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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ravenna Entrate verso il passaggio a società pubblica

La giunta ha approvato la proposta di delibera presentata dall'assessore al bilancio Valentina Morigi riguardante le modifiche allo statuto di Ravenna Entrate spa

Nel corso di una delle ultime sedute la giunta ha approvato la proposta di delibera presentata dall'assessore al bilancio Valentina Morigi riguardante le modifiche allo statuto di Ravenna Entrate spa e il nuovo schema di contratto di servizio, in attuazione dell'indirizzo espresso dal consiglio comunale nel mese di dicembre, diretto alla trasformazione della società da organismo misto (60% Ravenna Holding e 40% Sorit, società del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna) a società esclusivamente pubblica, secondo il modello organizzativo "in house providing". La delibera sarà discussa giovedì pomeriggio dalle commissioni consiliari, competenti per approdare in consiglio comunale mercoledì.

L’operazione è dettata dal mutato quadro normativo e giurisprudenziale in materia, secondo il quale, connotandosi la riscossione dei tributi come "servizio pubblico", si ammettono quali modalità organizzative la gestione diretta (non praticabile per i vincoli normativi esistenti) o, appunto, la gestione "in house providing", che prevede l'affidamento diretto a una società pubblica controllata dal comune in modo analogo ai servizi gestiti in forma diretta. La conclusione del rapporto con Sorit è dettata quindi da un cambio di normative a livello nazionale; i rapporti tra l’amministrazione comunale e la Cassa di Risparmio di Ravenna continuano in modo positivo, anche in virtù del fatto che la stessa si è nuovamente aggiudicata, pochi mesi fa, l’appalto quinquennale per il servizio di tesoreria comunale.

“Il nuovo modello di società pubblica – precisa l’assessore Morigi – prevede che budget e bilanci d'esercizio della società debbano essere approvati dal consiglio comunale. Inoltre preserva la possibilità di mantenere nella società Ravenna Entrate spa le funzioni pubbliche amministrative di accertamento, liquidazione e riscossione dei tributi ed altre entrate comunali anche in una prospettiva eventuale di assolvere tali funzioni in futuro anche per altri enti pubblici. Si stima, per l'immediato, una riduzione di costi amministrativi per circa 50.000 euro, derivante dalla previsione di un amministratore unico in luogo dell'attuale consiglio di amministrazione, composto di cinque unità”.

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