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Falsi Isee per gli asili, non solo "furbetti": per loro ecco lo sconto

Nella seduta di giovedì sera il consiglio comunale ha approvato all’unanimità una delibera illustrata dall’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali che rivede i provvedimenti nei casi di autocertificazioni Isee non veritiere

Nella seduta di giovedì sera il consiglio comunale ha approvato all’unanimità una delibera illustrata dall’assessora all’Istruzione Ouidad Bakkali che rivede i provvedimenti nei casi di autocertificazioni Isee non veritiere presentate per l’accesso ai nidi d’infanzia o per richiedere agevolazioni sul pagamento di tariffe scolastiche. Tali certificazioni sono infatti sottoposte a controlli, effettuati a campione o laddove sussistano ragionevoli dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato, anche con la collaborazione della Guardia di Finanza.

Finora era previsto che in caso di accertata non veridicità delle dichiarazioni il dichiarante perdesse le agevolazioni e pagasse la tariffa massima. Dai controlli effettuati sono però emerse situazioni molto diverse tra loro: ci sono dichiarazioni che contengono errori che comunque non modificherebbero la tariffa applicata; ce ne sono che contengono errori che comporterebbero variazioni tariffarie inferiori a 10 euro o il passaggio alla fascia tariffaria immediatamente successiva; e infine ce ne sono che contengono incoerenze palesi tra quanto dichiarato e la situazione reale del dichiarante, tali da modificare in misura rilevante a vantaggio del dichiarante la tariffa dovuta. Si è quindi ritenuto iniquo trattare tutte queste soluzioni nella stessa maniera

IL PARADOSSO. Paradossalmente, per fare un esempio, una famiglia che ha compiuto un errore (Isee dichiarata 7.000 euro, Isee accertata 7.500) in virtù del quale ha pagato 93,60 euro al mese anziché 99, si vede applicata la retta massima di 495, così come una famiglia per la quale l’Isee dichiarata è di 20.000 euro e quella accertata di 50.000, che ha pagato 292,50 euro invece della tariffa massima che avrebbe comunque dovuto pagare.In base a un principio di adeguatezza ed equità, in relazione all’entità dell’errore, si è quindi deciso di adottare il seguente metodo: per errori che non modificano la fascia tariffaria si mantiene la tariffa in essere; per errori di lieve entità che determinano una variazione sulla retta mensile inferiore o uguale a dieci euro (per quanto attiene il nido d’infanzia, spazio bimbi e cren) oppure passaggio nella fascia immediatamente successiva (per quanto attiene la ristorazione scolastica, crem, pre-post scuola e trasporto scolastico) adeguamento della tariffa in relazione a quanto dovuto sulla base della nuova attestazione Isee e pagamento degli arretrati; per errori che comportano una differenza tariffaria di oltre dieci euro mensili (per quanto attiene il nido d’infanzia, spazio bimbi e cren) oppure passaggio di fascia superiore a quella immediatamente successiva (per quanto attiene la ristorazione scolastica, crem, pre-post scuola e trasporto scolastico) verrà applicata la tariffa massima e pagamento degli arretrati.

I consiglieri Paolo Guerra (Lega Nord), Nicola Grandi (Lista per Ravenna), Nereo Foschini (Nuovo Centro Destra) e Pietro Vandini (Movimento Cinque Stelle) hanno dichiarato voto favorevole. Hanno fatto tutti e quattro le medesime considerazioni, cioè che la nuova impostazione corrisponde a criteri di maggiore adeguatezza ed equità, introducendo la previsione di errori involontari o comunque sanabili e allo stesso tempo sottolineando maggiormente la responsabilità di chi volontariamente dichiara una situazione non corrispondente al vero, con l’obiettivo di trarne illegittimamente un vantaggio.

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