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Cronaca

Riapertura degli impianti sportivi, l'assessore Fagnani scrive al ministro per lo Sport

"Stiamo rischiando di perdere un’intera generazione di ragazzi che affidavano allo sport non solo il proprio benessere, ma il proprio futuro", afferma nella lettera Fagnani

A quasi un anno dall'inizio dell'emergenza Coronavirus in Italia, uno dei settori che rimane gravemente colpito dalla crisi è quello sportivo. Un settore dove a soffrire non sono solo le società e gli atleti professionisti, ma anche le tantissime attività e gli appassionati, vista l'attuale chiusura di impianti sportivi quali palestre e piscine. Una crisi che rileva anche l'assessore allo sport di Ravenna Roberto Fagnani che a questo proèosito ha inviato al ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora una lettera per evidenziare la necessità di affrontare il tema della riapertura degli impianti sportivi.

"Gentile Ministro, dispiace e indigna che lo sport, a un anno dall’emergenza sanitaria, continui ad essere considerato un settore ricreativo e di svago superfluo, quindi da mantenere in perenne lockdown. Invece lo sport è necessario, oltre che alla salute, per la fondamentale funzione che riveste nella formazione e nell’educazione non solo fisica, ma anche morale e civile soprattutto dei giovani.

Stiamo rischiando di perdere un’intera generazione di ragazzi e di ragazze che affidavano allo sport, all’allenamento sportivo, all’agonismo, non solo il proprio benessere fisico e il piacevole impegno di appassionati o di tifosi, ma anche il proprio futuro, sognando forse una carriera nella disciplina più amata. Ignorando l’importanza dell’attività sportiva, si producono danni che a un certo punto diverranno irreparabili.

Un altro aspetto assolutamente fondamentale da considerare è quello degli investimenti delle imprese sportive e dell’enorme danno economico che stanno subendo. Nessuno può negare l’esistenza del virus e  si sa che,  purtroppo, continua a circolare e a mietere vittime, ora insieme alle sue varianti, ma una discussione seria e approfondita va assolutamente affrontata per cominciare a dare qualche certezza a tutti coloro che sono a diverso titolo coinvolti in un settore che, ripeto, oltre a recare con sé principi e valori morali ed educativi, è produttivo anche dal punto di vista economico al pari di tutti gli altri.

Sono inoltre certo che nessun sportivo si sottrarrebbe a regole chiare, che venissero definite nel caso di prossime riaperture, e che certamente sarebbero condivise e rispettate. Servono inoltre politiche straordinarie dal punto di vista economico per sostenere questo settore duramente colpito dalla Pandemia".

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