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Cronaca

Ravenna hub nazionale per il gas: un rigassificatore fuori dal porto e due parchi eolici-fotovoltaici

La disponibilità dell’Emilia-Romagna è stata al centro dell’incontro fra il presidente Stefano Bonaccini e il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, mercoledì nella sede della Regione, a Bologna

L’Emilia-Romagna e il ravennate hub nazionale per il gas. Pronti a fare la propria parte per dare una mano al Paese, chiamato a dare risposte immediate contro il caro bollette e strutturali per la progressiva autosufficienza energetica e la transizione ecologica. Grazie al Porto di Ravenna, dotato di infrastrutture a mare per l’ormeggio di navi che trasportano gas liquefatto, lo stoccaggio e la sua rigassificazione, e del collegamento a terra per l’immissione nella rete di distribuzione italiana agli utenti finali: cittadini, famiglie e imprese. L’Emilia-Romagna è pronta quindi a ospitare l’infrastruttura nazionale prevista dal decreto adottato lunedì scorso dal Governo.

Un distretto che ha le strutture, la logistica, le competenze, le professionalità ingegneristiche e di manodopera qualificata necessarie a diventare uno dei punti di riferimento in Italia per ricezione e trattamento in sicurezza del gas naturale liquefatto che il Governo italiano sta ottenendo con accordi sottoscritti in numerosi Paesi esteri, oltre a quello in arrivo dagli Stati Uniti. Nell’ambito di un piano più complessivo che porti alla cessazione della dipendenza dalle forniture russe e alla svolta verso fonti rinnovabili e la piena sostenibilità. A partire dal progetto del parco eolico e del fotovoltaico galleggiante in Adriatico, unico per dimensioni nel panorama nazionale e internazionale, ora all’esame del ministero per la Transizione ecologica.

La disponibilità dell’Emilia-Romagna è stata al centro dell’incontro fra il presidente Stefano Bonaccini e il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, mercoledì nella sede della Regione, a Bologna, che ha condiviso il progetto per il rigassificatore, definito strategico per raggiungere l’obiettivo di autonomia energetica fissato dal Governo, e che si è impegnato a dare priorità a quello del parco eolico e del fotovoltaico. Con loro, la vicepresidente della Giunta, Elly Schlein, il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, l’assessore allo Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla, l’assessora all’ambiente e alla difesa del suolo, Irene Priolo, il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale.

Le reazioni

“Il soddisfacimento del fabbisogno energetico nazionale, nell’ambito dell’emergenza internazionale in corso, e il sostegno immediato a famiglie, aziende e filiere industriali alle prese con un caro bollette senza precedenti è una priorità assoluta e l’Emilia-Romagna intende fare la sua parte, al servizio del Paese - afferma il presidente Bonaccini -. Così come vogliamo metterci alla testa dell’accelerazione della transizione ecologica ed energetica, realizzando quegli investimenti pubblici e privati per le rinnovabili che sole possono assicurare all’Italia maggiore autonomia, autosufficienza e sostenibilità. Stiamo parlando della vita delle persone e delle imprese, del potere d’acquisto delle famiglie. Dobbiamo agire adesso. Abbiamo potenzialità enormi, da Sud a Nord. In Emilia-Romagna siamo pronti a fare la nostra parte, realizzando qui una infrastruttura strategica a livello nazionale”.

“Oggi abbiamo parlato di futuro come mai in precedenza - le parole del ministro Cingolani - Il progetto per realizzare un hub nazionale del gas è all’attenzione del ministero e del Governo come prioritario e strategico, funzionale all’obiettivo di raggiungere l’autonomia energetica del Paese in un prossimo futuro. Con il presidente Bonaccini e le strutture della Regione abbiamo condiviso le finalità e le modalità di lavoro che la Regione sta portando avanti in questi mesi. Abbiamo mostrato una volontà comune di arrivare a una soluzione positiva nel minor tempo possibile”.

