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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Rigassificatore, arriva l'ok del Consiglio comunale. Il sindaco: "Grande senso di responsabilità"

Il progetto previsto al largo di Punta Marina è stato approvato all'unanimità. De Pascale: "Ravenna è la capitale energetica italiana e farà la propria parte su fsru, produzione nazionale, captazione della co2 e grandi investimenti sulle rinnovabili"

Alla fine è passato con l'approvazione di tutto il Consiglio comunale il progetto per la realizzazione del rigassificatore al largo della costa di Ravenna. La delibera è stata approvata all'unanimità con 23 voti favorevoli e 1 astenuto (Lista per Ravenna) nella riunione di martedì. Un passo avanti per il progetto di Snam che dovrebbe sorgere a una distanza di 8,5 km davanti alla località di Punta Marina.

Per il sindaco Michele De Pascale, con l'approvazione, il Consiglio comunale di Ravenna avrebbe dimostrato "un grande senso di responsabilità per sostenere famiglie e imprese in questo momento di pesante crisi energetica. Fondamentali per noi sono stati i pareri positivi forniti dagli enti preposti su sicurezza degli impianti, della navigazione e tutela ambientale. Un esempio più unico che raro in Italia".

"Ringrazio la maggioranza che, seppur in un pluralismo di posizioni, ha votato compatta e anche le minoranze che hanno sostenuto il progetto. Continueremo a lavorare nei prossimi giorni per arrivare all'autorizzazione da parte del Commissario Bonaccini e alla definizione di mitigazioni, compensazioni e ristori.
Ravenna è la capitale energetica italiana e farà la propria parte su fsru, produzione nazionale, captazione della co2 e grandi investimenti sulle rinnovabili".

Schiano (M5S): "Rigassificatore sì, ma non per 25 anni"

Ha votato compatto con il resto della maggioranza comunale anche il Movimento 5 Stelle pur segnalando  che "ad oggi non sono state date tutte le doverose spiegazioni richieste in sede di commissione". Il consigliere pentastellato Giancarlo Schiano chiarisce: “E’ indubbio che tutti ci tengano alla sicurezza, e siamo certi che tutti gli enti coinvolti vigileranno per garantirla, noi compresi”. Tuttavia il rigassificatore "non andrà a mitigare il costo del gas”, sottolinea Schiano. 

Il Movimento 5 Stelle si mette contro chi pensa o dichiara che un impianto di questo tipo possa giovare alle bollette degli italiani: "L’altro punto che forniva l’alibi per la costruzione del rigassificatore a Ravenna è quello dell’aiuto per la fase 'emergenziale', ma vedrà la sua partenza non prima dell’estate 2024, a discapito di un’emergenza che è attuale e che magari sarà finita entro quella data". Secondo il consigliere Schiano "in Italia viviamo in costante emergenza, si può dire che soffriamo di emergenza cronica acuta perché le strategie politiche sull’energia, degli ultimi 30 anni, hanno fallito e oggi ci raccontano che l’emergenza è dovuta alla guerra per nascondere una loro mancanza di visione e una concessione di 25 anni per questo progetto: la loro emergenza durerà 25 anni?".

"La scelta dei 25 anni per il rigassificatore va in netto contrasto con la volontà di un cambio di passo per guardare alle rinnovabili come richiesto dall’Europa e dal Movimento 5 stelle, costringendo l’Italia a rimanere nuovamente legati alle fonti fossili per un periodo di tempo lunghissimo - continua Schiano - in questo modo, anziché slegarci lentamente, come chiesto dagli obiettivi sottoscritti con l’Europa fino al 2050, ci rivincoliamo per un quarto di secolo, fino al 2050, agli stessi imprenditori del fossile che ci hanno portato a vivere in condizioni emergenziali". 

