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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ravenna "capitale” dell'amicizia italo-bulgara: "Opportunità per approfondire legami"

La mattinata, che si è svolta in una sala consigliare gremita, è stata aperta dai saluti del coordinatore di Ravenna2019, Alberto Cassani, e del sindaco Fabrizio Matteucci

"Condividere con l'Italia il percorso delle due Capitali Europee della Cultura del 2019 offre numerose opportunità di scoprire e approfondire i legami che già uniscono i due Paesi da secoli". L'ha detto Marin Raykov, ambasciatore di Bulgaria in Italia, sabato mattina in Comune in apertura dell'incontro con le città finaliste bulgare “Ravenna-Bulgaria on the road to 2019“, citando numerosi esempi: "Dal patrimonio romano e bizantino a una lunga serie di topònimi legati a insediamenti bulgari nelle terre italiane, dagli eredi italiani del re bulgaro Samuil al miracolo delle voci bulgare liriche quali Boris Christoff e Raina Kabaivanska".

La mattinata, che si è svolta in una sala consigliare gremita, è stata aperta dai saluti del coordinatore di Ravenna2019, Alberto Cassani, e del sindaco Fabrizio Matteucci. "E' una giornata molto importante per Ravenna – ha esordito Cassani – una giornata di lavoro molto intensa per approfondire le nostre conoscenze della realtà culturale bulgara". Cassani ha anche ricordato una simbolica coincidenza, ossia che in queste ore ricorre l'anniversario della decisione ravennate di candidarsi: "Il 21 febbraio 2007 il Sindaco Matteucci formalizzò l'intenzione di Ravenna, prima città italiana a farlo, con una lettera aperta ai Presidenti di Commissione Europea, Parlamento Europeo e Consiglio dei Ministri italiano. Sono sette anni che la nostra città lavora a questo progetto: è raro lavorare così in tanti, per così tanto tempo, su uno stesso obiettivo".

Dopo aver elencato la ventina di città europee con le quali sono state costruite relazioni in questi anni - "è una parte dell'eredità che possiamo lasciare alla nostra città indipendentemente dall'esito della candidatura - Cassani ha sottolineato i legami storico-culturali con il Paese dell'est Europa - Con le città bulgare è stato interessante riscoprire storie comuni, una grande opportunità che forse senza la candidatura non avremmo avuto: Ravenna ha una vocazione privilegiata con la Bulgaria, qui davvero si respira quella che Montale definisce “la dolce ansietà d'Oriente”: siamo davvero la città più orientale d'Italia".

Il sindaco Matteucci, ribadendo la propria personale felicità per questo incontro, ha invece citato l'ex-cancelliere tedesco Helmut Kohl e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a proposito dell'idea di Europa: "In Europa c'è troppa poca Europa: per me la suggestione più bella sta ancora nelle parole di Helmut Kohl", quando citava il padre e il fratello morti nelle due guerre mondiali e il figlio che invece lavorava a Londra dopo aver studiato Francia. "Questa per me è l'Europa, e l'esperienza della Capitale Europea della Cultura può aiutarci ad aprire un confronto sull'idea di Europa".

Il professor Paolo Ognibene, dell'Università di Bologna, ha quindi tracciato un esaustivo excursus delle relazioni storico-culturali fra Ravenna e la Bulgaria, seguito poi dagli interventi di Borislava Chakrinova, dell'Istituto bulgaro di cultura a Roma, e Nadia Carboni, project manager di Ravenna2019, che ha fatto il punto della candidatura ravennate e ha poi coordinato il prosieguo dei lavori, ai quali hanno partecipato rappresentanti di Sofia, Plovdiv e Veliko Tàrnovo – la quarta finalista, Varna, è intervenuta in collegamento video.

Per parte italiana erano presenti il vice-prefetto vicario Carmine Furcillo, diversi amministratori delle città romagnole che sostengono la candidatura di Ravenna, fra i quali rappresentanti dei comuni di Forlì e Rimini, e la classe 4a F del liceo artistico “Nervi-Severini”, che l'ottobre scorso ha compiuto una visita di studio a Sofia avendo vinto il primo premio di « Ti racconto la mia città nel 2019 », concorso indetto da Ravenna2019. La giornata è stata resa possibile anche dall'impegno dei volontari di V!RA, ai quali sono andati pubblici ringraziamenti.

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