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Martedì, 3 Ottobre 2023
Cronaca Cervia

Dopo anni di chiusura si torna a ballare sotto la cupola del Woodpecker di Milano Marittima

La nuova gestione ha voluto intervenire il meno possibile sulla struttura, per lasciarne intatto il fascino senza tempo

Lo storico Woodpecker di Milano Marittima riapre alla fine di giugno. Vi avevamo dato la notizia in anteprima già a maggio, ma ora l'apertura - dopo anni di imprevisti, ostacoli burocratici e aperture rimandate - ora è realta: il locale tornerà a far ballare da venerdì 30 giugno, per una serata con il dj resident Mitch B. e dj Albertino (m2o, radio Deejay).

Il progetto di recupero è avvenuto gli scorsi anni grazie al progetto partecipativo del recupero dei 50 luoghi, un lavoro svolto dai tanti cittadini che hanno ragionato e proposto idee su uno dei luoghi più belli ed affascinanti di Cervia e della riviera. In questi anni nella struttura si sono svolti alcuni eventi culturali e musicali, come i Magma e Ravenna Festival, ma ora il locale diventerà pienamente funzionante.

Ad aggiudicarsi la gestione è stata a suo tempo la famiglia Guerrini, che ora aprirà la struttura non solo come discoteca - comunque principale vocazione del locale -, ma come luogo multiculturale, in grado di unire al divertimento anche aspetti legati alla cultura agli eventi e alla gastronomia con piccola ristorazione. La nuova gestione ha voluto intervenire il meno possibile sulla struttura, per lasciarne intatto il fascino senza tempo.

La storia dell'iconico locale

Negli anni del secondo dopoguerra Milano Marittima ritrova una forte ripresa turistica. Un momento ideale per dare vita a quello che sarebbe diventato, tra gli anni Cinquanta e Settanta, uno dei locali più importanti della riviera romagnola: Aurelio De Maria, residente a Milano Marittima dal 1937 e sensibile al futuro della città, dà vita nel 1952 al Woodpecker night club. Situato alla Terza Traversa, nel centro di Milano Marittima, il locale diventa uno dei più in voga e costosi della città, con un servizio impeccabile, una clientela elegante e raffinata e l'intrattenimento di orchestre prestigiose, provenienti da tutta Italia.

Con il tempo, tuttavia, la sua posizione centrale e la crescita del turismo portano ad un aumentano dei reclami da parte dei residenti per il forte rumore proveniente dal locale. Tra il 1962 e il 1964 il Woodpecker viene trasferito nell'entroterra, in una zona più tranquilla fuori città in mezzo al verde. Il cambio di location offre l'opportunità per ripensare a un’estetica completamente nuova del locale: “Facciamo un cerchio, facciamo affiorare l’acqua e ci mettiamo i coccodrilli” sono le parole di Filippo Monti, l’architetto incaricato del nuovo progetto.

La nuova struttura non si allontana di molto da quanto detto ironicamente. Circondata da un’alta duna accessibile tramite una scalinata in marmo, la struttura prevede una serie di laghetti circolari ritagliati dalla piattaforma di base, rivestita in marmo giallo di Siena e una grande cupola. Un guscio di 16 metri in vetroresina nervata, in materiale traslucido per il filtraggio della luce, diviso in 23 spicchi come un ombrello a doppia curvatura per coprire la pista da ballo.A metà tra l’aperto e il chiuso, grazie agli archi aperti che circondano tutto il perimetro, la cupola formava una continuità con l’esterno.  L'architetto amava giocare con gli elementi naturali e con questo progetto, di un’originalità architettonica rivoluzionaria per il tempo, ha creato un luogo dove terra, acqua e cielo si uniscono insieme con armonia ed equilibrio. Il nuovo Woodpecker riaprì, dopo due anni di lavoro, nel giugno 1968 con un nuovo volto, ma con la qualità che lo ha sempre caratterizzato.

La sua rinascita purtroppo non durò a lungo: il locale fu costretto a chiudere definitivamente nel 1975 a seguito di un incendio, che fortunatamente ha lasciato intatta la grande cupola. Da quel momento la discoteca è rimasta in stato di abbandono per diversi anni. Il tempo sembra essersi fermato, tanto che il Woodpecker custodisce ancora oggi il suo fascino. E forse è stato proprio questo ad attirare l’attenzione di Blu, famoso street artist di origine bolognese, inserito dal "The Guardian" tra i 10 migliori writer del mondo. L’interno della cupola, con la sua forma tondeggiante e rifrangente di luce, è diventata la tela perfetta per la realizzazione di un graffito contiguo raffigurante personaggi umanoidi, caricature e satira della società moderna.

In anni recenti il locale è stato riscoperto e valorizzato dall'associazione Magma, con l’organizzazione di alcuni eventi musicali; e dal Comune di Cervia, che ha dato il via ad un bando per la sua riqualificazione e rigenerazione, vinto nel 2018 dalla famiglia Guerrini. Con la finalità di costruire un polo multifunzionale ricco di eventi rivolto ad ogni fascia di età, destinato ad essere riaperto per una nuova vita.

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