Margotti (PD): “Scelta determinante per l’indipendenza energetica”

"Sosteniamo che quella del rigassificatore a Ravenna – ha dichiarato il consigliere Pd Lorenzo Margotti - sia una scelta determinante ai fini della sicurezza energetica nazionale, in seguito alla guerra in Ucraina. Si tratta di un’infrastruttura conosciuta e sicura, che ha ottenuto il parere favorevole di tutti gli enti preposti per quanto riguarda la tutela ambientale, la sicurezza degli impianti e della navigazione. Sarà un impianto che ci permetterà di ridurre le difficoltà delle importazioni di gas dall'estero, in modo particolare dalla Russia, visto che il problema degli approvvigionamenti unito al caro bollette sta già mettendo a rischio le famiglie e soprattutto il considerevole comparto produttivo del nostro territorio".

"La nostra città è stata scelta anche grazie all’esperienza maturata in tanti anni nel comparto oil&gas e alla competenza e solidità delle nostre aziende conosciute in tutto il mondo. Il gnl ci permette di diversificare la strategia energetica nazionale e di continuare sulla strada della transizione ecologica, che richiede come base energetica un mix rinnovabili-gas - prosegue Margotti - Come PD abbiamo presentato e approvato un ordine del giorno nel quale abbiamo espresso due concetti chiari in merito ai ristori e alle compensazioni legate al progetto rigassificatore e che anche nell’assemblea pubblica del PD a Punta Marina avevamo discusso. Per prima cosa di richiedere al Governo e al Parlamento italiano i medesimi ristori economici che saranno previsti per il Comune e la cittadinanza di Piombino, con particolare riferimento ad eventuali scontistiche sui costi energetici. Poi – conclude Margotti - abbiamo chiesto alla Regione Emilia-Romagna di destinare le compensazioni e le mitigazioni in carico a SNAM a progetti di rigenerazione urbana in chiave turistica del litorale di Punta Marina e di efficientamento energetico, mobilità sostenibile e produzione di energia da fonti rinnovabili in tutto il comune di Ravenna".

Azione e Italia Viva: "Bene il rigassificatore. Ora si pensi a estrazioni e mix energetico che includa anche il nucleare"

"Il rigassificatore ravennate è il primo di una serie di azioni che devono riguardare la priorità delle priorità: la crescita sostenibile del Paese che non può prescindere dalla soluzione della crisi energetica e da un conseguente investimento massiccio in infrastrutture e innovazione - commenta Chiara Francesconi, consigliera del gruppo misto ma militante in Azione - L’emergenza, ovvero l’obiettivo che la politica deve darsi nel brevissimo periodo, è quella di raggiungere l’indipendenza dal gas russo: è una questione di sicurezza nazionale e come tale deve essere affrontata. Siamo in “un’economia di guerra”: la politica ha il dovere di scongiurare le possibili speculazioni che purtroppo in guerra si fanno. Nessuno deve permettersi di “farsi le budella d’oro” e il rigassificatore ravennate contribuisce anche a questo. Per questo Azione e il Terzo Polo si auspicano che quanto programmato durante il Governo Draghi venga ancora oggi portato avanti, almeno attraverso un piano “prezzo” dove il gas viaggia con il prezzo di mercato e le rinnovabili su un fisso e che si affronti il rischio razionamento attraverso un programma sugli stoccaggi, con i rigassificatori ma anche con la ripresa delle estrazioni in Adriatico. Ecco quello che mi auspico oggi con il voto favorevole a questa delibera: che con la stessa fermezza, con la stessa celerità e con la stessa lungimiranza le Istituzioni a tutti i livelli, il Commissario Bonaccini e la nostra Regione in primis, spingano per la ripresa delle estrazioni nel nostro mare al più presto".

Sull’argomento Filippo Govoni, Segretario Provinciale di Azione, specifica che "questo non vuole dire avere meno a cuore le rinnovabili: siamo noi i primi ad avere fissato nella nostra proposta politica come obiettivo nel medio periodo la riduzione del 55% delle emissioni di CO2 rispetto al 1990 entro il 2030 con fonti rinnovabili, siamo noi i primi a volere proseguire il percorso di decarbonizzazione, così come premiare con incentivi importanti quelle aziende che si rendono autonome. Ma siamo consapevoli che alcuni cicli produttivi non possono fare a meno del gas. Quindi occorre uscire dalle posizioni ideologiche e dire chiaramente che per una politica energetica di lungo periodo, che salvaguardi sviluppo e occupazione, occorre puntare su un mix energetico che includa rinnovabili, gas ma anche il nucleare. È l’unico modo per traguardare le “emissioni zero” nel 2050".

