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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Il rifiuto che gli costò la carriera: 90 anni fa il 'no' al fascismo del ravennate Bartolo Nigrisoli

Il chirurgo e professore ravennate fu tra i 12 docenti universitari che decisero di non giurare fedeltà al regime e per questo fu escluso dalla carriera accademica senza liquidazione e pensione

Il 15 dicembre 1931 il professor Bartolo Nigrisoli venne destituito dalla carica universitaria. L'associazione Alteo Dolcini, in collaborazione con l'Archivio Eredi di Aldo Spallicci, ricorda la figura del chirurgo e docente universitario ravennate a novant'anni dal suo rifiuto di prestare giuramento al regime fascista. Il video "Dire di no alla dittatura: Bartolo Nigrisoli" sul canale Youtube dell'associazione Alteo Dolcini propone l'audio inedito della commemorazione di Nigrisoli registrato nella sede Rai di Roma nel gennaio 1949 da Aldo Spallicci, anche lui medico, nonchè parlamentare romagnolo.

Nato a Mezzano di Ravenna il 18 dicembre 1858, Nigrisoli negli anni degli studi universitari fu amico di Giovanni Pascoli e Andrea Costa. Allievo di Augusto Murri, fu Primario chirurgo dell'Ospedale di Ravenna e in seguito dell'Ospedale Maggiore di Bologna. Prestò servizio nel 1912 come capo missione della Croce Rossa Italiana nella guerra balcanica in Montenegro e poi nel primo conflitto mondiale. Al suo rientro a Bologna riprese l'attività nella clinica da lui fondata e accettò l'incarico per l' insegnamento di Clinica chirurgica e di Medicina operatoria all'Università di Bologna. 

Già firmatario nel 1925 del Manifesto degli intellettuali antifascisti, il suo rifiuto di prestare giuramento al regime fascista nel dicembre del 1931 rientra negli ideali di libertà, dignità e coerenza interiore che hanno contraddistinto la sua vita fino alla morte avvenuta il 6 novembre 1948 a Bologna. In totale furono dodici i professori universitari, su circa milletrecento docenti ordinari, che decisero di non giurare fedeltà al regime fascista. A seguito del loro rifiuto vennero rimossi dai loro incarichi ed esclusi dalla carriera accademica senza liquidazione e pensione. 

L'amicizia di Nigrisoli con Aldo Spallicci risale al 1912. E fu per quel legame che il medico e parlamentare repubblicano registrò nel gennaio del 1949 un ricordo di Nigrisoli. Come si può dedurre dalla carta intestata sulla quale Spallicci ha scritto il testo della commemorazione, egli era all'epoca Alto commissario aggiunto per l'igiene e la sanità pubblica, organismo dal quale prese forma il Ministero della Sanità. La registrazione fu impressa su un disco a 78 giri ora conservato nell'Archivio degli Eredi Spallicci.

"Elevato a titolare della clinica chirurgica di Bologna - dichiarò Spallicci - ne venne deposto dal governo fascista pe ril rifiuto opposto al giuramento di fedeltà. Gli studenti bolognesi lo acclamarono, protestando, ma egli impose il silenzio. Non si doveva far rumore attorno alla sua modesta persona". 

Molte testimonianze presenti sul territorio ricordano il professore antifascista ravennate. Sia Ravenna che Imola gli hanno infatti dedicato una strada, mentre a Bologna prende il suo nome il piazzale dell'Ospedale Maggiore. Inoltre sulla casa natale di Nigrisoli a Mezzano e sulla facciata della farmacia del paese (retta per anni dal padre) vi sono delle targhe commemorative.

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