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Cronaca

'Ravennasolidale', le associazioni organizzano l'accoglienza dei profughi ucraini

"Le iniziative individuali e improvvisate non sono d’aiuto in questo momento, al contrario è importante attendere le condizioni favorevoli, quindi uniamoci, ragioniamo e facciamoci trovare pronti"

Ravenna in momenti di difficoltà umanitarie si è sempre contraddistinta per la solidarietà espressa, ultimamente per il Covid, così come durante la guerra nell'ex Jugoslava e durante i fatti polacchi. È in questi momenti che la nostra comunità si esprime al meglio, è in questi momenti che Ravenna ritorna a essere capitale di solidarietà.

Durante la crisi jugoslava nacque in maniera spontanea fra varie associazioni di volontariato un coordinamento informale che aprì varchi solidali con quel paese e dalla nostra città partirono varie colonne di aiuti. Alcuni dei promotori delle iniziative del 1991, assieme a nuove realtà, ripropongono di formare e ricreare le stesse iniziative di allora, all’interno del volontariato della nostra città e nel rispetto delle varie istituzioni, riutilizzando il nome di allora di “Ravennasolidale”.

Attualmente ci sono grandi realtà (come il Dipartimento di Protezione Civile, la Croce Rossa Internazionale, la Caritas) che stanno attendendo le condizioni di sicurezza in loco per intervenire nel supporto alle popolazioni in fuga. "Non è quindi opportuno prendere iniziative individuali come raccolte alimentari e generi di prima necessità - spiegano da Ravennasolidale - È per questo che il volontariato di Ravenna vuole iniziare a dialogare, a sensibilizzare i cittadini e a farsi trovare pronti sia nel momento in cui saranno attivi corridoi umanitari sicuri, sia per quando sarà necessario accogliere sul nostro territorio donne e bambini in fuga dall'Ucraina. Si ribadisce che le iniziative individuali e improvvisate non sono d’aiuto in questo momento, al contrario è importante attendere le condizioni favorevoli, quindi uniamoci, ragioniamo e facciamoci trovare pronti".

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