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Cronaca Centro / Piazza del Popolo

L'ultimo saluto ad Enrico Liverani: "Ti dedicheremo una biblioteca"

lle esequie, che si sono svolte in piazza del Popolo, erano presenti oltre al sindaco Fabrizio Matteucci, alla giunta e ai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, anche i ministri Maria Elena Boschi e Giuliano Poletti

Ravenna ha dato l'ultimo saluto ad Enrico Liverani, assessore ai lavori pubblici e candidato sindaco del Pd alle prossime elezioni amministrative, deceduto venerdì sera in seguito ad un incidente stradale, forse causato da un improvviso malore. Alle esequie, che si sono svolte in forma laica in piazza del Popolo, erano presenti oltre al sindaco Fabrizio Matteucci, alla giunta e ai consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, anche i ministri Maria Elena Boschi (accompagnato dal parlamentare romagnolo Marco Di Maio) e Giuliano Poletti, Pier Luigi Bersani, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ed una nutrita rappresentanza del Partito Democratico, tra i quali il vicesegretario Lorenzo Guerrini. La salma, avvolta dalla bandiera del comune di Ravenna, è stata collocata al centro della piazza, tra le ali della folla presente.  Sul feretro anche rose bianche e una corona di fiori gialli e rossi (i colori della città). Dagli altoparlanti le note di "Esseri umani" di Mengoni, "Dolce Enrico" di Venditti e "La storia" di De Gregori.

MATTEUCCI - Matteucci ha citato le parole di Liverani per il commosso saluto: "Starò sempre dalla parte di chi ha un diritto in meno". Il primo cittadino, riportando alla memoria l'intitolazione della sala della Giunta all'ex assessore Gabrio Maraldi, ha annunciato che Ravenna dedicherà a Liverani una biblioteca. Per i dettagli, rivolgendosi in un diagolo con l'amico assessore, "mica ti so rispondere adesso. Vedremo dove, come. Certamente il luogo dovrà essere bello. Tu cercavi bellezza in tutto. I dettagli, le visioni, il futuro era pieno di bellezza, e dove non ne creavi di tua, la chiedevi a un libro. Regaleremo alla città i libri che amavi, perché chi ti cerca ti potrà trovare lì, in quelle storie. Sarà come passeggiare insieme, tra le pagine, tra i personaggi dei romanzi che amavi, tra le idee dei saggi politici che divoravi. Non c'è posto più bello nel quale cercarti e verremo tutti lì, ti leggeremo forte, ti leggeremo con amore, ti leggeremo con un sorriso".

L'addio a Enrico Liverani (Foto Massimo Argnani)

Quindi il sindaco è tornato all'attualità: "Ognuno di noi ti sta lasciando andare a modo suo, tutti nell'incredulità; stiamo realizzando che non sarai nel nostro futuro, né come figlio, né come fratello, né come padre, né come amico, né come collega, né come amministratore, né come uomo di partito. Ma sappiamo, seppur piegati in questi dolore, che avresti detestato vederci tristi, non per te. Hai lavorato per lasciare a ognuno di noi una risata con i goccioloni da portarci dietro. Tu triste non volevi vedere nessuno. Eri alla ricerca di una serena bellezza e noi dobbiamo essere all' altezza, per onorare questo tuo desiderio".

Ricordando lo zainetto all'interno del quale vi erano gli appunti ("dal semaforo di Fosso Ghiaia, dal forese, alla nuova piazza Kennedy"), che prima dell'orazione è stato appoggiato alla bara per poi esser consegnato alla madre insieme alla fascia tricolore, Matteucci ha evidenziato come l'assessore e candidato sindaco del Pd abbia "regalato una visione di cambiamento della nostra città". "Hai iniziato a disegnarla il 25 ottobre a “ImmaginaRavenna”. Sapevi che non eri solo". Il sindaco ha citato la presenza del segretario territoriale De Pascale ("il Partito Democratico di Ravenna ha una guida autorevole. E giovane"), ma anche di Fagnani e Giangi per "la Cinquina", come si chiamava il gruppo di whatsapp con il quale il sindaco si confrontava. "Continueremo a camminare insieme verso la linea dell'orizzonte che tu hai iniziato a disegnare - ha sottolineato Matteucci -. E poi, e  questo te lo giuro, te lo giuriamo, cammineremo insieme, uniti. Su questo puoi dormire tranquillo".

RENZI - Lunedì pomeriggio è intervenuto alla camera ardente è il presidente del consiglio Matteo Renzi, che si è intrattenuto per una decina di minuti, facendo il picchetto d'onore con il segretario territoriale del Pd, Michele De Pascale, Matteucci e Roberto Fagnani coordinatore della segreteria del Pd. Il presidente del consiglio ha dedicato anche un passaggio del suo intervento in direzione nazionale al ricordo del candidato sindaco Pd: "Non ho potuto ascoltare cio' che ha detto Giuditta (Pini, ndr) ricordando Enrico Liverani - ha precisato il presidente del Consiglio e segretario Pd - sono stato pero' a trovare i suoi cari, le persone che gli vogliono bene a Ravenna nel primo pomeriggio e credo che sia importante, di fronte a dolori cosi' incomprensibili il senso di comunita', al di la' delle singole opinioni, valutazioni e delle singole appartenenze che ciascuno di noi puo' esprimere".

ENRICO LIVERANI, LO SPECIALE DI RAVENNATODAY

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