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Cronaca

Ravenna in lutto per la morte dell'architetto Naglia: suoi i progetti dell'Itis e di Casa Melandri

Il cordoglio del vicesindaco Fusignani: "Ti piango, caro architetto: per la tua grande cultura, per la tua geniale creatività, ma soprattutto per la stima e l'amicizia che nutrivo per te"

Se ne è andato martedì, all'età di 93 anni, l'architetto Danilo Naglia, autore di alcune delle opere più significative della città di Ravenna. In particolare, a Naglia si devono i progetti dell'Itis e di Casa Melandri. Lo ricorda con un post su Facebook anche il vicesindaco Eugenio Fusignani: "Un architetto, di quella scuola veneziana di Zevi, Samoná e Astengo, che gli daranno quella forte impronta che ha influenzato tutta la sua opera. Ti piango, caro architetto: per la tua grande cultura, per la tua geniale creatività, ma soprattutto per la stima e l'amicizia che nutrivo per te. Fai buon viaggio, mio caro amico architetto". 

"Con la scomparsa dell’architetto Danilo Naglia, e quella dell’architetto Lorenzo Pezzele nel 2020, si conclude un preciso periodo architettonico-urbanistico per Ravenna", dichiara l'Ordine degli Architetti di Ravenna.

Naglia, classe 1928, n. 3 nell'Albo degli Architetti della provincia di Ravenna, uscì assieme a Lorenzo Pezzele e Gino Gamberini (scomparso prematuramente) dall’Università di Architettura di Venezia alla fine degli anni 50, condotta da Samonà e con insegnanti come Astengo, Albini, Scarpa, Bruno Zevi: i tre ne hanno sempre seguito gli insegnamenti, uniti dalle stesse affinità elettive, da quello che lo stesso Naglia definiva il "primato dell'architettura organica". Per Samonà lo studente di architettura, futuro architetto impegnato nella ricostruzione del Paese, doveva formarsi “per un edificare che meglio corrisponda alle esigenze umane”, superando gli “schemi astratti del razionalismo”, misurandosi sui problemi reali. 

"Naglia e i suoi colleghi sono stati professionisti completi, quindi, che pensavano al progetto nei minimi dettagli, guardando al futuro e alla qualità dell’abitare - conclude l'Ordine degli Architetti -Da sempre amici, con caratteri fortemente diversi ma un unico obiettivo, la qualità del progetto, hanno lasciato un segno fondamentale nella nostra città che ci auguriamo di essere in grado di raccogliere".

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