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Cronaca Faenza

"Rendiamo Faenza 'Capitale della musica'": il progetto del patron del Mei

L'obiettivo è quello di fare musica di alto livello tutto l'anno "per richiamare a Faenza operatori e appassionati, realizzare produzioni di eccellenza, fare ogni mese eventi qualificati"

Ottiene sempre più consensi l’appello di Giordano Sangiorgi, patron del Mei, a favore di una politica unitaria del settore musicale per fare di Faenza e del suo comprensorio una città più unita, abbattendo vecchi schemi ottocenteschi di divisione tra le musiche, più al passo coi tempi, più innovativa e in sostanza più ricca sia culturalmente che economicamente, rendendo Faenza una vera "Capitale della musica".

"Non basta, pur in presenza di misure adeguate di prevenzione, aver riaperto le porte, alzato le saracinesche, ricominciato a frequentare bar, ristoranti, circoli, palestre, piscine e spiagge per dire che abbiamo effettivamente superato la crisi generata dalla pandemia - lancia l'appello Sangiorgi - Occorrerà mettere in campo idee e progetti innovativi che sappiano proiettare il nostro territorio in una nuova fase di sviluppo più etica, più attenta e rispettosa delle persone e dell’ambiente, attingendo dalle nostre vocazioni peculiari, originate dai sedimenti pazientemente accumulati dal tempo nella nostra memoria collettiva, fino a trasformarli in cultura del luogo o genius loci. In questa ottica, la tradizione musicale di Faenza ci offre un terreno ricco e fertile su cui costruire un progetto culturale di ampio respiro, capace di innescare significative ricadute in termini economici e professionali".

E' così che nasce il progetto "Faenza capitale della musica": partendo dall’esperienza del Meeting delle Etichette Indipendenti, che da 25 anni per una settimana richiama a Faenza artisti, tecnici, giornalisti e opinionisti, discografici, esperti e appassionati da tutta Italia e da molti Paesi del mondo, si può elaborare un progetto di grandi prospettive. "Faenza, infatti, non è solo il Mei - aggiunge il patron - a Faenza frequentano circuiti didattici musicali in maniera stabile tra Scuola Comunale Sarti, Artistation e altri privati circa 1000 persone. Suonano stabilmente una cinquantina di band tra giovani e storiche. Si realizzano, oltre al Mei, alcuni festival di nicchia di rilievo come La Musica nelle Aie, che ha strabordato dal livello locale con grandi numeri di partecipazione, lo storico Pavone d’Oro e l’altrettanto storico Faenza Rock e altri festival minori legati al Brasile, al Sax, ai quali si aggiungono altri Festival e Omaggi al Beat e al Liscio e appuntamenti in musicale locale come a Ferragosto e a Capodanno. Si svolgono attività costanti, ma non continuative, di alcuni locali con generi diversi: dagli anni sessanta e settanta, alle attualità pop e alternative, mentre proseguono esperimenti di nicchia come l’abbinamento musica/poesia con Independent Poetry e canzone d’autore nei circoli, trapper e dj vocalist in discoteca e l’abbinamento tra musica e dialetto e altri esperimenti simili. A ciò si aggiunga la presenza di eccellenze musicali nei diversi generi come i direttori d’orchestra Maurizio Benini e Piero Monti, i cantanti Rodolfo Santandrea e Alessandro Ristori, la cantante Gloria Turrini, la comica Maria Pia Timo nata all’interno di una band teatrale e musicale insieme, ma anche personalità attive nella musica classica contemporanea come il maestro Aurelio Samorì e  tanti altri esempi. Da un recente passato emergono alcune figure di rilievo nazionale come Arte Tamburini e Roberto Giraldi (in arte Castellina, celebreremo i suoi 100 anni dalla nascita proprio al Mei il 2 ottobre in apertura) nel liscio e Maria Pia Tassinari nella lirica. Vi è poi anche un’intensa attività di circoli e club in modo diverso come I Fiori e resta attiva una scuola storica di ballo come quella del Maestro Cicognani. Per non parlare infine di Laura Pausini, artista di livello mondiale la cui origine va collocata sicuramente all’interno di questo contesto, come frutto straordinario originato da questo humus così ricco ed effervescente".