Roberto Fagnani, Segretario Provinciale Italia Viva sottolinea come il Terzo Polo "da lungo tempo si batta per la Transizione Ecologica e contro la Transizione Ideologica. Una transizione responsabile che punti ad utilizzare tutte le fonti di energia pulita. Il Parlamento europeo ha votato per inserire il gas nella lista degli investimenti sostenibili dell’Unione europea e noi da sempre riteniamo che l’utilizzo del gas combinato all’aumento degli investimenti nel rinnovabile sia la strada da percorrere. I rigassificatori consentono di acquistare gas liquefatto trasportato via nave, permettendoci di diversificare i fornitori di questa importante materia prima. Oltre a ciò lo sviluppo dei nostri giacimenti tuttora intatti in Alto Adriatico ci permetterà di produrre gas nazionale offrendolo a prezzi convenzionati per il nostro settore industriale. Rigassificatori, Giacimenti Italiani e Rinnovabili sono una strada obbligata per ridurre le emissioni e per sostenere concretamente le necessità energetiche del settore industriale e delle famiglie. Noi abbiamo fiducia nel lavoro dei tecnici, e siamo certi che la soluzione proposta per Ravenna sia quella tecnicamente più idonea, e che il percorso autorizzativo di questi progetti sarà rigoroso, trasparente e di alto profilo". 

Ravenna Coraggiosa: "Rigassificatore per emergenza odierna, ma sul lungo periodo si punti sulle rinnovabili"

"Dobbiamo evitare l’errore più grande: mescolare l’emergenza energetica odierna con la strategia di lungo periodo. L’invasione dell’Ucraina da parte di Putin condizionerà i prossimi mesi. Nell’immediato abbiamo bisogno di sostituire il gas russo così come non possiamo restare indifferenti alla crescita dei prezzi che preoccupano fortemente milioni di famiglie e di imprese in Italia e in Europa. Ma questa non può essere la nostra strategia energetica di lungo periodo: che invece deve puntare alla decarbonizzazione, perché la crisi climatica ci parla quotidianamente di un pianeta che dovrebbe ricorrere alle energie rinnovabili per evitare cambiamenti climatici drammatici". Così la lista Ravenna Coraggiosa interviene in seguito all'approvazione del progetto del rigassificatore.

"A Ravenna ciò deve significare in primo luogo il rapido decollo del Progetto Agnes, l’ampliamento degli impianti di autoproduzione e autoconsumo, lo sviluppo delle Comunità per l'energia rinnovabile. Ma in generale il Comune, la Regione e il Governo debbono definire una precisa strategia con ENI, ENEL e con le più importanti imprese del territorio perché Ravenna sia da subito protagonista della transizione verso le energie rinnovabili - prosegue Coraggiosa - Chiediamo inoltre che l'impianto di rigassificazione deve avere una precisa scadenza coerente con gli obiettivi della transizione ecologica, per questo abbiamo presentato ieri un Ordine del giorno approvato a maggioranza che chiede un monitoraggio continuo rispetto alla persistenza o meno dei fattori emergenziali e una ricognizione al 2030 per valutarne i tempi di superamento".

Inoltre, Ravenna Coraggiosa chiede che per un impianto di questa natura siano "previste compensazioni per migliorare l'efficienza energetica e per sostenere la strategia per l'ampliamento dell'impiego delle energie rinnovabili e pulite a Ravenna. A fronte della responsabilità dimostrata, per noi si deve chiedere alle imprese dell’oil&gas di superare gli errori del passato che sono ferite aperte per il territorio, a cominciare da Angela-Angelina, dal rilancio del piano di de-commissionig dei pozzi, esauriti, da nuovi investimenti sulle energie rinnovabili al fine di offrire prospettive di riqualificazione e innovazione produttiva oltreché lavoro diffuso. Insomma, ai grandi gruppi industriali che saranno protagonisti di questa operazione si chiedano impegni precisi su riconversioni e investimenti coraggiosi e nuovi in campo energetico ed ambientale. La nostra strategia non può che guardare alle rinnovabili, alla riconversione, all’efficienza e al risparmio energetico". 

