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Cronaca

Raid a Rivaverde, auto vandalizzate e furti

Auto prese a sassate in zona Rivaverde. L'episodio, che riaccende il problema della sicurezza a Marina di Ravenna, si è verificato nel cuore della nottata tra sabato e domenica

Auto prese a sassate in zona Rivaverde. L'episodio, che riaccende il problema della sicurezza a Marina di Ravenna, si è verificato nel cuore della nottata tra sabato e domenica. A raccontare i fatti, attraverso le colonne del “Corriere Romagna” il titolare del ristorante Residence Ravenna, Mimma Micelli. Complessivamente sono state danneggiate con delle pietre di un vicino cantiere cinque automobili, una delle quali parcheggiate all'interno del residence.

Per i proprietari delle vetture anche la beffa del furto. Infatti sono spariti navigatori satellitari e anche libretti di circolazione. La titolare non ha potuto fare altro che chiedere l'intervento dei Carabinieri. Prima del raid, ha raccontato Micelli, c'erano alcuni magrebini, “che cercavano di entrare nel residence per fare i loro bisogni. Sono stati allontanati e qualcuno di loro, che sembrava anche ubriaco, non sembrava aver gradito”. Non è la prima volta che il locale subisce un simile raid. Micelli ha ricordato infatti che a settembre 25 ragazzi tunisini erano entrati nel residence, rubando 14 biciclette. “Non vorrei sbagliarmi, ma se questo è l'inizio della stagione la vedo male”, è l'amara osservazione della titolare del locale, che chiede un maggior intervento delle forze dell'ordine.

Sull'episodio il capogruppo di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha presentato un'interrogazione al sindaco, Fabrizio Matteucci. "Vista la specie di turismo balneare che hanno prodotto le ordinanze sue e del suo predecessore, e quanto di peggio potranno produrre, gli chiedo: quale sindaco, se intende responsabilmente rivedere da subito l’impianto normativo che è causa di una situazione degenerata così incontrollabile e incontrollata, riconsegnando al consiglio comunale il potere di regolamentare la comunità ravennate che lui e il suo predecessore gli hanno indebitamente e sciaguratamente sottratto - spiega Ancisi - quale componente del Comitato provinciale per l’ordine pubblico, se, perdurando tale impianto normativo, le forze dell’ordine dovranno subire, allo stesso tempo, la loro impotenza e la consegna del silenzio, lasciando il litorale (spiaggia, zona retrodunale, pineta litoranea, lungomare) in balia del degrado e di ogni genere di abusi. Oppure no".
 

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