scelta". Roberto ha 36 anni ed è titolare di un negozio di vernici a Forlì. "La consolle più "antica" della mia collezione è un Magnavox Odyssey del 1952: si giocava in bianco e nero e più che un videogioco era quasi un gioco da tavolo. La più costosa forse è il Pioneer Laseractive, vale più di mille euro. Però quella a cui sono più affezionato è il Sega Dreamcast: se dovessi finire su un'isola deserta e giocare per l'eternità a un solo videogame, sceglierei Shenmue, un gioco di ruolo del 1999 per il Dreamcast".

La passione di Roberto è nata quando era piccolo e giocava con il Commodore 64. "Non ho mai venduto nulla, anche se durante eventi come questo di offerte me ne arrivano sempre tante. Però non dovete pensare che non faccia altro nella vita: gioco essenzialmente di sera, di giorno lavoro e nel weekend mi piace fare escursioni all'aperto". Roberto è un vero intenditore di videogiochi: "Credo che il mondo dei videogame sia peggiorato molto negli anni. Mancano nuove idee, si campa ancora su quelle dei grandi giochi che hanno fatto la storia. Si è ridotto tutto a una questione di business: una volta un gioco lo pagavi anche molto di più rispetto a oggi, potevano costare anche 100mila lire, quindi ti "ammazzavi" per finirlo. Ora invece compri un gioco a 10 euro e dopo tre giorni sono già usciti nuovi contenuti scaricabili a pagamento: in questo modo è una spesa continua e nessuno porta più a termine i giochi".

Star Wars e "nerd" alla Darsena

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