Ancisi (LpRa): "Favorevole al rigassificatore, ma la concessione per 25 anni..."

Sul voto del Consiglio comunale, si esprime anche Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, unico consigliere a essersi astenuto tra i presenti al voto. "Non è vero che sia stato approvato 'il rigassificatore - ci tiene a precisare Ancisi - bensì una variante ad hoc degli strumenti urbanistici del Comune di Ravenna sul posizionamento a terra dei suoi macchinari, contrastante coi criteri e le norme di rispetto e di salvaguardia del territorio che Ravenna si è data dal 2007. Sul rigassificatore il Consiglio comunale non è mai stato chiamato ad esprimersi".

"Mi sono detto favorevole in pieno al rigassificatore e alla scelta di collocarlo a Ravenna, esprimendo tuttavia alcune riserve proprio di carattere urbanistico/territoriale, riguardo a ragioni di sicurezza e tutela ambientale (la zona scelta è a 500 metri da un punto abitato e poco distante dal litorale di Punta Marina Terme, ma non lontana da quello di Lido Adriano). Pur nella straordinarietà ed urgenza - aggiunge il consigliere di Lista per Ravenna - non si sarebbe dovuto soprassedere, quanto meno, ad una Valutazione dell’Impatto Ambientale (VIA), magari in forma semplificata. La durata eclatante della concessione, pari a un quarto di secolo, mi è parsa in grave contraddizione con la temporaneità dell’emergenza energetica, una specie di lungo retromarcia rispetto alla provvisoria, pur necessaria, limitazione del processo di transizione ecologica. Si sarebbe dovuto agganciare la scadenza della concessione al raggiungimento di una quota di produzione energetica da fonti rinnovabili capace di rinunciare al rigassificatore".

"Allo stesso tempo, sono stato coerente con la mia firma e col mio voto favorevole sull’ordine del giorno, primo firmatario il segretario comunale del PD, sui “Ristori, compensazioni e mitigazioni per il progetto rigassificatore di Ravenna”. Giusta la richiesta, rivolta allo Stato, che a Ravenna tocchino gli stessi ristori (sconti sulle bollette energetiche) che lo Stato andasse a  riconoscere agli abitanti di Piombino per la stessa condizione - prosegue Ancisi - Ma la competenza a destinare le quote finanziarie a carico di SNAM, titolare della concessione, per le compensazioni e le mitigazioni del suo impatto sul territorio locale, è del presidente della Regione Emilia-Romagna, commissario del Governo competente a rilasciarla. Si sarebbe già dovuto discuterne nel consiglio comunale di Ravenna, in modo da affermare la richiesta che queste risorse finanziarie siano spese per progetti di rigenerazione urbana in chiave turistica delle località litoranee penalizzate anche sul piano socio-economico dagli insediamenti a terra del rigassificatore ed inoltre a progetti di efficientamento energetico, mobilità sostenibile e produzione di energia da fonti rinnovabili a beneficio dell’intero comune di Ravenna. Il fatto che il Consiglio comunale sia stato chiamato a votare, oltretutto a scatola chiusa, solamente la variante urbanistica, ha inciso esso stesso sulla mia - per quanto benevola in nome della giusta causa - solitaria astensione".

"Infine, in quanto ad altra specie di astensione, dei 10 consiglieri di opposizione non hanno partecipato al voto 7, pari a tre gruppi consiliari (per Forza Italia, Alberto Ancarani, giustificato per essere dovuto partire verso Roma causa impegni pubblici nella capitale, Ravenna Viva e La Pigna, che non ha neppure partecipato all’intera discussione sul tema né in Consiglio né in commissione)", ha concluso Ancisi.

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