L'obiettivo è quello di fare musica di alto livello tutto l'anno "per richiamare a Faenza operatori e appassionati, realizzare produzioni di eccellenza, fare ogni mese eventi qualificati, mettere a disposizione servizi e soluzioni avanzate per il settore, creare centri di documentazione e di conservazione del prodotto musicale, allo scopo di costruire nuove opportunità culturali, di lavoro e di business  e creare un volume significativo di indotto (alberghi, bar, ristoranti, trasporti, servizi alla persona ecc.). Per ottenere un tale risultato è necessario, ora più che mai, unire le forze e mettere in rete risorse e competenze. Lo strumento più idoneo potrebbe essere quello di costituire una Fondazione che, attraverso un atto di delega delle singole entità partecipanti al progetto, sia messa in condizione di coordinare le attività, gestire risorse comuni, presentare progetti ed erogare servizi. In particolare si vuole rafforzare in linea generale il settore musicale a Faenza e territorio dell’Unione; razionalizzare i costi di gestione, l’utilizzo del personale e delle sedi, fare investimenti comuni in software, impianti e attrezzature; censire e valorizzare le competenze e le esperienze presenti nel territorio; svolgere attività di found raising, partecipare a bandi regionali, nazionali ed europei, intercettare contributi sia pubblici che privati; ceare un calendario unico organico e coordinato; attirare attenzione e risorse per realizzare a Faenza: Master class, corsi, workshop, convegni, e altro di rilievo nazionale e internazionale e fare lo stesso per la realizzazione di videoclip, documentari e film a tema musicale da tutta Italia e oltre; creare un’emeroteca e biblioteca indie con tutto il materiale Mei che sia riferimento da tutta Italia; lavorare una rockumentary sui 25 anni del Mei con tutti i suoi protagonisti; integrare le proposte scolastiche musicali con offerte e proposte durante tutto l’anno; mettere in rete, potenziare e promuovere gli studi di registrazione e le sale prove con offerte e proposte tutto l’anno; portare la storia della musica rock di Faenza dagli anni sessanta ad oggi nelle scuole aggiornando la memoria; lavorare al Liceo Musicale al Polo Torricelli Ballardini inserendo, tra le attività corsi innovativi come, ad esempio, quello per cantautori e altri; promuovere awards internazionali, riconoscimenti, premi settoriali, intitolazione di edifici e strade in modo specifico per il settore musicale".

L'appello vede la condivisione di una moltitudine di operatori e chiede alla politica di condividerlo e farlo proprio, all’interno di un progetto di Faenza che verta sulla creatività e sui giovani, "guardando così al 2030 con uno sguardo al futuro e non più con uno sguardo ancora rivolto al passato di un passato, tra l’altro, che non c’è proprio più".

"Tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia vi è sicuramente quello della musica. Non ci riferiamo ovviamente alle grandi star della musica, ma alle migliaia di artisti (spesso giovani), tecnici e operatori, che lavorano in questo settore e che sono stati duramente colpiti dalla crisi. Tramite le antenne dei nostri servizi di patronato abbiamo registrato una forte richiesta di aiuto proveniente dalle persone che lavorano in questo settore, richiesta non sempre soddisfatta dai contributi previsti dagli interventi del Governo. In questa ottica crediamo che la proposta del patron del Mei Giordano Sangiorgi di lanciare il progetto “Faenza Capitale della Musica”, considerate anche le ricadute per l’indotto che può generare, abbia colto nel segno e noi per quanto possibile la promuoveremo e la sosterremo", commentano da Acli Faenza.

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