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Cronaca

Approvato il regolamento delle sale da gioco: nel ravennate sono 66

Le sale gioco risultano 66, di cui 23 in città, 11 nel forese e 32 nelle località balneari; inoltre in 55 attività economiche sono installati apparecchi elettronici e meccanici

Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il regolamento delle sale da gioco, installazione apparecchi da intrattenimento e giochi leciti. Sì unanime anche a un ordine del giorno sullo stesso tema. La delibera è stata illustrata da Giovanna Piaia, assessora alle Politiche sociali. In premessa Piaia ha sottolineato come le ludopatie si stiano sempre più diffondendo, “al livello di una vera e propria epidemia, che coinvolge anche tantissimi minorenni, con conseguenze di vastissima portata dal punto di vista sociale ed economico. Lo Stato, che su questo tema vive una seria contraddizione, si trova a dover far fronte a una nuova emergenza sociale che in parte ha contribuito esso stesso a creare, avendo fatto del gioco una leva fiscale ed essendo quindi uno dei soggetti che contribuisce ad alimentare questa dipendenza di massa”.

Piaia ha poi fornito il quadro della situazione per quanto riguarda l’Emilia Romagna: “In quattro anni le ludopatie sono aumentate del cento per cento e tra il 2010 e il 2013 l’utenza dei Sert è cresciuta di oltre il 116 per cento. Nel 2014 i soggetti in trattamento con patologie collegate alla dipendenza dal gioco sono stati 1.277. In virtù della legge regionale sulla materia, che è del 2013 ed è stata rivista nel 2015, sono stati attivati corsi di formazione per il personale sociosanitario e per gli esercenti; è stato istituito un numero verde regionale per la consultazione dell’elenco dei servizi (800 033 033) ed è stato definito il percorso di assegnazione del marchio Slot FreER ai locali che non hanno installato o che hanno disinstallato slot machine e apparecchi per il gioco. Inoltre è stato firmato un protocollo con associazioni impegnate nel contrasto a questo tipo di dipendenza ed è stata attivata una struttura residenziale sperimentale specializzata a Reggio Emilia, denominata Pluto, che nel 2014 ha ospitato 19 pazienti della regione e 21 da fuori”.

“L’obiettivo del nostro regolamento, che ha cercato di ordinare e contestualizzare tutti i riferimenti normativi sulla materia – ha aggiunto Piaia – è che la diffusione dei locali nei quali si pratica il gioco lecito garantisca la tutela dei minori e di categorie di soggetti vulnerabili, la viabilità, il contenimento dell’inquinamento acustico, la quiete pubblica e la salute, mediante la prevenzione di forme di gioco compulsivo e la sensibilizzazione nei confronti dell’accesso responsabile al gioco, che contrasti lo sviluppo di fenomeni di dequalificazione territoriale e dei valori immobiliari, nonché di dipendenza patologica dal gioco d’azzardo. I Comuni scontano la mancanza di una legge nazionale, che impedisce loro di agire in maniera più efficace su certe questioni, come ad esempio la possibilità di prevedere distanze minime tra le sale da gioco e luoghi cosiddetti sensibili, quali ad esempio scuole. Tuttavia qualcosa si sta muovendo".

"Le Regioni stanno sottoscrivendo un Manifesto unitario, sollecitando il Governo a legiferare; e sembra che il Governo sia intenzionato a mettere mano alla questione. Alcune Regioni inoltre, nelle loro leggi, hanno previsto tali distanze minime, consentendo quindi a loro volta ai Comuni di inserirle nei loro regolamenti. La Regione Emilia Romagna non ha previsto tali distanze minime e quindi noi non abbiamo potuto metterle nel nostro regolamento: ciò ci avrebbe esposto sicuramente a dei contenziosi, di cui ci sono numerosi precedenti in altre realtà, che molto probabilmente ci avrebbero visto soccombere - ha aggiunto Piaia -. Non va però dimenticato che la Regione ha rivisto la propria legge consentendo ai Comuni una cosa molto importante, fatta dal nostro Comune in sede di variante al Rue, cioè l’individuazione di una specifica destinazione d'uso denominata Attività ludico-ricreative con problematiche di impatto sociale di cui alla legge regionale 5/2013 (sale da gioco/slot, videolotteri e sale bingo, sale scommesse e similari) in virtù della quale sono stati fortemente limitati gli ambiti urbanistici dove è possibile insediare tali attività, prevedendo altresì alte dotazioni di parcheggio pertinenziale”. Durante il suo intervento Piaia ha anche fornito alcuni dati sulla presenza di sale gioco nel territorio del comune di Ravenna. Le sale gioco risultano 66, di cui 23 in città, 11 nel forese e 32 nelle località balneari; inoltre in 55 attività economiche sono installati apparecchi elettronici e meccanici.

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