“L’incontro è stato estremamente positivo – ha commentato il sindaco Michele de Pascale, presente all'incontro – finalmente dopo molti anni ho avuto la percezione che il Governo inizi a rendersi conto dell’enorme potenziale e know-how presente a Ravenna in termini di sicurezza e transizione energetica. La grave crisi energetica che si è aperta e la necessità di implementare le quote di gnl con nuove capacità di rigassificazione, ha portato obbligatoriamente il Governo italiano a guardare all’hub di Ravenna come una possibile localizzazione, ma grazie all’incontro promosso dal presidente Bonaccini siamo riusciti ad affrontare in maniera complessiva le quattro proposte sull’Energia che ho lanciato qualche giorno fa. Rilancio della produzione nazionale in alto adriatico, collocazione di un FSRU, Parco Eolico/solare da 700 MW, CCUS. Quindi è massima la disponibilità di Ravenna in tempi rapidi a poter installare un FSRU (unità di rigassificatore galleggiante), ma vi è anche la richiesta di tempi altrettanto rapidi per lo sviluppo del parco eolico Agnes, il cui iter di approvazione il ministro si è impegnato a seguire direttamente, e la necessità di aprire un confronto serio e rigoroso con il Governo anche sul tema della produzione nazionale, completamente e colpevolmente eluso dal decreto approvato questa settimana".

"L’obiettivo è una nuova stagione per Ravenna come grande polo industriale, con lo scopo di rendere più competitiva l’economia italiana, garantendo sicurezza ed economicità degli approvvigionamenti energetici e dando nel contempo un contributo importante ad accelerare la riduzione di emissioni clima-alteranti - continua il primo cittadino ravennate - Ravenna non è semplicemente un luogo dove collocare un rigassificatore per fare comprensibilmente fronte a un'emergenza fortissima, ma è il luogo strategico in cui pianificare e concretizzare una nuova strategia energetica nazionale. Ravenna può garantire alla pianura padana una parte significativa della sua sicurezza energetica diminuendo sia i costi che l'impatto ambientale e rendendoci anche più liberi di difendere i nostri valori di libertà e democrazia, non solo nei confronti della Russia. Ringrazio il ministro per aver ascoltato le nostre proposte, che credo abbia profondamente apprezzato, e per aver dato piena disponibilità a presentarle personalmente al Presidente Draghi e a lavorare insieme nei prossimi mesi per concretizzarle”.

I sindacati

"Bene l'incontro tra Bonaccini e il ministro Cingolani per il rigassificatore al largo del porto di Ravenna. In attesa dell' ufficialità sosteniamo con forza il primo si per Ravenna Hub dell' energia" commenta Carlo Sama, segretario generale Uil Ravenna, insieme a Filippo Spada, segretario Uiltec Ravenna, e Vittorio Caleffi, segretario regionale Uiltec.

“Bene la disponibilità data dalla Regione Emilia Romagna e dallo stesso sindaco di Ravenna a ospitare l’hub nazionale per gas e rinnovabili, con Ravenna come piattaforma di rigassificazione e parco eolico. Una proposta che va nella direzione giusta e che la Cisl sosterrà nella redazione dei contenuti del Piano energetico regionale, di cui si è iniziato a discutere nel tavolo del Patto per il lavoro e per il clima. Così come, nella stessa sede, riproporremo con forza quelle proposte (sviluppo ulteriore del fotovoltaico, accelerazione degli iter autorizzativi sugli impianti di energie rinnovabili, ricorso al metano per garantire un’equa transizione, investimenti in tecnologie di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica) già auspicate dalla nostra organizzazione anche lo scorso gennaio e che gli eventi bellici hanno reso ancora più impellenti”. Così il segretario generale della Cisl Filippo Pieri ha giudicato l’intenzione dell’Amministrazione regionale di ospitare, in un progetto condiviso con il ministro alla Transizione ecologica, l’impianto nazionale prevista dal decreto del Governo.

“I segnali di allarme lanciati in questi anni dalla Cisl regionale e dalla sua Federazione che segue il settore, la Femca, sono rimasti pressoché inascoltati. Non più tardi di quattro mesi fa, in tempi non sospetti, avevamo denunciato che aver ridotto la produzione nazionale di gas naturale dai circa 13 miliardi di metri cubi standard del 2004 ai sei della produzione attuale, con un fabbisogno nazionale di gas metano stimato in 72 miliardi i metri cubi standard, ci esponesse a rischiose turbolenze geopolitiche e a speculazioni economico – finanziare, con gravi ripercussioni su importanti realtà produttive della regione”, gli ha fatto eco il segretario generale della Femca Cisl ER Franco Garofalo.

