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Cronaca

Dopo l'inseguimento, la retromarcia: "Son stato frainteso, chiedo scusa"

"Riguardo all' inseguimento del 25enne extracomunitario, nella mia lettera aperta non ho minimamente detto che gli inseguimenti fossero inutili; ma pericolosi si"

"Riguardo all' inseguimento del 25enne extracomunitario, nella mia lettera aperta non ho minimamente detto che gli inseguimenti fossero inutili; ma pericolosi si; anche perché mette a rischio sia la vita degli agenti di sicurezza, del comune cittadino che non c' entro nulla che del delinquente stesso". E' quanto ha affermato Charles Tchameni Tchienga, Presidente Il Terzo Mondo, dopo aver parlato dell'inseguimento come di una "prova muscolare pericolosa".

"Nei casi estremi, per fermare un delinquente, è chiaro che le forze dell' ordine debbano per forza di cosa nonostante i rischi lanciarsi a degli inseguimenti - contnua Tchameni Tchienga -.  Non soltanto sono indignato che questi due episodi di delinquenza vengano commesse dagli immigrati come me, ma ritengo che le cause sia dell'inseguimento di Pasqua che il recente siano assolutamente da evitare proprio perché abbiamo di fronte delle persone che pur avendo i precedenti penali sono completamente ubriachi al momento del reato. Io la vedo anche come un problema Culturale".

"Penso che per sostenere le nostre forze dell' ordine che hanno ben altri obbiettivi ancora più sensibili a gestire sia più che mai opportuno intensificare presso le associazioni di comunità straniere un percorso Culturale per limitare e perché non azzerare quei tipi di comportamenti sgradevoli che possono a volte potare le persone a diffidarsi del prossimo", continua il presidente de "Il Terzo Mondo"

"Questo è il senso del mio messaggio e non quella visione strumentalizzata non soltanto da Sig. Guilio Bazzocchi di LPRA; ma anche da alcuni cittadini - continua Tchameni Tchienga -. E sé forse un problema di espressione da parte mia ad indurre qualcuno a pensare diversamente, chiedo profondamente scusa, non erano nelle miei intenzioni. La lingua Italiana come tutte le altre lingue latine è molto elastica nella comprensione. Ognuno è libero di interpretarla come vuole; è un concerto che rispetto".

LPRA - Sulle parole espresse venerdì da Tchmeni Tchienga, è intervento anche Nicola Grandi di Lista per Ravenna: "La ricerca di visibilita'  e' un' esigenza comprensibile ma le farneticazioni del sig. Tchameni sull'inseguimento di giovedì scorso per le vie di Ravenna,  gesto intollerabile indipendentemente dalla nazionalita' dell'autore,  non possono passare sotto silenzio. Nessuno vuole generalizzare e tanto meno puntare il dito sugli immigrati, magari appartenenti ad una precisa etnia, ma chi non sia estraneo alla vita della nostra citta' e abbia il buon cuore di ascoltare i propri concittadini, non puo' non prendere atto che la percezione di sicurezza, a Ravenna, e' precipitata".

"Come si fa a far capire questo concetto a Tchameni ed ai nostri amministratori di maggioranza? - si chiede Grandi -. Come convincerli che due sparatorie con morti in pochi mesi, due inseguimenti nelle vie del centro e la classifica del Sole 24 ore sono qualcosa in più' di un puro caso? Ma arrivare ad affermare  alla lettera che "le forze dell'ordine non possono e non devono in un centro abitato sottoporsi ad un inseguimento stupido e molto pericoloso come questo" significa pero' offendere chi si occupa quotidianamente ( fra l'altro con estrema fatica) della nostra sicurezza ed alimentare a sua volta un clima gia' di per se' sufficientemente teso oltre che  compiere un atto di irresponsabilita' e di demagogia senza precedenti".

"Se l'argomento che Tchameni voleva affrontare era la richiesta di presenza dell'esercito a Ravenna di questo poteva occuparsi ma sappia che Ravenna non è "una giungla" ma lo sta diventanto e se per evitarlo servisse l'intervento dell'esercito non ci tireremmo indietro, richiedendolo responsabilmente e nelle sedi opportune - continua l'esponente di LpRa -. Ben venga se le associazioni che operano nel campo dell' immigrazione si incontrano per intensificare presso le comunità straniere quel percorso di dialogo interculturale già attuato in questa città, sono certo anche io che questo impegno sara' uno dei compiti dei nuovi Consigli Territoriali e dei nuovi Consiglieri Aggiunti ma se si vuole lavorare insieme per la sicurezza nella nostra citta' si pensi a lavorare e, per carita', ci vengano risparmiate dichiarazioni sciatte e indecorose".

PDL - Il consigliere Comunale del Pdl, Alberto Ancarani, in merito ha presentato un'interrogazione chiedendo al sindaco Fabrizio Matteucci se non ritiene "gravissime le affermazioni del sig. Tchenga e se non ritenga fondamentale procedere ad una netta condanna mediatica delle stesse sia da parte sua sia da parte dell'assessore alla sicurezza come e' il costume buonista della sua amministrazione che si straccia le vesti ogni volta che qualche ravennate magari esasperato dal degrado e dall'insicurezza percepita attacca qualche immigrato facendo -senza dubbio erroneamente - di tutta l'erba un fascio".

Ancarani ha chiesto inoltre "se il sig. Tchameni Tchenga sia considerato un interlocutore credibile come rappresentante
degli immigrati sul nostro territorio dall'amministrazione comunale" e "se l'associazione "Il terzo mondo" riceva o abbia ricevuto a qualsiasi titolo contributi".
dall'amministrazione comunale di Ravenna

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