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Cronaca

Maxi operazione antidroga: smantellata rete di spaccio italo-albanese tra coca, hashish ed efedrina

Le indagini, partite nel 2016, avevano già condotto alla denuncia di 15 persone e all’arresto di 6 persone in flagranza di reato. Martedì sono state eseguite altre undici misure restrittive

Una rete di spaccio italo-albanese che, dal 2016 a oggi, ha visto coinvolte 15 persone e droghe di varie tipologia - cocaina, hashish, marijuana e anche efedrina - su un territorio molto esteso. Martedì mattina il personale della Squadra Mobile della Questura di Ravenna, guidato dal dirigente Claudio Cagnini, e del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna Orientale, coadiuvati da unità cinofile antidroga della Polizia di Stato, ha eseguito undici misure restrittive nel territorio provinciale, concludendo un filone investigativo ravennate che ha smantellato la capillare rete di spaccio "tessuta" da un articolato sodalizio costituito di persone di origine italiana e albanese attive in Romagna, alcune delle quali non in regola con le norme sul soggiorno.

Maxi operazione anti-droga (foto Massimo Argnani)

Nel 2016: l'inizio delle indagini

Le indagini, nelle fasi operative, avevano già condotto complessivamente alla denuncia all’Autorità giudiziaria di 15 persone, all’arresto di 6 persone in flagranza di reato, ritenuti coinvolti nel traffico di stupefacenti, al sequestro complessivo di ingenti quantitativi di droga, in specie 10 chilogrammi di marijuana, oltre 23 chilogrammi di hashish e 1,1 chilogrammi di cocaina, nonché al sequestro preventivo di tre autovetture in uso agli indagati.

La cronologia degli arresti

Ad aprile 2016 iniziano le indagini: gli investigatori acquisiscono notizie su un cittadino albanese, indicato quale personaggio di spicco nello smercio di grosse partite di droga. L'uomo, non in regola con le norme di soggiorno, viene pedinato per due mesi nei suoi spostamenti in tutta la provincia, durante i quali utilizza diverse auto. Così gli investigatori riescono a individuare una cerchia di persone in contatto con lui.
Il 29 giugno viene arrestato un 58enne ravennate incensurato che stava trasportando 10 chilogrammi di marijuana divisa in 8 involucri e nascosta in due sacchi per rifiuti.
Il 20 luglio un 39enne ravennate, con precedenti, viene fermato per un controllo e arrestato: aveva nascosto in auto 10 grammi di cocaina, mentre nella sua abitazione sono stati rinvenuti altri 50 grammi della stessa sostanza.
Il 28 settembre doppio arresto: padre e figlio, un 67enne e un 36enne di origini albanesi e residenti nell'hinterland milanese, vengono fermati a Granarolo Faentino. Nell'automobile dei due è sono stati trovati 1,2 chili di cocaina occultata in un vano a scomparsa ricavato all'interno del cruscotto dell'auto, poi sequestrata.
Il 17 novembre viene arrestato un 49enne nell'atto di cedere una dose da 50 grammi di cocaina a un cliente: all'uomo sono state sequestrate anche due auto utilizzate per le consegne di droga, una delle quali era stata modificata nella parte retrostante il tachimetro e contagiri, che potevano essere rimossi per nasconderci la droga, dove era stato ricavato un vano accessibile solo tramite un congegno elettromeccanico di sblocco.
Il 25 novembre un 31enne di origini calabresi, incensurato e domiciliato a Sant'Alberto, viene arrestato ad Alfonsine dopo un controllo in auto, durante il quale è emerso che il giovane aveva nascosto 10 grammi di cocaina nelle mutande. Nella sua abitazione è poi stato rivenuto e posto sotto sequestro un borsone contenente 23 chilogrammi di hashish e 43 grammi di marijuana, oltre al materiale per il confezionamento delle dosi.

Gli arresti di oggi

All'esito dell'analisi del materiale probatorio raccolto, martedì è stata richiesta dalla Procura della Repubblica di Ravenna dottoressa Monica Gargiulo ed emessa dal Gip del Tribunale di Forlì dottor Piervittorio Farinella l'ordinanza applicativa di misura misura cautelare nei confronti di 11 soggetti, nove italiani (di cui 7 ravennati) e due albanesi. Nel contesto dell’operazione, che ha visto il coinvolgimento di 60 uomini della Polizia di Stato, si è dato corso a perquisizioni presso abitazioni e pertinenze dei soggetti destinatari del provvedimento cautelare. Nello specifico sono state eseguite tre custodie cauterali in carcere, cinque misure in regime domiciliare mentre tre persone sono state sottoposte all'obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, tutti gravemente indiziati, in concorso tra loro e a vario titolo, dei delitti di detenzione e spaccio di sostanza stupefacende del tipo cocaina, hashish e marijuana. Due dei soggetti destinatari degli arresti domiciliari, durante le perquisizioni di martedì, sono stati arrestati in flagranza del delitto di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, in quanto colti in possesso rispettivamente di 1,7 chili di marijuana e 166 capsule di efedrina. Sono stati inoltre sequestrati oltre 15mila euro ritenuti provento di attività illecita, bilancini di precisione e materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi e anche una pistola scacciacani priva del tappo rosso. Le persone sottoposte a cautela in regime carcerario sono state condotte al carcere di Ravenna a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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