“I provvedimenti contenuti nei diversi “pacchetti energia” del Governo per abbattere le bollette energetiche dei lavoratori, dei pensionati e delle imprese sono certamente necessari, tuttavia, se non sostenuti da proposte che incidano in maniera strutturale sui nostri approvvigionamenti energetici, rischiano di rivelarsi solo dei temporanei palliativi - continuano i due sindacalisti - Di conseguenza, in questa delicata fase storica, per passare dalle enunciazioni di principio alla fase realizzativa, la transizione energetica necessita di politiche che siano ripensate con una strategia di medio periodo. Per questo e per rispondere alla contingenza, accanto allo sviluppo ulteriore del fotovoltaico, all’accelerazione degli iter autorizzativi sugli impianti di energie rinnovabili, al ricorso al metano per garantire un’equa transizione e agli investimenti in tecnologie di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, l’hub nazionale per gas e rinnovabili da realizzare in tempi stretti e certi può essere un ottimo punto di partenza per la nostra regione e per tutto il Paese”, continuano i dirigenti Cisl. “D’altro canto – conclude Garofalo – Ravenna è uno dei pochissimi distretti in Italia, se non l’unico, ad avere una rara combinazione di logistica, strutture, competenze tecniche e ingegneristiche e manodopera qualificata che lo possono far diventare uno dei punti di riferimento per ricezione e trattamento in sicurezza del gas naturale liquefatto che il Governo italiano riceverà grazie agli accordi sottoscritti con alcuni Paesi esteri”.

Pri

"L'incontro di oggi in Regione con il ministro Cingolani ha prodotto un primo risultato che apprezziamo - afferma per il Pri di Ravenna Giannantonio Mingozzi - ma siamo ancora lontani da una vera svolta che modifichi il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile e autorizzi la ripresa delle estrazioni e nuove concessioni per i pozzi in Adriatico. Il rigassificatore al largo di Ravenna su mezzo navale sarà strategico per aiutare una maggiore autonomia energetica del Paese e minori costi a famiglie e imprese. Ci fa piacere la collaborazione tra Governo, Regione, Comune e Autorità portuale insieme a Saipem e Snam per la distribuzione, ma come ravennati siamo orgogliosi che anche il Gruppo Pir sia partecipe del progetto affinchè entro 12 mesi sia pronta l'unità di stoccaggio e rigassificazione attrezzata per ricevere navi GNL. Ora dobbiamo impegnarci per modificare il Pitesai (come richiesto dal sindaco nell'incontro in Regione) e ampliare le aree di ricerca e di estrazione in Adriatico e consentire così la piena attività delle nostre imprese dell'Oil&Gas oggi legate da normative impossibili ed avversioni incomprensibili. Il distretto ravennate si qualifica anche per il progetto Agnes al quale sono destinate risorse del Pnrr su eolico e fotovoltaico e siamo convinti che presto andrà a regime anche la produzione di idrogeno verde; sindaco, vicesindaco, giunta e consiglio hanno il sostegno dell'Edera, sicuri che l'arrivo del rigassificatore non rimarrà l'unico risultato di anni di richieste e manifestazioni per Ravenna Città dell'Energia".

Confindustria

"È giunto il tempo di navigare tutti verso la stessa direzione: abbiamo tutte le prerogative per fare diventare Ravenna e la Romagna il centro nazionale della vera transizione energetica. Smettiamo di perderci in inutili veti e paure ingiustificate e prendiamo la giusta rotta affinché ciò avvenga - commentano da Confindustria Ravenna - A Ravenna, sia per quanto riguarda le fonti energetiche tradizionali sia soprattutto per le rinnovabili, è già tutto pronto. Parliamo non solo della ripresa delle estrazioni di metano e rigassificatore, ma anche di parco eolico e fotovoltaico galleggiante, idrogeno verde, cattura e stoccaggio della CO2. E Confindustria Romagna ribadisce, ancora una volta con forza e decisione, il proprio supporto e sostegno alla proposta di fare di Ravenna hub per il rigassificatore, nella convinzione che sia indispensabile. Il Porto di Ravenna ha le infrastrutture adeguate sia a mare sia a terra e, come già sottolineato, ricordiamo che ci sono tutte le condizioni di sicurezza, grazie alle tecnologie e alle grandi competenze che per decenni hanno permesso al distretto offshore ravennate di affermarsi ed essere preso come punto di riferimento e di eccellenza in tutto il mondo. Certamente le nostre amministrazioni, nella loro dimostrata competenza e nella piena consapevolezza dell’emergenza della situazione energetica, hanno valutato questa possibilità in maniera ponderata, guardando alle possibilità concrete per affrontare e risolvere questa emergenza".

