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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Idrocarburi, a giugno parte la campagna di trivellazioni

Nei prossimi mesi la società Geotec realizzerà per conto di Enel Longanesi una campagna di ricerca di idrocarburi su un'area di circa 70 chilometri quadrati,

Nei prossimi mesi la società Geotec realizzerà per conto di Enel Longanesi una campagna di ricerca di idrocarburi, attraverso un programma di sondaggi nel Faentino, su un'area di circa 70 chilometri quadrati, comprendente i Comuni di Bagnacavallo, Faenza, Lugo, Cotignola e Ravenna. Il progetto è stato depositato oltre due anni fa, e a giugno dovrebbero partire con le prime trivellazioni di sondaggio.

Il progetto sarà presentato Martedì 5 Marzo, presso la frazione di Granarolo Faentino nella sede del Quartiere Granarolo in Piazza Manfredi alle ore 20.45, in cui la società Geotec illustrerà alla cittadinanza modalità e tempistiche dell'intervento. Qui, annunciano i “grillini, troveranno anche le ragioni della Lista Fatti Sentire – MoVimento 5 Stelle di Faenza, che parteciperà all'incontro, che vuole esternare la sua opposizione.

Un piccolo esercito di tecnici della ditta GEOTEC eseguirà le indagini sfruttando le proprietà che hanno le onde sismiche di riflettersi verso la superficie restituendo dopo opportune manipolazioni informatiche una sorta di ecografia in profondità del sottosuolo. Attaccano Maurizio Montanari e Vincenzo Barnabè, consiglieri comunali M5S: “Questo significa chilometri di cavi stesi sui terreni, scavi per posizionare microfoni detti "geofoni", passaggio di pesantissimi e rumorosissimi mezzi, che ricordano un po' i blindati, che scorrazzeranno attraverso i terreni per settimane e che stazionando in determinati punti scateneranno vibrazioni tanto potenti da produrre vere e proprie onde sismiche, onde "elastiche" come le hanno definite, perché la parola onde sismiche potrebbe creare allarmismi”.

E ancora: “Durante il dibattito nella riunione informativa del 2 Febbraio a Piangipane, sono emersi, in tutta la loro gravità, i problemi del territorio: subsidenza in primis, che potrà essere aggravata anche in questa fase nel momento dell'utilizzo delle cariche esplosive (interferenza con le falde durante le trivellazioni fino a 12 metri per il posizionamento delle cariche da due kg e conseguente possibile svuotamento delle stesse), presenza di canalizzazioni, siccità, colture a rischio, edifici passibili di danneggiamenti (come successo in maniera drammatica a Voltana qualche anno fa), costipazione dei terreni dovuta al passaggio dei mezzi (camion da 16 tonnellate) e conseguenti problemi di drenaggio, danni provocati dai rumorosissimi sondaggi (con tanto di deroga alla legge regionale per quanto riguarda gli orari), che potrebbero mettere a rischio persino le famiglie di api.
Di non poco conto, infatti, i danni che potrebbero provocare le rotture alle tubazioni di cemento-amianto che collegano il Canale Emiliano Romagnolo. Pare che di questi sondaggi non sia stata data informazione nemmeno ai Consorzi di Bonifica”.

Quindi il M5S: “L'unica arma di tutela della nostra proprietà e soprattutto del nostro territorio è la libera facoltà di decidere se accettare o meno l'ingresso nelle nostre case di queste persone, di questi mezzi, di queste cariche esplosive. Chi non vuole non è obbligato ad accoglierli, ricordiamo che i proprietari hanno il diritto di opporsi immediatamente alla lettera di preavviso di inizio sondaggi tramite raccomandata A/R. I signori del petrolio e del gas, unici a trarne i profitti, verseranno i diritti (royalties) alla Regione e ai Comuni che dovranno anche sobbarcarsi gli oneri di eventuali danni alle strade. Nessun vantaggio per i cittadini, nessuna ricaduta economica sul territorio in termini di occupazione o indotto economico”.

Ed infine: “Non possiamo non ricordare, inoltre, che l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna ha approvato, in data 12 luglio 2011, una risoluzione che impegna la Giunta regionale “a dare il proprio parere negativo a tutte le richieste di ricerca e coltivazione presentate in aree del territorio regionale colpite dalla subsidenza e da fenomeni franosi” e che è facoltà anche dei Comuni di esprimere la propria opinione su questi interventi sul proprio territorio. Nei prossimi giorni, perciò, presenteremo un documento in Consiglio comunale, come già fatto dal M5S di Ravenna, per rendere conto all'amministrazione del proprio silenzio su questa vicenda e per richiedere, oltre l’assistenza ai cittadini, che la giunta si faccia garante della tutela del territorio”.

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