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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Firenze rivorrebbe le spoglie di Dante", Matteucci: "Neanche per scherzo"

Forse sarebbe ora di fare la “pace” col Sommo Poeta? Il sindaco di Firenze Dario Nardella ci pensa: "Ho chiesto al mio amico Sindaco di Ravenna se ci restituisce le spoglie del Sommo Poeta"

Ben 750 anni fa a Firenze nasceva Dante Alighieri. Il figlio più famoso della città toscana trova pace a Ravenna, dove tuttora si trova la sua tomba-mausoleo. D'altra parte Firenze lo ha esiliato e allontanato, costringendolo a girovagare per tutta Italia. Forse sarebbe ora di fare la “pace” col Sommo Poeta? Il sindaco di Firenze Dario Nardella ci pensa: "Ho chiesto al mio amico Sindaco di Ravenna se ci restituisce le spoglie del Sommo Poeta... ma non ne vuol sapere!", scherza il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, che sul suo profilo facebook posta una foto che lo ritrae accanto al collega di Ravenna, Fabrizio Matteucci, entrambi sorridenti al Senato per l'avvio delle celebrazioni.

“SI SCHERZA”, scrive in bacheca poco dopo il sindaco ravennate; in maiuscolo tanto per evitare equivoci e incidenti diplomatici del caso. Solo un gioco? Può essere, ma la partita va avanti da un po' e forse Matteucci non si diverte moltissimo. Tant'e' che gia' giovedi' scorso, in occasione della presentazione degli eventi dedicati a Dante, davanti al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, il sindaco di Ravenna - come riporta l'Agenzia Dire- ha detto chiaro e tondo che le spoglie di Dante restano li' dove sono da sempre: "Sorvolo sulla richiesta di revoca dell'esilio- ha detto con un sorriso- perche' a Ravenna dormiamo con gli occhi aperti per sorvegliare la tomba di Dante".

Una reazione sollecitata pochi minuti prima dalla vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi, anche lei al Mibact per raccontare gli eventi messi in campo da Firenze per il 750esimo. "Per noi la memoria di Dante e' viva- ha detto- tanto che ci sono state richieste in Aula per la revoca del provvedimento di esilio". L'ultima in termini di tempo e' arrivata dal gruppo dei Cinque stelle di Palazzo Vecchio che a fine aprile hanno chiesto un documento ufficiale che "avrebbe un forte valore simbolico per la fine di una ingiustizia durata 700 anni".

Ma non sono solo i grillini a volere giustizia per Dante. È stata la stessa Giachi a spiegare che la richiesta di ritiro dell'esilio e' stata presentata anche durante l'amministrazione Domenici "con un atto della commissione Cultura firmato sia dal Pd che da Forza Italia". Era il 2008 e a presiedere la commissione Cultura era un giovane, futuro sindaco di Firenze: Dario Nardella.

Ma quali conseguenze avrebbe il ritiro dell'esilio? "L'atto formale della revoca giuridicamente non e' configurabile", ha risposto Giachi, ammettendo pero' che "stiamo studiando la questione, anche se non e' tra le priorita' dell'amministrazione". Certo, al di la' di una "ampia e vera riabilitazione che stiamo dimostrando con le celebrazioni", anche per la vicesindaco riaprire a Dante le porte della citta' "sarebbe bello per la storia". Meno, forse, per Ravenna.

In realta' le due citta' stanno lavorando a un fitto programma per celebrare Dante da qui al 2021, settecentesimo anniversario della morte del Poeta. Lo sottolinea Matteucci: "Abbiamo parlato delle tante cose belle che Ravenna e Firenze fanno insieme quest'anno e fino al 2021, 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta". Lo ribadisce, in una giornata che ha visto nell'emiciclo di Palazzo Madama il palcoscenico di Roberto Benigni che ha letto il XXXIII Canto del Paradiso, anche Dario Nardella: "Con il Sindaco di Ravenna Matteucci celebriamo in Senato il 750esimo anniversario della nascita di Dante, alla presenza del Presidente della Repubblica". E sull'alleanza Firenze-Ravenna: "Organizzeremo molte iniziative culturali a Firenze per ricordare Dante e la sua grande opera".

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