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Cronaca

Riqualificazione dei capanni, Cambierà: "Nessuna batosta, è tutto scritto da tre anni"

Marco Maiolini, consigliere comunale di Cambierà: "Si parla di "stangate" o "batoste", come se qualcuno volesse accanirsi contro i capannisti. Si tratta di fulmini a ciel sereno? A mio parere no"

Martedì Alberto Ancarani, capogruppo in consiglio di Forza Italia, è tornato a parlare dei capanni da pesca, lamentando la "nuova stangata per i capannisti" che hanno ricevuto dal servizio patrimonio del comune una missiva nella quale vengono invitati a procedere all’accatastamento dei capanni di cui sono titolari. "La riqualificazione dei capanni da pesca sta assumendo sempre più i connotati di una telenovela - commenta Marco Maiolini, consigliere comunale di Cambierà - Si parla di "stangate" o "batoste", come se qualcuno volesse accanirsi contro i capannisti. Si tratta davvero di fulmini a ciel sereno? A mio parere no. Tutto ciò che da tre anni, dalla deliberazione del regolamento dei capanni da caccia e da pesca, sta succedendo era già scritto e ampiamente ipotizzabile. Non era mai stato, però, comunicato evidentemente, ai capannisti".

""Accatastamento,” Sismica”, “Compatibilità idraulica”, “Pareri ambientali": sono tutti requisiti previsti e che al momento della redazione del regolamento, si sapeva sarebbero stati richiesti, trattandosi di norme già esistenti - prosegue Maiolini - Basta vedere la normativa sull’accatastamento dei famosi “fabbricati fantasma” richiesta dall’allora Agenzia del Territorio, ora Agenzia delle Entrate, datata 2007. Le sorprese comunque non sono finite, poiché la riqualificazione attualmente in corso con i passaggi richiesti, dalla regolarizzazione all'autorizzazione paesaggistica, dal parere della Sovrintendenza al nulla osta del Parco del Delta del Po , rischiano di portare inevitabilmente altre “batoste”, perché al momento della stesura del regolamento, non si è voluto mettere tutto “sul piatto”. La centenaria e radicata diffusione dei capanni che ha portato, giustamente, a un riconoscimento, non ha però esentato i proprietari dal rispettare normative sovraordinate, norme non nuove. Perdurando questa situazione di equivoca incertezza, si arriva addirittura a suggerire di porre tutti gli oneri delle pratiche (come l’accatastamento) in capo al Comune, per alleviare le presunte “stangate” ai capannisti, scaricandone i costi sulla collettività. Non mi sembra una cosa corretta. E’ giusto mantenere e regolarizzare i capanni da pesca, ma la riqualificazione di un capanno deve ottemperare non solo al comune, ma anche alle richieste e ai regolamenti di tutti gli enti sovraordinati. Se fosse stato detto chiaramente al momento della deliberazione del regolamento comunale , nessuno avrebbe parlato oggi di “stangate “ e “ batoste” ma solo di adempimenti dovuti".

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