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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Recupero Ex Salesiani, tanti faentini a scoprire il restauro di Palazzo Don Bosco

La visita dei locali è stata accompagnata da un aperitivo, nonché dalla tradizionale “bandega” di fine cantiere

Venerdì Faventia Sales ha presentato in anteprima al pubblico il nuovo volto di Palazzo Don Bosco, nel complesso degli ex Salesiani, dove sono da poco terminati i lavori di restauro del primo e secondo piano. È stata la prima occasione per i faentini di vedere con i propri occhi il lavoro svolto, in attesa che gli spazi vengano destinati ai diversi utilizzi. A 18 mesi dall’avvio del cantiere partito nel settembre 2016, con un investimento di circa 2.300.000 euro, vengono ora riconsegnati alla città altri 3.000 metri quadrati del complesso ex-Salesiani, nel cuore della città, che presto torneranno a essere vissuti. La ristrutturazione ha visto al lavoro il consorzio Cear e tanti artigiani del territorio i quali, ognuno per le proprie maestranze, hanno contribuito con celerità e passione al raggiungimento dell’obiettivo nel rispetto dei tempi e dei budget, presupposti fondamentali per proseguire il serrato programma di recupero degli altri immobili presentati da Faventia Sales nel novembre 2015.

La presentazione dei locali recuperati è stata un’occasione non solo per rendersi conto del lavoro svolto, ma anche per fare il punto sulle prossime tappe e sui cantieri in partenza nei prossimi mesi. Sono intervenuti per l’occasione il presidente e il vicepresidente di Faventia Sales e i rappresentanti della compagine societaria Faventia Sales: del Comune di Faenza, della Diocesi di Faenza-Modigliana, della Fondazione Banca del Monte e della Banca Crédit Agricole, nonché rappresentanti dello studio di architettura Magaze, che ha redatto il progetto. “Siamo arrivati fin qui con passione, semplicità e costanza, chiedendoci perché questo luogo sia stato così importante per Faenza e come poteva di nuovo esserlo, in una chiave laica, che avesse comunque le radici in quella cultura. Così è nato il progetto complessivo di recupero presentato nel 2015 - ha dichiarato il presidente Andrea Fabbri -. Quella di oggi è solo una tappa di questo progetto, ma una tappa molto importante e strategica della road map che il Consiglio di amministrazione di Faventia Sales si è dato per giungere nel 2020 a conclusione del suo mandato con il recupero del complesso quasi ultimato. Una ristrutturazione parsimoniosa e bella per Faventia Sales e per Faenza, di cui speriamo i faentini possano andare fieri, fatta con un progetto attento e tarato sugli obiettivi del complesso, che unisce l’attenzione ai dettagli architettonici (riuso dell’esistente e materiali semplici) a funzionalità capaci di favorire l’incontro, lo stare insieme, l’aggregazione”.

Il cantiere non si ferma, e ne ripartiranno di nuovi, con le aziende che se li aggiudicheranno, in tempi stretti: è già in corso la ristrutturazione del camminamento sopraelevato, mentre entro la fine dell’estate inizieranno i lavori per la palestra e dopo il trasloco dell’università al piano primo di Palazzo Don Bosco anche dell’ex oratorio, che comprenderà anche gli spogliatoi per la rimessa in funzione del campo da calcio, per arrivare entro fine anno a contagiare anche la parte del teatro e concludere quindi l’intero complesso. Questo porterà anche alcuni disagi, ma più che sopportabili in un percorso di questo tipo.

La visita dei locali è stata accompagnata da un aperitivo, nonché dalla tradizionale “bandega” di fine cantiere. “Ringrazio tutti per la presenza e per la partecipazione a questo momento di festa e di condivisione del risultato del lavoro svolto - ha aggiunto Andrea Fabbri in conclusione della giornata -. Ci tengo inoltre a ringraziare il Consiglio di amministrazione e più in generale tutti quelli che a diverso titolo stanno contribuendo al percorso in atto: stiamo infatti mantenendo gli impegni, tenendo insieme gli obiettivi di promozione dell’educazione, dei giovani e della formazione, con le regole di bilancio di una Spa e la necessità di dare valore all’investimento dei soci. Sono fiero perché il risultato non è solo bello, ma è anche funzionale allo spirito e alla mission che cerchiamo di dare a questi spazi. Ogni tanto rileggo una frase di Don Bosco, ‘Basta che voi siate giovani perché io vi ami assai’. Allo stesso modo, credo che basti che questo luogo sia semplicemente fonte di incontro, scambio e vita tra tanti giovani diversi, affinché tutti ce ne possiamo innamorare assai”.

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