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Cronaca

Raffica di reati, dalle panchine vicine al carcere finisce in cella

Ha accumulato una serie di reati che vanno dal furto al possesso ingiustificato di chiave alterate e grimaldelli, dalla ricettazione al porto d’armi fino allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Viveva sulle panchine vicine al carcere e nel fine settimana è passato in cella. Un barese senza fissa dimora è stato fermato dai poliziotti della Squadra Mobile mentre si rifocillava all’interno dell’ospedale di Ravenna, dove ogni tanto cercava di passare la giornata. Doveva scontare un provvedimento di cumulo di pene della Procura della Repubblica di Trani per diverse sentenze emesse nei suoi confronti dai Tribunali di Ravenna e Molfetta per una serie di reati che vanno dal furto al possesso ingiustificato di chiave alterate e grimaldelli, dalla ricettazione al porto d’armi fino allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Quando gli investigatori della Polizia di Stato lo hanno individuato aveva con sé due borse contenenti i suoi effetti personali. Ha raccontato di passare diverse ore del giorno proprio nei giardini vicini al carcere e che per i prossimi otto mesi, quelli da scontare dietro le sbarre, per lui la vita non sarebbe cambiata più di tanto. Agli inizi di marzo, era stato denunciato dal personale del Posto di Polizia dell’Ospedale di Ravenna perché aveva commesso un’estorsione nei confronti di un tecnico che lavorava nel nosocomio.

Aveva preteso una somma in contanti per restituirgli una borsa rubata poco prima. In quell’occasione, però, la vittima lo ha riconosciuto in Questura grazie alle immagini e foto segnaletiche della Polizia scientifica e così è stato immediatamente scoperto. Nel giorno in cui è stato denunciato alla Procura della Repubblica gli è stato anche notificato un avviso orale a cambiar condotta perché ritenuto persona dedita alla commissione di reati che offendono e mettono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica.

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