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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Recovery fund, il sindaco De Pascale: "Rendiamo le scuole a impatto zero"

È la proposta del sindaco di Ravenna e presidente dell'Unione Province d'Italia, Michele De Pascale, per il recovery plan presentata all'evento del Festival dello sviluppo sostenibile di Asvis "I territori come motore dello sviluppo sostenibile"

Ristrutturare e mettere a posto dal punto energetico e sismico tutte le scuole superiori italiane coinvolgendo i giovani. È la proposta del sindaco di Ravenna e presidente dell'Unione Province d'Italia, Michele De Pascale, per il recovery plan presentata all'evento del Festival dello sviluppo sostenibile di Asvis "I territori come motore dello sviluppo sostenibile". Questo progetto, osserva il primo cittadino di Ravenna, "dà all'Europa il senso non di cento cose piccole, ha un impatto su tutto il paese e lascia un messaggio alla nuova generazione".

"Le scuole, in termini di efficienza energetica, di digitalizzazione e innovazione tecnologica dei laboratori, sono una tragedia. Diamo un messaggio ai ragazzi, - è la proposta di De Pascale - apriamo in tutte le scuole superiori un laboratorio per spiegargli come trasformiamo quell'edificio e lo rendiamo a impatto zero da un punto di vista energetico, lo mettiamo a norma da un punto di vista sismico, lo rendiamo completamente circolare dal punto di vista dei rifiuti". In questo modo, secondo il presidente dell'Upi, "facciamo un grande servizio al paese in termini di investimenti, ma diamo anche un messaggio a una generazione intera che la rende protagonista della svolta". 

Sul Recovery Fund, ha detto il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia a margine del 'Festival dello sviluppo sostenibile' promosso dall'Asvis a Roma, "i territori non dovranno fare la lista della spesa di ogni singolo, perche' abbiamo oltre 8mila campanili. L'approccio invece mi sembra quello giusto: come proposto dal presidente dell'Upi de Pascale, servirebbe un intervento complessivo sulle scuole sia dal punto di vista della transizione energetica che dei rischi idrogeologici. Progetti di questo tipo impattano su 40mila plessi e danno un senso al Recovery Fund. Sono proposte che vengono dai territori ma valgono per tutto il Paese. Poi ci saranno alcuni progetti specifici, penso all'Ilva di Taranto, ma devono essere progetti che cambiano la storia di quei territori e del Paese. Da evitare quindi e' la lista della spesa di ogni singola citta' che vanificherebbe l'opportunita' del Recovery fund".

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