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Cronaca

Rigassificatore, 672 cittadini firmano la petizione per chiedere la revisione del progetto

Attraverso il documento, i firmatari chiedono al sindaco di Ravenna Michele de Pascale di attivarsi nei modi e nelle sedi opportune affinché "si rimedi al pasticcio degli errori contenuti nel progetto del rigassificatore e del nulla-osta rilasciato dal Mise"

È stata depositata oggi, martedì, una petizione sul tema del rigassificatore che dall’autunno 2024 sarà attivo al largo di Punta Marina. Attraverso il documento, i 672 cittadini firmatari chiedono al sindaco di Ravenna Michele de Pascale di attivarsi nei modi e nelle sedi opportune affinché "si rimedi al pasticcio degli errori contenuti nel progetto del rigassificatore e del nulla-osta rilasciato dal Mise. Quest'ultimo - si legge nel documento - è subordinato alla condizione che tutte le opere siano realizzate in conformità al contenuto di un documento, stando al quale sarebbe impossibile il superamento del collaudo delle tubazioni (procedura non a norma e, comunque, non superabile in quanto trascura la dilatazione termica dei materiali), nonché pericoloso, l'esercizio (immissione di aria nel flusso del metano rendendo la miscela esplosiva e temperatura di immissione del metano nel gasdotto troppo bassa per le tubazioni)".

Primo firmatario della petizione è l'ingegner Riccardo Merendi, che fin dallo scorso agosto ha accusato il progetto di contenere gli errori posti al centro della petizione. "Confidiamo che la petizione a livello comunale e l'interrogazione presentata dal consigliere Mastacchi a livello regionale possano finalmente chiarire una situazione che sta diventando grottesca. E questo senza entrare nel merito dell'esenzione dalla Via (Valutazione di Impatto Ambientale) in nome di una "emergenza" che durerebbe ben 25 anni (!), del cloro sversato in mare che, pur se nel rispetto dei limiti di legge, per gli esperti sarebbe dannosissimo per l'ecosistema, della contraddizione tra la sbandierata svolta verso le energie rinnovabili da una parte e l'incentivo all'uso delle fonti fossili dall'altra e di altri temi che non sono pertinenti con la richiesta avanzata. Si tratta di garantire legalità, imparzialità e sicurezza, aspetti che, riteniamo, dovrebbero raccogliere il consenso trasversale di tutti i consiglieri. Pensiamo anche che sia un'occasione, forse l'ultima, per chi sostiene che avrebbe voluto opporsi ma che le  decisioni non erano di competenza del Comune", concludono i firmatari.

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