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Cronaca

Le Vie dell’Amicizia di Ravenna Festival potrebbero volgere nuovamente ad Oriente

In occasione del ventennale dei viaggi dell’Amicizia lo sguardo potrebbe ora volgere nuovamente ad Oriente e il Festival approdare nell’antica Persia

Dal 1997, anno del primo storico concerto a Sarajevo, i passi di Ravenna Festival si intrecciano a quelli de “Le Vie dell’Amicizia”, pellegrinaggi laici che toccano città ferite, riallacciano antichi legami con luoghi che hanno fatto la storia, costruiscono ‘ponti di fratellanza’: sono lo spirito profondo della manifestazione, il culmine del suo progetto culturale, la sintesi più alta. A guidare questi viaggi, ambasciatore di cultura nel mondo, è da sempre Riccardo Muti alla guida di orchestre e cori che, nello spirito di fratellanza che anima il progetto e a testimonianza dell’universalità del linguaggio musicale, in ogni occasione accolgono tra le proprie fila musicisti della città meta del viaggio e danno vita ad appuntamenti indimenticabili in luoghi simbolo della storia antica e contemporanea come Beirut, Gerusalemme, Mosca, Erevan e Istanbul, New York, Il Cairo, Damasco, Nairobi, Redipuglia, fino all’ultimo a Tokyo in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’amicizia Italia-Giappone.

In occasione del ventennale dei viaggi dell’Amicizia lo sguardo potrebbe ora volgere nuovamente ad Oriente e il Festival approdare nell’antica Persia. Una delegazione del Festival è stata infatti invitata a Teheran dalla Fondazione Roudaki e dall’Istituto Culturale dell’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran di Roma, che dipende direttamente dal Ministero iraniano della Cultura e ha il compito di far conoscere la cultura iraniana e contribuire all’approfondimento dei legami di amicizia fra Italia e Iran. A gennaio la delegazione del Festival sarà accolta e guidata nei sopralluoghi e negli incontri dall’Ambasciatore d’Italia Mauro Conciatori e dall’attaché culturale Carlo Cereti.

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