rotate-mobile
Cronaca Faenza

Riportati alla luce i simboli bellici della Seconda Guerra Mondiale

Il progetto di "identificazione dei Rifugi bellici" è finalizzato alla rigenerazione delle scritte e delle simbologie ormai ascrivibili alla storia per conservare e tramandare la nostra memoria storica

E' prevista per venerdì alle 19 in via Castellani 18 a Faenza l'inaugurazione degli interventi di ripristino della segnaletica ancora esistente che identificava i rifugi bellici durante la Seconda Guerra Mondiale. L'intervento, coordinato dal settore Territorio del Comune di Faenza, è stato possibile grazie al contributo del Rotary Club Faenza.

Il progetto di "identificazione dei Rifugi bellici" è finalizzato alla rigenerazione delle scritte e delle simbologie ormai ascrivibili alla storia per conservare e tramandare la nostra memoria storica. I simboli, 9, riconducibili alla presenza dei rifugi antiaerei per il riparo della popolazione durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, erano infatti ancora presenti sulle facciate di alcuni edifici, con capienti seminterrati accessibili direttamente dalla strada. Contrassegnati su strada da un cerchio concentrico tricolore e/o dalla lettera “I” di "Idrante" dipinta sulla facciata, questi segni risultavano molto sbiaditi ed estremamente fragili. E' la prima volta nella storia della pianificazione urbanistica faentina che viene effettuata una ricognizione di elementi fragili, come appunto queste targhe identificative, che se non adeguatamente conosciuti corrono il rischio di essere sostituiti od occultati senza che venga percepita l'assoluta perdita di valore collettivo che questo comporterebbe. Una cartografia risalente al periodo bellico ancora esistente indica come fossero decine i rifugi antibellici sparsi nella città. Il Regio Decreto 24 settembre 1936 imponeva infatti l'obbligo di realizzare un rifugio antiaereo in ciascun fabbricato di nuova costruzione ad uso abitativo pena il diniego della abitabilità. In città vennero dipinti molti segnali distintivi per la protezione antiaerea destinati a indirizzare la popolazione civile verso i rifugi durante i bombardamenti aerei. Tra il 2 maggio 1944 e il 17 dicembre 1944 la città subì 157 bombardamenti tanto che solo il 13% degli edifici superò indenne questo tragico periodo storico di storia faentina. Sotto ogni simbolo/scritta è stata inoltre affissa una piccola lastra in ceramica. in cui si da conto della simbologia facendone apprezzare il rilievo storico. Per la delicatezza del tema il progetto è stato seguito in ogni sua fase da un comitato di esperti con il compito di validare, integrare, sovraintendere e collaborare alla perfetta esecuzione storica della iniziativa. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Riportati alla luce i simboli bellici della Seconda Guerra Mondiale

RavennaToday è in caricamento