Movimento 5 stelle

“Il progetto del rigassificatore galleggiante di Ravenna deve essere una soluzione temporanea per compensare un eventuale stop improvviso alle forniture dalla Russia, non può invece essere la soluzione per affrontare l’emergenza energetica della nostra regione e del nostro Paese. Per questo è necessario che Governo, Regione e Comune vadano avanti insieme, e con decisione, sulla strada della transizione ecologica puntando sulle rinnovabili. L’obiettivo comune che dobbiamo porci deve essere quello dell’indipendenza dalle fonti fossili puntando in maniera strutturale sulla produzione di energia green”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle: "L’emergenza scattata con la guerra in Ucraina, come sappiamo tutti, necessita di interventi immediati e che abbiano effetti in brevissimo tempo. Comprensibile quindi trovare delle soluzioni tampone affinché l’eventuale stop delle forniture non gravi su cittadini e imprese ma non dobbiamo pensare che questa possa essere la soluzione definitiva per il nostro problema o che possa renderci indipendenti dal punto di vista energetico. Serve, invece, sviluppare al più presto quei progetti che costituiscono un nuovo modello di sviluppo finalmente sostenibile, attraverso la produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili. È in questo contesto, che per esempio, che si inseriscono le comunità energetiche che, grazie al Movimento 5 Stelle, la Regione Emilia-Romagna si sta impegnando a promuovere attraverso un progetto di legge che approveremo nelle prossime settimane. Si tratta di un’opportunità fondamentale per rivoluzionare il nostro sistema energetico che anche il Comune di Ravenna ha il dovere, se non l’obbligo, di portare avanti e attuare. Continuare a parlare sempre e solo di gas ci tiene ancorati al passato quando abbiamo la necessità di costruire un nuovo futuro sul fronte energetico”.

Cna

"L’obiettivo di breve termine di uscire totalmente dalla dipendenza energetica dalla Russia ci pone un dilemma importante: da un lato una scelta di natura geopolitica spinta da un principio etico rilevante e condivisibile, dall’altro, invece, il conseguimento di una sorta di vittoria di Pirro in mancanza di scelte e iniziative concrete e di rapida attuazione che dovranno colmare i vuoti che verrebbero lasciati aperti dalla chiusura delle condotte russe. In buona sostanza – dichiarano il Presidente e il Direttore generale della Cna Territoriale di Ravenna Matteo Leoni e Massimo Mazzavillani - alla politica chiediamo di indicare chiaramente i nuovi scenari energetici oppure si rischia di fare un pericoloso balzo nel vuoto che andrà a pesare enormemente su imprese e cittadini. Per queste ragioni riteniamo come Cna di Ravenna fondamentali le proposte avanzate dal sindaco De Pascale quando lancia l’idea di rafforzare il polo energetico ravennate attraverso quattro fondamentali azioni di sistema: ripresa delle attività estrattive di gas naturale nell’Alto Adriatico; posizionamento di un rigassificatore galleggiante al largo delle coste ravennati; realizzazione di un parco eolico offshore con impianto fotovoltaico galleggiante annesso; creazione di un sistema per la cattura, lo stoccaggio e l’utilizzo dell’anidride carbonica  da immettere nei giacimenti di metano esausti o per l’utilizzo nell’economia circolare. Progetti che condividiamo come Cna Ravenna e che riteniamo vadano attuati il prime possibile. Per questo abbiamo apprezzato la tempestività con la quale la Regione Emilia Romagna si è candidata a diventare hub nazionale per il gas e le rinnovabili indicando Ravenna come piattaforma ideale per rigassificazione e parco eolico. Una spinta importante che il Presidente Bonaccini ha voluto dare al nostro territorio e che auspichiamo possa essere recepita dal Governo e diventare presto realtà".

