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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Mollata dall'ex si vendica con dispetti e telefonate mute: condannata

Ha cominciato a rendere un incubo la vita dell'ex compagno dopo esser stata mollata. In nemmeno un anno si è cimentata in un centinaio di telefonate mute, quasi tutte realizzate nel cuore della notte, al numero di casa della famiglia dell'ex a Roncalceci

Ha cominciato a rendere un incubo la vita dell'ex compagno dopo esser stata mollata. In nemmeno un anno si è cimentata in un centinaio di telefonate mute, quasi tutte fatte in piena notte, al numero di casa della famiglia dell'ex a Roncalceci. Le molestie sono costate ad una donna, una 35enne ravennate, la condanna ad un mese di reclusione con pena sospesa, oltre al pagamento delle spese legali e al risarcimento in sede civile della famiglia dell'ex costituitisi in parte civile con l'avvocato Maria Grazia Russo.

I dispetti telefonici sono iniziati nel marzo del 2008, subito dopo la fine della convivenza tra i due e il ritorno dell'ex fidanzato a casa con i genitori. E sono proseguiti per tre anni, secondo quanto riferito dalle parti civili. Anche se il capo d'imputazione si fermava al 22 febbraio 2009. In quello stesso periodo per la 35enne era stato aperto un secondo procedimento: questa volta per stalking nei confronti dell'ex.

I carabinieri nel corso delle indagini avevano delineato un quadro fatto di continui pedinamenti, di appostamenti e di immondizia sparsa nel cortile dell'uomo. Ma nel caso c'erano finiti anche danni alla vettura dell'ex, finti investimenti di lui con l'auto, insulti via Facebook e chiamate alla nuova compagna dell'uomo.

Il 4 ottobre 2011 la 35enne aveva patteggiato sei mesi di carcere con pena sospesa. In mano a quel punto aveva già il decreto penale di condanna per le molestie telefoniche pari a un'ammenda di 150 euro. La difesa aveva però presentato opposizione determinando il processo celebrato in mattinata durante il quale il legale ha tra le altre cose lamentato il fatto che si trattasse di un caso di doppio giudicato visto che la 35enne era stata chiamata in causa per i medesimi avvenimenti patteggiando la pena.

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