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Cronaca

Urgono nuove strutture per ospitare i rifugiati ucraini, la Prefettura alla ricerca di 300 posti per i Cas

In previsione dei consistenti arrivi e per la sistemazione dei 430 cittadini ucraini arrivati nella provincia di Ravenna, al momento alloggiati da famiglie o conoscenti residenti in zona

Ampliare al più presto la disponibilità nei centri di accoglienza straordinaria (Cas). Il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, ha annunciato nella Cabina di regia per i profughi ucraini un nuovo avviso pubblico per la ricerca di ulteriori 300 posti, in previsione dei consistenti arrivi e per la sistemazione dei 430 cittadini ucraini arrivati nella provincia di Ravenna, al momento alloggiati da famiglie o conoscenti residenti in zona.

La rete di accoglienza dei Cas, per i posti destinati ai cittadini ucraini, è stata già implementata di 316 posti nei giorni scorsi, anche tenuto conto dei flussi in ingresso, in larga parte donne e bambini. I Centri di Accoglienza Straordinaria della Prefettura sono costituiti da unità abitative, che vengono assegnate anche in condivisione a seconda della loro grandezza, e centri collettivi (come ex strutture alberghiere), la cui gestione viene affidata tramite bandi pubblici a soggetti – cooperative sociali o associazioni – che devono avere tra i propri fini istituzionali quello di operare nei servizi di assistenza e di avere acquisito un'esperienza nel settore.

Per ogni persona accolta viene assegnato un corrispettivo al gestore, che dovrà fornire forme diversi servizi, vitto e alloggio, ma anche vestiario, schede telefoniche, accompagnamento ai servizi sanitari, prestazioni psicologiche e sociali, corsi di lingua italiana e inserimento scolastico. Più una somma su base giornaliera per le spese personali di ciascun nucleo familiare o dei singoli.

La permanenza nei centri della Prefettura può cessare in qualsiasi momento su decisione del beneficiario, sia che le persone trovino una sistemazione autonoma oppure nel caso di un futuro rientro in Ucraina. Il Prefetto De Rosa ha rivolto un appello ai sindaci per riuscire ad attivare strutture su tutto il territorio della provincia e consentire alle persone che verranno accolte di poter mantenere un contatto costante con i parenti o i conoscenti ai quali si sono appoggiati fino ad ora.

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