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Cronaca Centro / Via Massimo D'Azeglio

Via D'Azeglio, operai scoprono i resti delle botteghe artigiane del 1500

La parte di via D’Azeglio, all’altezza della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, quella volta verso le mura, vicino a via Baracca, ospitò le botteghe calegarie fino al 1600

Scoperte in via D'Azeglio, nel cuore del centro storico di Ravenna, i resti delle botteghe artigianali del 1500. La parte di via D’Azeglio, all’altezza della chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, quella volta verso le mura, vicino a via Baracca, ospitò le botteghe calegarie fino al 1600, quando, a causa dei miasmi dovuti agli scarti di lavorazione ed alla mancanza di scoli per l’acqua impiegata, furono trasferiti in via delle cure (attuale via Cura).

La scoperta dell’antica olla è avvenuta durante i lavori dell’impresa Idroltec di Imola. Da AveRavenna " il ringraziamento per non aver distrutto il manufatto ed averne permesso il recupero. Nuovamente il recupero di reperti archeologici è avvenuto in emergenza perché Ravenna è una delle poche città italiane priva della carta delle potenzionalità archeologiche, strumento di pianificazione, censimento, tutela e valorizzazione del bene archeologico".

AveRavenna ricorda nella vicina via Barbiani, il ritrovamento (e la segnalazione di un capocantiere, “scappato di mano”) degli stupendi mosaici della Domus dei tappetti di pietra e di quanto il recupero in emergenza costò all’impresa edile. E’ recentissimo il ritrovamento in Piazza Anita Garibaldi dei mosaici grazie all’allarme lanciato da un cittadino".

"Quanto del nostro patrimonio viene quotidianamente distrutto, depredato nonostante le leggi ed personale a vario titolo stipendiato per farle rispettare? - si chiede AveRavenna -. Perché il Comune di Ravenna non collabora e provvede ai controlli dovuti nei lavori cittadini? Abbiamo un inestimabile tesoro che calpestiamo e non sappiamo valorizzare. Guardiamoci attorno ed osserviamo come e quanto le altre città curino i propri gioielli, Aquileia, Matera che in occasione della propria candidatura a capitale europea della cultura si è trasformata e si sta “lucidando”. La subsidenza, solo la subsidenza ci saprà velocemente inghiottire ed il tempo far dimenticare".

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