"A queste azioni di sistema, come Cna, ne aggiungiamo una quinta: favorire con incentivi mirati e procedure semplificate la realizzazione di impianti di autoproduzione di energia elettrica da parte delle piccole imprese. Secondo le nostre stime, su scala regionale, è possibile coinvolgere in tempi brevi oltre 10.000 micro e piccole imprese che realizzando impianti tra 12 e 200 kW potrebbero assicurare una consistente produzione aggiuntiva di energia elettrica da rinnovabili, un forte taglio delle emissioni di CO2 e un buon risparmio di metri cubi di gas. Per favorire la realizzazione di piccoli impianti da fonti rinnovabili riteniamo sia necessario estendere gli incentivi anche alle PMI, prevedendo un credito d’imposta come minimo del 50% dell’investimento iniziale e almeno per la durata di un triennio".

Confartigianato

“Da tempo siamo favorevoli a soluzioni che permettano di dare risposte concrete ad uno dei fattori che limitano la crescita dell’economia nazionale e cioè l’insopportabile costo delle fonti energetiche ed è per questo che vogliamo sottolineare il nostro apprezzamento e condivisione per quanto emerso nel confronto tra il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il Sindaco di Ravenna Michele De Pascale ed il Ministro della transizione Ecologica Roberto Cingolani, nel corso del quale, con grande concretezza si sono poste le basi per fare di Ravenna un hub nazionale per il gas e per le rinnovabili”: è il commento di Emanuela Bacchilega e Tiziano Samorè, rispettivamente Presidente e Segretario di Confartigianato della Provincia di Ravenna. "In Confartigianato della provincia di Ravenna c’è da sempre la convinzione che vi possa essere un utilizzo responsabile delle risorse naturali, e che proprio il nostro territorio ne sia una delle migliori testimonianze, avendo saputo coniugare l’estrazione di gas naturale, sviluppando un importante tessuto imprenditoriale e professionale nel campo dell’off shore, senza alcun detrimento per il turismo, l’ambiente, la qualità della vita dei cittadini. Anzi, assicurando a Ravenna ulteriori opportunità di lavoro e di corretto sviluppo sociale ed economico. Il metano è il combustibile fossile che garantisce il minor tasso di inquinamento possibile, e un Paese manifatturiero come il nostro non può rinunciare ad utilizzarlo come principale fonte di energia negli anni di transizione verso un futuro – che è prossimo, ma non immediato – fatto di sole rinnovabili. Bene quindi il rigassificatore, bene l’utilizzo e l’ammodernamento delle infrastrutture già disponibili a Ravenna, che consentiranno di risparmiare anni per la loro messa a regime e piena funzionalità, ma occorre investire anche nell’aumento delle estrazioni dal nostro Adriatico, perché ridurre la dipendenza dall’estero è comunque fattore importante per la sicurezza degli approvvigionamenti e di crescita economica per le nostre aziende".

“E bene, anzi benissimo, che si avvii la fase esecutiva del progetto del parco eolico marino e del fotovoltaico galleggiante al largo delle nostre coste – proseguono Bacchilega e Samorè – perché siamo certi che buona parte del futuro del nostro Paese passi proprio dalla consapevolezza che queste saranno, per i prossimi decenni, le modalità principali per produrre energia. Energia che non serve solo per scaldare o rinfrescare le case dei cittadini, ma per garantire una mobilità più pulita e sostenibile, dare la possibilità alle imprese di operare senza sostenere costi più alti della concorrenza estera (come invece sta avvenendo da troppi anni), assicurare all’Italia quell’indipendenza ‘politica’ che oggi vediamo messa fortemente in dubbio da crisi dei Paesi fornitori, non sempre governati da regimi stabili o democratici”. “In questi anni lo sviluppo del comparto dell’offshore e dell’oil & gas, ha visto il tessuto economico e produttivo di Ravenna crescere ed imporsi per professionalità, tutela dell’ambiente e capacità di creare posti di lavoro ad alto valore aggiunto, non solo per quanto riguarda le grandi aziende, ma creando un indotto fatto di aziende artigiane e piccole medie imprese altamente qualificate ed in grado di operare in collaborazione con le grandi committenze internazionali. Questo ci dà la certezza che Ravenna sarà in grado di assicurare, su questi progetti così strategici per il futuro, un altissimo livello di efficienza e qualità”.

