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Cronaca Lugo

Completato il restauro del piano nobile della Rocca di Lugo

È stato inaugurato domenica il recupero e restauro del piano nobile della zona ovest della Rocca di Lugo. Il lavoro di recupero e restauro è risultato alquanto complesso, anzitutto per via della natura del fabbricato, che ha circa 800 anni di vita

È stato inaugurato domenica il recupero e restauro del piano nobile della zona ovest della Rocca di Lugo. Il lavoro di recupero e restauro è risultato alquanto complesso, anzitutto per via della natura del fabbricato, che ha circa 800 anni di vita, dal medioevo fino ai più moderni fabbricati ottocenteschi edificati sul terrapieno dei bastioni del Cinquecento. Anche lo stato di degrado strutturale rilevato e la contestuale ricchezza degli apparati plastico decorativi e pittorici presenti sotto diversi strati di scialbatura ha richiesto un notevole impegno da parte dei restauratori.

Nella Rocca di Lugo risultano stratificati circa ottocento anni di storia e di memoria del territorio. Dal XIII Secolo al 1437 furono edificate la “motta” e il fortilizio, e allo stesso periodo vanno ascritti anche i rilevanti interventi di Uguccione della Faggiuola; l’architettura militare e il Palazzo della Signoria Estense realizzati dal 1437 al 1598, sono due fondamentali interventi che hanno definito l'attuale assetto, in particolare le bastionature e la ristrutturazione delle Torri; la Rocca fu sede del governatore pontificio dal 1598 al 1859, con quasi un ventennio di interruzione durante il periodo di dominazione francese; infine, è divenuta sede di uffici pubblici a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e in particolare dal 1861, anno dell’Unità d’Italia, ad oggi.

Da allora gli spazi interni della Rocca sono stati continuamente adattati a modificati per rispondere alle varie e nuove funzioni amministrative. Si può evocare per la Rocca di Lugo, pertanto, il concetto di cantiere perennemente attivo. Durante questi ultimi lavori sono stati recuperati tutti i segni significativi del passato, dal camminamento di ronda medievale al soffitto liberty del grande vestibolo di rappresentanza e di distribuzione alle sale istituzionali, con l'ingresso monumentale a queste ultime marcato da un portale rinascimentale con lunetta a bassorilievo scolpita nel XV sec. ad opera di artisti della scuola di Mino da Fiesole.

I lavori sono stati progettati e diretti dal Servizio Patrimonio del Comune di Lugo, ed eseguiti dal Consorzio nazionale cooperative di produzione lavoro “Ciro Menotti” di Ravenna, ACMAR di Ravenna e Italica Srl di Bologna. Il recupero e restauro del piano nobile ha interessato complessivamente una superficie di circa 450 mq, oltre a tutte le superfici parietali e i controsoffitti arellati/decorati.

Questo è il punto di arrivo di 14 anni di interventi sulla Rocca: i lavori in questi cinque lustri hanno portato al: consolidamento, ristrutturazione e restyling integrale della Sala del Consiglio Comunale; consolidamento, recupero e restauro della Sala Pre-Consiliare; ristrutturazione degli uffici segreteria (lato nord del secondo piano); recupero, consolidamento e restauro del Salone Estense; disvelamento, consolidamento, recupero e restauro della Torre medievale del Soccorso; restauro della Sala Baracca ricavata nella torre d'angolo di sud-est; restauro del piano nobile della zona ovest (opere principali ultimate fine 2014).

“Ogni lavorazione è stata costantemente monitorata e verificata, in sé e nel contesto, al fine di ottimizzare il risultato complessivo dal punto di vista strutturale, funzionale, estetico e artistico - ha sottolineato il responsabile della progettazione Giovanni Liverani, del Servizio Patrimonio del Comune di Lugo -. Nell'ambito di interventi così complessi, la ricerca è un momento che non si esaurisce con la fase progettuale, ma continua, rinnovandosi fino alla definizione dell'ultimo elemento tecnico/artistico, divenendo, per tutto l'arco del cantiere, strumento di controllo culturale”.

“Questi interventi sono possibili quando tutte le istituzioni riesco a mettere a valore dei percorsi - ha sottolineato il sindaco Davide Ranalli -. In questo caso il ringraziamento va in particolare alla Regione Emilia-Romagna, alla Provincia di Ravenna e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Nonostante il periodo, la cultura del bello è fondamentale per produrre nuovi stimoli. Il restauro è partito dall'esigenza di sicurezza strutturale, ma qui è stata fatta una scelta di recuperare anche la cultura, attraverso il restauro. Storicamente la Rocca è il luogo di rappresentanza della città, dove tutt’oggi si trova la residenza municipale, con la maggior parte dei suoi uffici; ma la Rocca è anche un museo, visitabile dai cittadini. Questo non sarebbe possibile se i locali fossero svuotati della loro funzione, siccome è impensabile mantenere questa struttura per il mero scopo museale. La coniugazione di queste due vocazioni ci permette invece di continuare a valorizzare questo tratto identitario della città, esaltandone sempre di più i suoi tratti storici”.

“La Regione è presente nelle sfide dei nostri Comuni - ha sottolineato l’assessore regionale al Bilancio, Emma Petiti -. I nostri territori sono ricchi di patrimoni, l'obiettivo è quello di preservare l’esistente più di quanto non sia stato fatto in passato, mettendo al tavolo tutti i soggetti capaci di fare questo. Il rapporto tra pubblico e privato in questo processo è fondamentale”.

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