Tempi rapidi per l’hub stoccaggio/rigassificazione

Il terminale marino di Ravenna permetterebbe tempi di attivazione della piattaforma di stoccaggio e rigassificazione inferiori ai 12 mesi, rispetto ai tre anni altrimenti necessari per la costruzione di una nuova struttura altrove. A pesare in positivo sarebbe anche il gioco di squadra, in un’operazione che vedrebbe la collaborazione fra Governo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Autorità portuale e l’intero comparto ravennate, insieme a Snam, che gestisce la rete di distribuzione del gas, e Saipem.

Il progetto si svilupperebbe quindi attorno a un ormeggio esistente, oggi in concessione a un gruppo privato, anch’esso ovviamente da coinvolgere, in un distretto completamente vocato all’energia, in grado di gestire al meglio le verifiche e le implementazioni necessarie, oltre agli investimenti che serviranno. L’obiettivo è quello di avere una unità di stoccaggio e rigassificazione attrezzata a ricevere navi GNL del maggior numero di classi possibile attualmente in navigazione, per contribuire in maniera decisiva alla capacità di ricezione e lavorazione di gas liquido che il Governo sta reperendo all’estero in alternativa a quello russo.

Tema italiano ed europeo

L’accordo Usa-Europa per le nuove forniture di gas naturale liquefatto (15 miliardi di metri cubi in più subito e 50 in più dal 2030) rende necessario potenziare il sistema continentale dei rigassificatori. Attualmente, il modo più flessibile e di minor costo per sfruttare la nuova disponibilità di GNL è impiegare unità galleggianti ancorate in prossimità dei porti. Quello di Ravenna è nelle condizioni di farlo nel tratto di mare prospicente, e quindi non direttamente in porto. Possibilità ritenuta fra le più efficaci.

Parco eolico e del fotovoltaico

Il Progetto Agnes (the Adriatic green network of energy sources) che vede la partecipazione di Saipem e fra i partner figurano l’Ateneo di Bologna e la Sapienza di Roma e al quale sono già stati destinati 70 milioni di euro al Pnrr. Previsti due parchi eolico-solare, entrambi a oltre 20 chilometri dalla costa, il primo da 200 MW, con accanto un impianto fotovoltaico galleggiante di potenza pari a 100MWp, il secondo da 400 MW di potenza. Entrambi, vista la distanza, senza impatto sulla costa stessa.

Insieme per la transizione ecologica

L’incontro è servito anche ad approfondire le misure inserite dal Governo nel Decreto di lunedì. Provvedimento che punta inoltre a snellire e semplificare le procedure per la produzione di energie rinnovabili. Sul tavolo anche le recenti decisioni della Regione Emilia-Romagna per la transizione ecologica. La proposta di Piano triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale già presentata a tutte le parti sociali nel Patto per il Lavoro e per il Clima: investimenti per 8,5 miliardi di euro per aumentare l’efficienza energetica e coprire sempre di più i consumi con fonti rinnovabili, un terzo in più rispetto alla copertura attuale nel triennio. Insieme alla proposta di legge regionale della Giunta finalizzato alla promozione e al sostegno delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo collettivo, curata dall’assessore Colla insieme alla vicepresidente Schlein.

Recentissimo è poi il Protocollo d’intesa firmato dalla Regione con Rse - Ricerca sistema energetico, società controllata dal socio unico Gestore dei servizi energetici (Gse Spa), interamente partecipata dal ministero dell'Economia e delle Finanze, con l'incarico di promozione e sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. Accordo che prevede si inizi a lavorare da subito con l’individuazione di aree idonee in Emilia-Romagna per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili e il sostegno alle Comunità energetiche rinnovabili. Per poi proseguire con interventi per la produzione di idrogeno verde, pianificazione energetica regionale, Smart Grids (reti per l’energia elettrica) e infrastrutture per la mobilità elettrica.

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